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      Consiglio Regione approva legge contro discriminazioni

       

       

      Consiglio Regione approva legge contro discriminazioni

      08 mar 22 Il Consiglio regionale della Calabria ha approvato, con una sola astensione, quella del consigliere Ferdinando Laghi (Lista De Magistris), la proposta di legge della Giunta regionale che prevede "Misure per il superamento della discriminazione di genere e incentivi per l'occupazione femminile". La normativa, che sostiene "il principio di parità di genere in tutte le sue declinazioni" e riconosce "l'equiparazione dei diritti delle donne rispetto agli uomini e maggiori tutele alle donne lavoratrici", prevede "l'adozione di misure specifiche che tengano conto delle pari opportunità". Tra i punti qualificanti ci sono azioni per il superamento delle differenziazioni di genere nei luoghi di lavoro; l'adozione del Sistema nazionale di certificazione della parità di genere; misure contro i licenziamenti illegittimi; interventi per l'occupazione femminile. In particolare si stabilisce l'istituzione di un servizio denominato 'Spazio donna' all'interno dei Centri per l'impiego dedicato alle politiche attive del lavoro per le donne inoccupate o disoccupate; promozione di welfare aziendale favorendo l'equilibrio tra i tempi di vita e quelli di lavoro". La vicepresidente della Regione Calabria Giusi Princi che ha concluso i lavori, dopo avere rivolto un pensiero alle donne ucraine "la cui resilienza - ha detto - è la più bella dimostrazione, in questa tragedia, in questo momento di tristezza, è la più bella fotografia che viene data al mondo", ha sottolineato che "tutti gli articoli devono essere declinati in interventi attuativi, in proposte concrete". In apertura dei lavori il presidente del Consiglio regionale della Calabria Filippo Mancuso aveva espresso l'auspicio che la legge, poi approvata, "rientri in una efficace strategia nazionale ed europea, per agevolare, a una quota consistente di donne, l'entrata nel mercato del lavoro e aumentare reddito e consumi, partecipando cosi alla ricostruzione dell'economia nazionale e alla crescita del Sud".

      "È una legge che è stata sostenuta trasversalmente da tutto il Consiglio regionale. Non può essere una legge spot perché avremmo fatto propaganda se ci fossimo seduti attorno al tavolo a farci delle promesse. Noi, invece, stiamo facendo fatti". Lo ha detto Giusi Princi, vicepresidente della Giunta regionale illustrando ai giornalisti la legge che prevede "Misure per il superamento della discriminazione di genere e incentivi per l'occupazione femminile" "È una legge quadro - ha aggiunto Princi- che ci impegna ad agire, entro 120 giorni, con azioni concrete. Noi non siamo intervenuti con il Bilancio regionale perché anche investire 100 mila euro, sarebbero stati irrisori considerando l'alta mole di lavoro che c'è da concretizzare. Abbiamo risorse comunitarie importanti: 40 milioni di euro nell'ambito del programma Gol nell'ambito della riforma delle politiche attive del lavoro, finanziati con il Pnrr. Abbiamo pubblicato proprio stamattina un bando a sostegno dell'imprenditoria femminile per oltre 6 mln di euro. Nel Fse, Fondo Sociale Europeo, si è passati da 360 mln a 700 mln di euro. Ci sono risorse consistenti che ci permetteranno di intervenire concretamente. Ed è questa la migliore risposta che la Regione Calabria può dare per sanare un gap che ci ha visti ultimi in Europa, e soprattutto ha penalizzato e discriminato le donne calabresi". "Un 8 marzo importante" per il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso, che assieme alle consigliere di maggioranza Katya Gentile (Fi), Valeria Fedele (Fi), Tilde Minasi (Lega) e Pasqualina Straface (Fi) ha affiancato la vice presidente Princi in Conferenza stampa. "Abbiamo scelto questa giornata - ha detto Mancuso - perché questa legge segnerà e, secondo me, rimarrà un punto fermo nella lotta alla violenza di genere. I fondi ci sono. Siamo ben consapevoli dei problemi da affrontare per superare tutte le diseguaglianze e poterle quanto meno attenuare. Ora c'è l'impegno - ha sostenuto ancora il presidente dell'Assemblea - di dare la migliore attuazione a questa legge. Dimostreremo con i fatti che non è una legge spot, come è stato detto dalle opposizioni, ma avrà una rigorosa applicazione e importanti risvolti in relazione al mercato del lavoro, ma anche nei confronti di quella brutta piaga che è la violenza di genere".

      "Una proposta di legge che, seppur lodevole e dedicata a chi è donna, non tiene nel debito conto delle esigenze reali delle donne e non ha tenuto conto nemmeno dei tempi che, anche questa volta, sono stati troppo brevi per discuterla e condividerla sufficientemente sia tra i membri del consesso, sia con le componenti sociali". Così Ferdinando Laghi (De Magistris Presidente), che si è astenuto, in merito all'approvazione in Consiglio regionale della legge sulla discriminazione di genere, proposta dalla maggioranza. "Quella di oggi, 8 marzo - prosegue Laghi - è stata in realtà un'occasione perduta per incidere, realmente, sull'uguaglianza uomo-donna, anche dal punto di vista lavorativo, nonostante abbia visto tutti dalla parte dei diritti delle donne". Queste, infatti, le motivazioni che hanno portato all'astensione del polo civico del Consiglio regionale al momento del voto sulla proposta di legge". Per il consigliere Laghi "la proposta di legge non entrerebbe nella fase operativa, pur tracciando delle condivisibili linee guida sul problema. E' per questo che il gruppo De Magistris Presidente - sostiene - presenterà una più articolata e incisiva proposta di legge che entri nel merito della parità di genere, grazie alla collaborazione con le parti sociali, le associazioni ed i comitati che di questo si occupano e con i quali le interlocuzioni sono già iniziate".

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