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      Medici cubani in Calabria, prosegue la polemica: dichiarazioni

       

       

      Medici cubani in Calabria, prosegue la polemica: dichiarazioni

      24 ago 22 Prime reazioni anche in Molise sulla scelta della Regione Calabria di assumere 500 medici cubani a tempo determinato per far fronte alla carenza di personale negli ospedali. Sull'argomento è intervenuto il presidente dell'Ordine dei medici di Isernia, Fernando Crudele. "Le assunzioni a tempo di medici stranieri (il Molise ha fatto ricorso durante l'emergenza Covid a quelli venezuelani), servono a ben poco. La verità - spiega - è che a causa del blocco del turn over i medici che vanno in pensione non vengono sostituiti, mentre i continui tagli rendono meno attrattivi i nostri ospedali. La storia di alcuni recenti concorsi non fa altro che confermarlo: in pochi scelgono di partecipare alle selezioni, poiché non si hanno certezze sul futuro della sanità molisana". Anche per Crudele, dunque, occorre cominciare a programmare seriamente il futuro della sanità, non solo quella regionale. Tra le possibili soluzioni, "eliminare il numero chiuso all'università, ma al tempo stesso tornare ad assumere. Le soluzioni 'tampone' - prosegue - servono solo a rinviare il problema: alla scadenza del contratto, si ritorna al punto di partenza. In Molise - osserva - è fondamentale tornare a investire sulla sanità pubblica". Inoltre, "la nostra regione dovrebbe pretendere maggiori risorse dal Governo centrale: la salute non è una merce che si compra al supermercato, ma un diritto che la Costituzione garantisce a tutti, almeno sulla carta". Dito puntato anche sul commissariamento della sanità regionale che dal 2007 è in Piano di rientro dal disavanzo sanitario. "Se Roma avesse destinato ai servizi essenziali tutti i soldi spesi per commissari e sub commissari - sottolinea Crudele - probabilmente oggi il Molise sarebbe messo meglio. Lo dicono i fatti: in questi anni sono stati smantellati ospedali, reparti e servizi. Si fa sempre più fatica a far fronte alle emergenze, la gente è seriamente preoccupata, è stanca dei soliti proclami della politica: cozzano contro una realtà fatta di tagli e chiusure. I cittadini si sentono presi in giro. A maggior ragione perché - conclude - all'orizzonte non si intravede nemmeno uno straccio di progetto di rilancio".

      "Il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, torni indietro e ascolti gli Ordini dei medici e i sindacati di categoria. Sarebbe un errore clamoroso affittare da un'agenzia straniera 497 medici cubani da utilizzare negli ospedali calabresi". Lo afferma, in una nota, il deputato di Impegno Civico Giuseppe d'Ippolito. "L'operazione - prosegue - presenta criticità molto serie: la mancata conoscenza della lingua italiana da parte dei professionisti cubani; l'obbligo di riconoscere il loro titolo di studio; la dubbia legittimità dell'accordo stipulato, finita l'emergenza sanitaria e alla luce del quadro normativo europeo e nazionale; la necessità di stretto tutoraggio da parte dei medici in servizio nei nostri ospedali. La sicurezza delle cure, di cui nello specifico non siamo certi, dovrebbe essere la preoccupazione principale di tutti. Tra l'altro con questa soluzione tampone, che rischia di protrarsi oltremodo nel tempo, si mortificano gli specializzandi dell'Università di Catanzaro, che invece dovrebbero avere la possibilità di ampliare il loro bagaglio formativo e di entrare nel Servizio sanitario della Calabria. Mi auguro che, anche in Consiglio regionale, purtroppo ancora assurdamente chiuso, prevalga il buon senso e venga bloccata questa operazione fuori luogo, la quale certifica soltanto la volontà politica, che a Roma ho contrastato in grande solitudine, di non risolvere il problema delle assunzioni del personale sanitario. Accesso libero ai corsi di laurea in Medicina e risorse adeguate per potenziare gli organici di medici, infermieri e Oss devono essere priorità - conclude D'Ippolito - del prossimo governo e del futuro Parlamento".

      Anaao Giovani "si ritiene moderatamente soddisfatta dell'incontro svoltosi ieri con il governatore della Calabria Roberto Occhiuto sulla carenza dei medici calabresi, segno della buona volontà della Regione di trovare soluzioni attraverso un franco confronto con il maggiore sindacato Italiano dei medici ospedalieri". E' quanto si legge in un comunicato dell'associazione. "Anaao Giovani, ribadendo l'assoluta contrarietà all'arruolamento di medici cubani mediante agenzie interinali - prosegue la nota - ha formalmente avanzato al Governatore una serie di proposte, in piena coerenza con la pluridecennale attività sindacale, che sono state interamente accolte: lo sblocco immediato delle assunzioni degli specializzandi attualmente pendenti, la pubblicazione di una manifestazione di pubblico interesse cui gli specializzandi possono aderire, l'istituzione della Scuola di specializzazione di medicina d'emergenza urgenza nell'unica facoltà di medicina calabrese, la riattivazione dell'osservatorio regionale della Formazione medico specialistica. Inoltre c'è anche l'impegno a iniziare un confronto con Anaao, a partire da settembre, sulla premialità per i medici di pronto soccorso e sulle proposte per migliorare le condizioni di lavoro e rendere appetibile il SSN per i medici soprattutto nei PS, ma anche negli altri reparti carenti". "Nell'auspicio di aver iniziato un percorso di costruttiva collaborazione - conclude la nota - Anaao Giovani vigilerà affinché le promesse e le assicurazioni ricevute dal Governatore Occhiuto sull'accoglimento delle proposte dallo stesso definite 'molto intelligenti', non rimangano sulla carta e che le parole si tramutino in fatti concreti. Attraverso il confronto è possibile condividere strategie anche per migliorare l'erogazione delle cure ai cittadini calabresi".

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