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      Regione, Tar respinge ricorso comune di Cortale

       

       

      Regione, Tar respinge ricorso comune di Cortale

      06 apr 23 Il Tar Calabria ha rigettato il ricorso presentato dal Comune di Cortale contro il cronoprogramma generale di subentro operativo del gestore unico d'ambito "Sorical Spa", sostenendo invece un "interesse prevalente nel non rallentare l'implementazione del servizio idrico integrato". Lo rende noto il dipartimento Ambiente della Regione Calabria. "Il Tribunale Amministrativo per la Calabria - è scritto in una nota - non ravvisa infatti alcuna illegittimità amministrativa contenuta nel decreto 60 del 30/12/2022 a firma del commissario di Arrical, Bruno Gualtieri, avente per oggetto l'approvazione del cronoprogramma del gestore unico del servizio idrico integrato regionale, ai sensi dell'articolo 18-bis della legge regionale 32/2022, stante anche la declaratoria successiva attraverso la quale tutte le attività di subentro, compresa l'emissione e la riscossione della tariffa avviene regolamentata attraverso l'Accordo operativo tra Sorical e i singoli Comuni. In particolare il Tar, in sede di merito, fa presente nell'ordinanza che nel ricorso del Comune di Cortale risulta 'carente il periculum in mora, stante che l'art. 6 del cronoprogramma di cui al decreto commissariale n. 9/2023, attualmente operativo in sostituzione delle precedenti previsioni, che prevede: la stipula di accordi operativi tra Sorical e le singole gestioni esistenti, da approvare da parte della Autorità rifiuti e risorse idriche della Calabria (Arrical) finalizzati anche a regolamentare la destinazione degli incassi correnti e l'eventuale adozione di provvedimenti ad hoc da parte della Arrical per il caso di manifesta violazione della normativa sul corretto utilizzo degli incassi da bollettazione del Sistema Idrico Integrato, ovvero di rifiuto di definire gli accordi operativi da parte degli attuali gestori e comunque finalizzati a definire le modalità di ripartizione degli incassi relativi al servizio nonchè per anticipare, ove possibile, il subentro nella gestione operativa da parte del gestore unico d'ambito'. Il Tar ritiene legittima inoltre la previsione di accordi ed, eventualmente, di provvedimenti ad hoc, in disparte le ripercussioni sull'interesse a ricorrere, da demandare al merito, da cui si evince l'assenza, allo stato, di alcuno specifico pregiudizio per l'Ente ricorrente che abbia i connotati di concretezza ed attualità. Legittime, peraltro, le previsioni dell'art. 6 per le quali il Comune dovrà garantire trimestre per trimestre la copertura dei costi per la fornitura di acqua all'ingrosso (lettera c) e, nelle more di stipula degli accordi di cui sopra, dovrà destinare gli incassi correnti alla copertura dei costi indicati nel PEF con particolare riferimento ai costi della fornitura idrica all'ingrosso (lettera e), da cui si evince l'assenza di uno specifico pregiudizio di ordine economico-finanziario per l'ente ricorrente, atteso che le debenze di cui si dibatte rientrano nei costi di cui ai piani su cui calcolare la tariffa che il gestore del Servizio (nello specifico il Comune) è tenuto a riscuotere dall'utenza e, nei limiti di quanto dovuto, corrispondere a Sorical per la suddetta fornitura". "Di converso, sottolinea ancora il Tar, non è dato rinvenire previsioni che legittimino la Sorical ad incamerare e trattenere somme ulteriori a quelle corrispondente ai crediti di cui sono titolari nei confronti degli enti attuali gestori. Infine - conclude la nota - il Tar nell'ordinanza chiosa che 'per completezza, nella comparazione degli interessi in campo per come dedotti dalle parti, risulta prevalente quello di non rallentare la progressiva implementazione del Servizio Idrico Integrato a livello regionale per come disposto dalla l.r. 10/2022 in attuazione della normativa statale di settore'".

      Sorical legittimata

      "Il Tar Calabria con questa prima pronuncia sul ricorso del Comune di Cortale contro il decreto 60/2022 conferma la legittimità degli atti del Commissario di Arrical Bruno Gualtieri e il percorso di implementazione del servizio idrico integrato avvitato da Sorical". Lo afferma in una nota l'amministratore unico di Sorical Cataldo Calabretta. "Avevamo più volte sostenuto - prosegue - che i ricorsi dei Comuni non hanno ragion d'essere, sono strumentali e finalizzati a rallentare un percorso che, dopo questa prima pronuncia, sarà ancora più celere, come da cronoprogramma. In pochi mesi stiamo recuperando decenni di ritardi, la Calabria ha bisogno di investimenti e per ottenerli e realizzarli, è necessario avere un gestore unico industriale. Nella nuova Sorical i sindaci saranno co-protagonisti insieme alla Regione. Ribadisco l'appello alla massima collaborazione istituzionale e ricordo agli amministratori locali che la Calabria è rimasta tra le ultime regioni italiane a non rispettare le norme nazionali ed europee del settore idrico".

      sindaco Cortale, 'Tar non si è pronunciato nel merito'

      "Nella mia qualità di Sindaco del Comune di Cortale, ritengo di dover intervenire per ristabilire l'ordine sulle inappropriate dichiarazioni successive all'ordinanza cautelare con cui il Tar ha deciso di non sospendere il cronoprogramma adottato da Arrical nell'ambito del ricorso proposto dal Comune di Cortale attraverso l'avvocato Giuseppe Pitaro. In primo luogo, occorre chiarire che il Tar non si è pronunciato nel merito della legittimità o meno del provvedimento impugnato ma, allo stato, ha solo fatto una valutazione cautelare ritenendo prevalente l'interesse all'avvio del servizio idrico unitario regionale". Lo afferma in una nota il sindaco di Cortale Francesco Scalfaro. "Inoltre - prosegue - il Tar non ha concesso la sospensiva rimandando agli accordi operativi che i Comuni e i gestori uscenti dovranno sottoscrivere con Arrical: ovviamente, ci siederemo al tavolo con gli altri Enti per far valere adeguatamente le nostre ragioni. Occorre poi precisare che il Comune di Cortale non ha alcun debito nei confronti di Sorical e che, pertanto, l'ente da me guidato non ha agito per motivi economici ma per far valere un principio di diritto, nel rispetto della dignità e del ruolo dei Comuni e al fine di garantire l'ordinata prosecuzione del servizio idrico in maniera efficiente nel proprio territorio comunale". "In ogni caso - conclude Scalfaro - poiché il Tar ha deciso di non pronunciarsi su una questione così delicata e importante per il territorio regionale, proporremo appello avverso la suddetta ordinanza affinché sulla vicenda si pronunci il Consiglio di Stato".

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