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      Legge regionale su multiutility rifiuti e acqua: reazioni e commenti

       

       

      Legge regionale su multiutility rifiuti e acqua: reazioni e commenti

      20 apr 22 "È un bene per tutti l'approvazione della legge regionale istitutiva della multiutility di gestione dei servizi pubblici dell'ambiente. Ne sono contenta, sia come sindaco che come presidente di Provincia". Lo afferma, in una nota, Rosaria Succurro, presidente della Provincia di Cosenza. "Finalmente - prosegue - dopo anni di errori e ritardi clamorosi, la Calabria avrà un soggetto pubblico che si occuperà in primo luogo dell'acqua e che potrà utilizzare le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza per garantirne disponibilità e qualità, evitando disagi e disservizi che i calabresi hanno subito per troppo tempo. Ringrazio il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, per la fermezza e speditezza con cui ha affrontato il problema. Ringrazio anche i consiglieri regionali che con responsabilità e senso del bene comune hanno votato questo indispensabile disegno di legge. La Calabria rischiava di rimanere esclusa dalle risorse europee stanziate per l'ammodernamento del servizio idrico, che è tra le priorità assolute per l'intero territorio regionale".

      "In poco più di un'ora, il Consiglio regionale della Calabria ha liquidato anni ed anni di lavoro in cui i territori sono stati i reali protagonisti di una forte opera di riordino dei settori idrico e dei rifiuti. Con un colpo di spugna, senza alcuna concertazione e mandando al macero ogni riserva, sollecitazione e proposta degli enti locali rispetto ad un'abnorme riforma dei servizi, il Consiglio regionale si è assunto la responsabilità di far ripiombare i cittadini calabresi in un triste passato che rievoca gli anni bui del commissariamento che ci hanno consegnato lo sfascio attuale". È quanto afferma in una nota il sindaco ff di Reggio Calabria Paolo Brunetti. "Questa legge - prosegue la nota - offende oltremodo i Comuni e, ciò che fa più male, è la leggerezza con la quale si è scelto di umiliare, con inaudita supponenza, comunità intere che pagheranno, a carissimo prezzo, l'arroganza di una politica miope, sorda ed autoreferenziale. In questi anni, a Reggio come in tutta la Calabria, abbiamo pesantemente subito l'assenza di programmazione di una Regione che aveva deliberatamente e repentinamente scelto di liberarsi della gestione del ciclo dei rifiuti. In assoluta autonomia, mentre le nostre strade si trasformavano in discariche a cielo aperto, abbiamo faticato e non poco per renderci autonomi, provando a riparare un sistema obsoleto e sgangherato. Ora si decide di ricentralizzare tutto, concentrando pieni poteri sul presidente della giunta regionale che, da plenipotenziario, avrà libertà di scelta sul direttore generale di un'unica Ato. Sindaci ed amministratori locali, di fatto, vengono esautorati e, ancora una volta, posti ai margini delle scelte. Viene mortificata e svilita l'opera della Città Metropolitana avviata dal sindaco Giuseppe Falcomatà, proseguita dal facente funzioni Carmelo Versace e diretta dal consigliere delegato all'Ambiente, Salvatore Fuda, che ha dato l'anima pur di definire il piano d'ambito, individuare le aree di smaltimento, rivitalizzare la raccolta differenziata e presentare un programma virtuoso che, attraverso i fondi del Pnrr, avrebbe dotato il territorio di strutture di smaltimento moderne, altamente tecnologiche ed ecologicamente all'avanguardia". "Oltraggiosi", secondo Brunetti, sono stati alcuni interventi in aula sul raddoppio dell'inceneritore di Gioia Tauro: "È folle pensare all'aumento esponenziale di rifiuti da bruciare quando l'attuale impianto fa fatica a garantire il corretto ed ordinario funzionamento delle linee attuali. Questo dato fornisce l'assoluta mancanza di conoscenza della realtà e del pesante sacrificio, fino ad oggi, richiesto ai cittadini della Piana. Non si può pensare, quindi, di trasformare Gioia Tauro nell'immondizzaio calabrese". "La Regione - conclude Brunetti - rifletta su quello che è un errore madornale che peserà sul futuro di intere generazioni. Chi ci guadagna, invece, sono i soliti privati che continueranno a gestire gli impianti ed un tipo di politica dall'ego smisurato che rischia di portare la Calabria, in settori strategici come quello dei rifiuti e dell'acqua, nuovamente sul baratro".

      "La legge approvata dal consiglio regionale calabrese nella seduta del 19 aprile, e che vedrà l'istituzione di una Autorità chiamata a disciplinare in modo unitario l'organizzazione del servizio di gestione dei rifiuti urbani e del servizio idrico integrato, risulta in parte migliorata grazie agli emendamenti proposti dal capogruppo del M5S, Davide Tavernise. Tanto però non avrebbe legittimato un voto favorevole del gruppo consiliare M5S, che ha espresso, per mezzo del capogruppo stesso, un voto di astensione, coerentemente con quanto dichiarato nel consiglio regionale del 13 aprile scorso ed in accordo con il gruppo parlamentare del M5S calabrese". E' quanto si legge in una nota dello stesso Tavernise. "La maggioranza del governo regionale - prosegue - esprimendo parere favorevole, e quindi approvando, l'emendamento che vuole, al posto di un solo revisore, un collegio di revisori, composto da tre membri, chiamati a controllare una spesa pubblica aggirante tra i 5 e i 6 miliardi, ha mostrato sicuramente di voler fare dei passi in avanti rispetto alle rigidità iniziali. Un passo in avanti rappresenta, poi, l'impegno dell'esecutivo regionale nel cercare, come richiesto dal M5S, una soluzione perché città importanti come Corigliano Rossano e Lamezia Terme, rispettivamente la terza e la quarta città della Calabria per popolazione, siano di diritto membri del comitato d'ambito. Resta, tuttavia, una incomprensibile e inaccettabile chiusura della giunta regionale, e della sua maggioranza, sulla volontà di far eleggere il direttore generale ad opera del comitato d'ambito, quindi dai sindaci, piuttosto che dal presidente della giunta regionale. L'approvazione dell'emendamento, proposto dal M5S, in tal senso avrebbe impedito un fortissimo accentramento dei poteri nelle mani del presidente di giunta a discapito proprio dei sindaci, già penalizzati nell'iter che ha segnato il passaggio in aula della legge. Sin dall'inizio della discussione il gruppo consiliare M5S ha condannato il metodo seguito dalla maggioranza, che nei fatti ha messo nell'angolo i sindaci, non ascoltandoli per come, tra l'altro, avevano richiesto". "Per queste ragioni - conclude la nota - il gruppo consiliare M5S, per mezzo del capogruppo Tavernise, ha deciso di esprimere voto di astensione, considerando, quindi, come personale il voto espresso dal consigliere Afflitto".

      "Ieri la maggioranza ha approvato una legge nonostante le tante perplessità suscitate in molti settori della società calabrese. In aula ho chiesto di conoscere la vera natura della Multiutility. Non si è capito, infatti, che tipo di Ente il Presidente Occhiuto ha in mente e soprattutto a chi risponde visto che non è per nulla chiaro chi lo controlla". Lo afferma in una nota Amalia Bruni, leader dell'opposizione in Consiglio regionale. "Non sappiano nemmeno - prosegue - come si reggerà in piedi, quali sono i costi di funzionamento che la legge prevede a carico di quota parte delle tariffe del servizio idrico e del servizio di gestione dei rifiuti urbani. E una volta formata l'autorità, come verranno coperti questi costi? E nominato il direttore, nel primo periodo qualora vi sia la necessità di interventi d'urgenza, chi si fa carico di questa spesa? E com'è possibile organizzare il management di un ente senza dotarlo di un fondo finanziario? Anche l'uso improprio di Fincalabria che dovrebbe servire solo a capitalizzare le imprese rafforzandone la struttura rischia di diventare il forziere del Presidente che la usa a suo piacimento. A tutti questi interrogativi che abbiamo posto fin dal primo momento non sono state fornite risposte chiare ed è stato anche impedito qualunque approfondimento per cercare di migliorarla, e cosa ancora più grave non aver voluto ascoltare il parere di sindaci, associazioni, amministratori e dei cittadini stessi. Non possiamo accettare una imposizione ad occhi chiusi, una legge fatta in fretta e furia, stiamo parlando del futuro della Calabria e dei Calabresi per i prossimi decenni. Ecco perché abbiamo detto no fin dal principio. E chi ha compiuto scelte diverse dal voto contrario se ne assumerà interamente la responsabilità".

      "Il provvedimento normativo che fa nascere in Calabria una Multiutility che si occuperà del sistema idrico e della gestione dei rifiuti, sembra essere un primo passo verso la razionalizzazione dei due settori. Nelle intenzioni del legislatore regionale questa nuova azienda dovrà adoperarsi per superare le difficoltà degli Ambiti territoriali ottimali che, sul territorio regionale, non sempre hanno lavorato bene e, sovente, hanno lasciato il territorio di competenza in difficoltà, soprattutto, nella gestione dei rifiuti". Lo afferma in una nota Santo Biondo, segretario generale della Uil Calabria. "La norma, emendata durante l'ultimo Consiglio regionale - prosegue - appare migliorata nel punto in cui chiama i sindaci, in particolare di quelli che rappresentano la Città metropolitana, della diretta gestione di due settori determinanti per l'economia regionale, quali sono quello del ciclo integrato delle acque e, quindi, della depurazione e dei rifiuti, che negli anni hanno evidenziato troppi problemi, portando alla Calabria diverse procedure di infrazione europee, e gestioni poco produttive. Adesso, però, la Regione Calabria è chiamata ad uno sforzo aggiuntivo e determinante. Ora la giunta regionale, guidata dal presidente Occhiuto, deve dare vita ad un piano industriale serio che gestisca la vita di questa Multiutility e che, soprattutto, ponga la giusta attenzione alla salvaguardia occupazione e alla valorizzazione delle risorse professionali in atto presenti. Un Piano industriale che sia in grado di predisporre il corretto utilizzo dei finanziamenti messi a disposizione dall'Europa e dallo Stato. Questo nella convinzione che senza un Piano industriale moderno ed efficiente gli sforzi compiuti sino ad oggi sarebbe vani. L'altro passaggio decisivo, infine, sarà quello di chiamare alla guida della nuova Multiutility che si occuperà del sistema idrico e della gestione dei rifiuti, un management capace di programmare al meglio la gestione del ciclo integrato delle acque e della raccolta e smaltimento dei rifiuti in ossequio a quelle che sono le regole comunitarie in atto vigenti e, poi, che sia in grado di mettere al riparto l'azienda e, quindi, i settori di competenza da quelle infiltrazioni clientelari e criminali che, troppo spesso, hanno segnato il destino delle nostra terra".

      "Quella approvata ieri, nella seduta monotematica del Consiglio regionale della Calabria, rappresenta una seria e tangibile inversione di tendenza, una rivoluzione culturale destinata ad apportare migliorie, in termini di livello qualitativo e risparmio economico, per cittadini e rispettivi territori. L'approvazione della nuova ed unica Authority, chiamata ad occuparsi della gestione del settore rifiuti nonché di quello idrico, si configura come una vittoria della felice intuizione del Presidente Roberto Occhiuto, che ne ha voluto fortemente la costituzione, e come il naturale compimento di un iter certosino avviato e condotto dalla Quarta Commissione Regionale - Assetto e Utilizzazione del Territorio e Protezione dell'Ambiente, all'interno della quale ricopro il ruolo di Segretario, che ne ha seguito fin dall'inizio l'evoluzione e tracciato i principali obiettivi". È quanto dichiara, in una nota, Pasqualina Straface, consigliere regionale di Forza Italia. "Una attenta disamina, quella effettuata dalla Quarta Commissione - prosegue - il cui lavoro ha reso possibile il prosieguo del percorso istituzionale di tale nuova realtà calabrese, i cui benefici saranno concretamente riscontrabili nel futuro della qualità della vita dei cittadini. Si tratta di un soggetto unico deputato ad adempiere a tutte le questioni afferenti il comparto idrico e quello dei rifiuti superando le criticità, gli sprechi, i disagi arrecati alle popolazioni ed ai territori negli anni. Uno strumento grazie al quale si andrà ad incidere positivamente ed in modo celere sull'ambiente, sulla salubrità, sulla salute pubblica. Un soggetto unico destinato a superare ritardi ed inefficienze e che si inserisce nel novero della svolta auspicata dal Presidente Occhiuto e che va di pari passo con altri interventi ed iniziative istituzionali a dir poco importanti e significativi. Mi riferisco, ad esempio, all'adeguamento del vigente Piano Rifiuti, ridisegnato e modificato in base alle nuove esigenze normative e al soddisfacimento delle impellenti necessità, ed alla forte volontà di puntare su un nuovo sistema di gestione dell'ambiente mirato a ridurre gli sprechi ed a trasformare i rifiuti in utili risorse, energie, servizi di notevole entità. Basti pensare al Termovalorizzatore di Gioia Tauro, la cui presenza deve essere sempre di più migliorata e utilizzata per addivenire a tali risultati e su cui, in tal senso, è impegnata la Giunta Regionale". "Una nuova stagione di cambiamento anche in campo ambientale - conclude Straface - è dunque iniziata, lasciando finalmente alle spalle dei cittadini calabresi lunghe stagioni di promesse, proclami e inconcepibili ritardi".

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