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      Consiglio regionale: seduta su medici cubani

       

       

      Consiglio regionale: seduta su medici cubani

      30 ago 22 "Questa odierna è una seduta particolare non solo perché si svolge nel mese di agosto, ma perché cade nella fase della campagna elettorale per il rinnovo del Parlamento che dovrà esprimere il nuovo Governo del Paese". Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, intervenendo in apertura dei lavori dell'Assemblea. "Com'è fisiologico - ha aggiunto il presidente Mancuso - il confronto tra le forze politiche è acceso. Per cui è nostro preciso dovere evitare interferenze dall'Assemblea legislativa regionale nel dibattito politico. Questa seduta l'abbiamo convocata per l'espletamento di alcune necessarie incombenze contabili e di bilancio che richiedono l'intervento tempestivo del Consiglio, ma siamo tutti consapevoli che occorra, come giustamente esige anche la legislazione vigente, non disturbare lo svolgimento sereno della competizione che ci porterà al voto del 25 settembre. Per cui sono sicuro che ciascuno di noi, responsabilmente, saprà evitare in questa occasione pubblica, riferimenti al dibattito elettorale in corso nel Paese. In tal senso, pur avendo inserito all'ordine del giorno l'informativa al Consiglio, che ritengo doverosa, da parte del Presidente della Giunta e Commissario della sanità, Roberto Occhiuto, sulla vicenda dei medici cubani cui si è fatto ricorso per fronteggiare la grave emergenza di mancanza di medici nelle nostre strutture sanitarie, mi pare logico, ma soprattutto politicamente e istituzionalmente corretto, limitare la discussione sull'argomento. Solo di striscio, voglio ricordare che, proprio per evitare anche il sospetto che il Consiglio voglia incidere sulla serenità dello svolgimento della campagna elettorale in corso, sono state rinviate a dopo il 25 settembre l'insieme delle nomine di competenza del Consiglio. Proprio ieri, ho inteso persino rinviare, per le stesse ragioni, la nomina della nuova governance della società in house 'Portanova'. Mi riferisco all'amministratore, al revisore dei conti e al collegio sindacale per quanto si trattasse soltanto di assicurare il rispetto delle norme del Codice civile in materia". Il presidente Mancuso ha espresso solidarietà "all'on. Francesco Cannizzaro per la grave intimidazione subita. E a Sergio Ferrari, sindaco di Cirò Marina e presidente della Provincia di Crotone, da qualche giorno protetto da una scorta, a seguito di minacce ricevute. Una solidarietà che, come purtroppo per tanti altri casi di intimidazione ai danni di amministratori locali, imprenditori e cittadini calabresi, ci induce a chiedere, da quest'Aula legislativa, che sia fatta piena luce sui due specifici episodi e sulle tante altre vicende simili. Qui non c'è solo da tutelare l'integrità di chi subisce questi gesti insani, ma il ruolo di rappresentanti istituzionali che debbono poter svolgere in libertà le loro prerogative. Sono atti da condannare severamente perché, mentre toccano la serenità delle vittime, influiscono negativamente sulla qualità della nostra democrazia".

      Un'informativa svolta "con grande rispetto del Consiglio regionale e del dibattitto che all'interno dell'Assemblea si può generare su temi come questi" quella fatta dal Presidente della Giunta, Roberto Occhiuto sulla vicenda dei medici cubani. "Auspico - ha detto Occhiuto, affermando di condividere la proposta del presidente Mancuso di convocare una seduta del Consiglio dedicata esclusivamente al tema della sanità - un dibattito più generale. L'accordo sull'impiego di medici cubani negli ospedali è frutto di mesi di interlocuzioni, trattative con una società di stato del Paese caraibico che ci ha offerto medici per il nostro sistema sanitario regionale nel momento della fase più acuta della pandemia. Questa scelta non è in alcun modo alternativa alle attività di reclutamento di nostro personale sanitario, che stiamo svolgendo sin da quando mi sono insediato. Ho dato mandato di fare in questo senso quanto più possibile attraverso procedure di selezione a tempo indeterminato. A volte la scelta di fare selezioni a tempo determinato si crea perché è una procedura che richiede tempi molto più brevi per affrontare l'emergenza rispetto a quella a tempo indeterminato nell'ambito della quale basta che si dimetta un componente di Commissione per essere costretti, di fatto, a ricominciare da capo. Io ho raccomandato ai Commissari delle aziende sanitare di attivare procedure a tempo indeterminato. Perché se c'è in tutto il Paese difficoltà a reclutare medici, c'è ancor di più in Calabria perché il nostro sistema sanitario non è attrattivo. Nella prossima settimana incontreremo nuovamente gli Ordini dei medici ed i sindacati, perché gli uffici della struttura commissariale, di Azienza Zero e del Dipartimento hanno preparato un altro pacchetto complessivo di azioni per reclutare nuovi medici". Occhiuto ha ricordato che "il Consiglio regionale ha approvato, prima che si avviasse la misura che riguarda i medici cubani, una legge che ci doveva dare la possibilità di inserire negli ospedali medici non specializzati. Perché nei nosocomi devono stare medici specializzati o specializzandi. Voglio ricordare che ad eccezione del Movimento 5 Stelle e del consigliere Laghi, l'opposizione ha votato contro quella legge, che peraltro è stata impugnata dal Governo. Quella normativa ci avrebbe dato la possibilità di inserire negli ospedali medici non specializzati, ma in una fase di emergenza, e in Calabria c'è una condizione strutturale di emergenza, sarebbe stato meglio avere un medico non specializzato che un reparto chiuso per mancanza di medici. Il Governo ha deciso di impugnare quella legge. Una decisione che non riguarda solo la Calabria, ma anche il Piemonte. Perché il tema del reclutamento dei medici sta investendo l'intero Paese. Questo perché è mancata, nel corso degli anni, una programmazione delle necessità del sistema sanitario e perché c'é stata, anche se molti non se ne accorgono, una distorsione nel mercato del lavoro dei medici negli ultimi anni. A causa del Covid. In quel periodo, quando cioè servivano più medici, sono nate cooperative di medici. C'è stato anche un aumento della domanda di personale sanitario a fronte di un'offerta incapace di realizzarla. Cooperative ne sono nate anche dopo. Avviene così che molti medici oggi si dimettono dal pubblico per andare a lavorare in queste cooperative. Un giovane anestesista appena assunto guadagna 2.300 euro al mese. Se va a lavorare in una cooperativa, 2.300 euro li guadagna in due giorni. Quello che sta succedendo ora in Calabria ha avuto una ribalta nazionale perché la nostra Regione sta diventando apripista rispetto alla soluzione di queste problematiche. Per questo ci sono queste polemiche così violente. Si stanno toccando interessi straordinari. Si pensi a quanto costa ai sistemi sanitari dell'Italia reclutare queste medici, disponibili solo attraverso queste cooperative, al prezzo di anche 1.800 € al giorno. Parliamo di circa 50 mila euro al mese. Il costo azienda di un medico è di 6.700 euro al mese. Se si é costretti, invece, a pagare 50 mila euro, significa che si sottraggono 43 mila euro all'assistenza. Si sta generando, in sostanza, questa distorsione che mette davvero in ginocchio i sistemi sanitari regionali. L'iniziativa che abbiamo assunto non è assolutamente sostitutiva del reclutamento di medici italiani, che accoglieremo a braccia aperte se verranno a lavorare nel nostro sistema sanitario". "I concorsi per medici - ha detto ancora il Governatore - stanno andando deserti non solo in Calabria, ma dovunque. Tutti i nostri concorsi hanno previsto per gli specializzandi la possibilità di partecipare e di essere assunti. Gli stessi specializzandi, però, hanno spesso difficoltà ad andare in presidi sanitari come quelli di Locri, di Polistena. Al massimo si dichiarano disponibili a venire al Mater Domini di Catanzaro o al Gom di Reggio Calabria. Ho accolto la proposta dell'Associazione dei medici specializzandi di bandiere una manifestazione di interesse per verificare la disponibilità di specializzandi disposti a venire in Calabria. Ho chiesto però che gli specializzandi non manifestino solo interesse per gli ospedali hub della nostra regione., ma anche per i nosocomi più piccoli in difficoltà. All'esito di questa manifestazione di interesse, che scadrà il 30 settembre, se ci sono degli specializzandi che offriranno la disponibilità di lavorare a Locri, a Polistena o a Gioia Tauro, oggi di fatto chiuso, saranno ben accolti. Stiamo facendo di tutto per evitare la chiusura degli ospedali". "L'accordo per l'arrivo dei medici cubani - ha concluso il presidente Occhiuto - è transnazionale, come stabilito dalla legge. Rispetto agli ospedali che rischiano di chiudere, non sono stato con le mani in mano. E non starò con le mani in mano neppure adesso. Delle polemiche mi faccio carico, le rispetto, ma non mi interessano se le raffronto alle responsabilità che avverto quando leggo che qualcuno muore in un nostro ospedale. Io vado avanti, punto e basta".

      "Assumo l'impegno di sottoporre alla Conferenza dei capigruppo, che convocherò appena possibile, la proposta di tenere un dibattito in Aula sull'intera questione sanità". Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, nell'intervento con cui ha aperto i lavori dell'Assemblea. "La nostra intenzione, interpretando la volontà di tutte le forze politiche presenti in Consiglio regionale e conoscendo i disastri ereditati da oltre un decennio di commissariamenti fallimentari nella sanità - ha aggiunto Mancuso - non è di acuire le tensioni nella società calabrese su una questione che tocca la vita delle persone, né di trasformare la sanità in un'arena di polemiche infinite. Il nostro scopo, piuttosto, è di comprendere, assieme al Commissario e Presidente della Giunta regionale, a che punto siamo con le importanti innovazioni legislative introdotte, quali altri decisioni occorre assumere e cosa, tutti assieme e nell'interesse generale, possiamo e dobbiamo fare per garantire il diritto alla salute dei cittadini calabresi".

      Con la replica da parte del presidente della Giunta, Roberto Occhiuto, si é conclusa la seduta del Consiglio regionale dedicata alla questione dell'utilizzo di medici cubani per fare fronte alle emergenze degli ospedali della Calabria. Il Governatore ha ribadito la difesa delle proprie decisioni, a cominciare dalla libertà data ai vertici delle Aziende sanitarie provinciali. "Avete gli obiettivi, ho detto ai Commissari - ha ricordato Occhiuto - e quindi dovete lavorare senza alibi. Così come sarete sostituiti senza alibi se non raggiungerete gli obiettivi prefissati. Si tratta di un'innovazione rispetto ad una sanità che in Calabria è sempre stata lottizzata". Prima dell'intervento finale del Governatore hanno preso la parola tre consiglieri, tutti dell'opposizione. Amalia Bruni, capogruppo del Gruppo Misto, ha definito "un metodo da caporalato" quello usato per il reclutamento dei medici cubani. "Il presidente Occhiuto - ha detto Bruni - apre al confronto ed al dialogo soltanto dopo avere adottato le sue scelte, rendendo così vano l'aiuto che tutti potremmo dare nell'individuazione di percorsi che possono essere corretti. Siamo convinti che quella dei medici cubani sia una strada troppo estemporanea e anteponga più problemi di quanti, invece, ne risolva". Il capogruppo del Movimento 5 stelle, Davide Tavernise, ha definito l'informativa di Occhiuto "la certificazione che negli ultimi 10 mesi non c'è stato alcun cambio di passo sul problema principale della nostra sanità, che è quello della carenza di personale. Il lavoro portato avanti da Occhiuto - ha aggiunto - non è sufficiente rispetto all'investitura che ha ricevuto dal Presidente del Consiglio dei Ministri". Ha chiuso gli interventi il capogruppo del Pd, Domenico Bevacqua, che ha ringraziato il presidente Occhiuto "per aver accolto e soddisfatto la richiesta avanzata dal Partito Democratico. Se non avessimo posto noi il problema - ha detto Bevacqua - al Consiglio regionale sarebbe stato negato il ruolo di luogo deputato alla discussione che deve svolgere. Saremmo stati totalmente esclusi da un dibattitto che, senza una discussione ampia e articolata sui temi della sanità, avrebbe rappresentato una presa d'atto di un'idea di sanità che non può essere ridotta ad una polemica legata agli interessi forti". Prima dell'informativa del presidente Occhiuto, il Consiglio ha approvato i provvedimenti riguardanti riaccertamenti di residui, disavanzi e assestamenti di bilancio e il "Bilancio consolidato del Gruppo di amministrazione pubblica del Consiglio regionale della Calabria per l'esercizio 2021 - Decreto legislativo 23 giugno 2018, n. 118".

      "Non so se Amalia Bruni sia compatibile come consigliera regionale con il suo ruolo, su indicazione dell'ex presidente Mario Oliverio, di componente del Comitato tecnico-scientifico dell'Istituto superiore di sanità. Non so, tra l'altro, se lo è ancora". Lo ha detto il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, nella sua informativa in Consiglio sull'accordo per l'utilizzo negli ospedali di medici cubani. "Mi piacerebbe, però, che in qualche occasione - ha aggiunto Occhiuto - la consigliera Bruni ci dicesse anche che contributo ha offerto al Ministero della Salute per capire come vanno affrontati i problemi del reclutamento dei medici in regioni complicate come la Calabria. E questo nella funzione che lei ha svolto e che dice ancora di svolgere"

      La consigliere regionale Amalia Bruni, capogruppo del Gruppo Misto, replica al Presidente della Regione che nel corso del suo intervento in Consiglio ha espresso dubbi sulla sua compatibilità come consigliere regionale con il suo ruolo di componente dell'Istituto superiore di sanità. "Presidente/Commissario Occhiuto - afferma Bruni - lei mi chiede circa il mio ruolo riguardo a presunte incompatibilità. Dovrebbe saperlo di suo ma mi rendo conto che non sempre è possibile. Faccio parte del Comitato scientifico dell'Istituto superiore di sanità, che è il braccio scientifico del Ministero della Salute, delle Regioni e dell'intero Servizio sanitario nazionale. L'Istituto orienta le politiche sanitarie sulla base di evidenze scientifiche e si occupa di prevenzione e promozione della salute fino al contrasto al cancro e alle malattie croniche e neurodegenerative, dall'autismo, alle malattie rare, da quelle infettive fino alle dipendenze patologiche. Il Consiglio superiore di sanità, invece, è l'organo di supporto del Ministro della Salute. Due organismi assolutamente diversi, come può capire chi non è in malafede, ma io sono andata oltre. Infatti, prima di entrare in Consiglio, ho sottoposto all'Ufficio legale del'Istituto superiore di sanità la mia possibile incompatibilità. L'ufficio ha studiato nei minimi particolari il mio caso, certificando che non esiste alcun tipo di ostacolo. Ma tutto questo dovrebbe già saperlo visto che gli uffici della Regione ne sono a conoscenza e lei dovrebbe fidarsi dei suoi collaboratori, altrimenti c'è un problema. "Presidente Occhiuto, l problema della Sanità in Calabria - dice ancora la consigliera regionale - non sono io, ma le sue decisioni, che non riescono a risolvere alcun problema in campo sanitario. E anche in altri settori, per la verità"

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