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      25 Aprile: dichiarazioni e commenti per il 75° della Liberazione

       

       

      25 Aprile: dichiarazioni e commenti per il 75° della Liberazione

      25 apr 20 Festeggiamenti in tono minore oggi in Calabria per il 75° anniversario della Festa della Liberazione a causa dei restringimenti imposti dalla pandemia del Covid-19. Solo due quelle pubbliche. Una a Catanzaro e l'altra a Reggio Calabria dove i sindaci hanno deposto corone di fiori ail monumento ai caduti.

      "Quest'anno le limitazioni imposte dall'emergenza che ha colpito il Paese e la collettività internazionale, ci costringono a vivere il 75° anniversario della Festa della Liberazione in un'atmosfera di forzata solitudine e non ci consentono di onorare, con la consueta solennità, i luoghi della memoria simbolo della lotta per la Liberazione e il riscatto del Paese. Un momento di grande festa nazionale che ci mancherà, soprattutto ora che sentiamo fortissimo il bisogno di raccoglierci intorno a quei valori che 75 anni fa portarono alla lotta vittoriosa contro il nazifascismo e alla Liberazione dell'Italia". Lo scrive il ministro della Difesa Lorenzo Guerini. "Ricordiamo nell'intimità dei nostri cuori coloro che hanno sofferto e combattuto anche sacrificando la propria vita, per consentire a tutti gli italiani di riconquistare libertà e porre le basi della democrazia. Ricordiamo i nostri militari che combatterono fianco a fianco con le forze alleate, coprendosi di valore, o quelli che non cedettero alle lusinghe del nemico e furono internati nei campi di prigionia nazisti; i partigiani, capaci di coraggio, di spirito di sacrificio e di imprese audaci insieme a tutti i cittadini che sostennero un immenso sforzo collettivo. Come 75 anni fa, solo un'azione comune della collettività nazionale e internazionale e un rinnovato senso di unità e solidarietà tra cittadini, consentirà la ripresa delle attività sociali ed economiche e quindi della vita come prima dell'insorgere dell'epidemia". Lo scrive il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini. "Posso affermare con orgoglio che le nostre Forze Amate, oggi come allora, si stanno rendendo protagoniste di un eccezionale sforzo corale del Paese, a dimostrazione del fatto che al di là della loro specificità, il loro impegno resta, per capacità, competenze, dedizione ed umanità, imprescindibile e decisivo per l'attuazione e il successo di qualunque strategia nazionale di sicurezza collettiva. Per questo motivo, al doveroso e sentito omaggio rivolto a chi durante la Guerra di Liberazione ha combattuto e sacrificato la propria vita per assicurare la rinascita dell'Italia, voglio unire un sentimento di profonda riconoscenza a tutti coloro che, in diversa misura, stanno lottando, in molti casi a rischio della propria vita, al servizio dei cittadini e del Paese. Uomini e donne della Difesa, la Resistenza ci ha insegnato a credere che la nostra vita, la società che c'è intorno, il futuro possano cambiare a partire dalla nostra volontà, dalle nostre scelte, dalla nostra capacità di saper superare il fossato che passa tra il lasciare che le cose accadano e l'agire affinché esse possano mutare. E' questo il lascito morale che abbiamo ereditato dagli eroi della Resistenza e della Guerra di Liberazione ed è questo che mi auguro per noi stessi, per i nostri figli, per il nostro futuro, insieme all'auspicio di festeggiare il prossimo 25 aprile di nuovo nelle piazze, con la stesso entusiasmo degli italiani di 75 anni fa, rinnovando il nostro impegno per affermare i beni fondamentali della libertà, della democrazia, della pace", conclude il ministro.

      "Oggi è la festa della Liberazione, una festa di Libertà e Democrazia. Questi mesi, segnati da pesanti restrizioni delle libertà personali per ragioni sanitarie, ci hanno aiutato a capire meglio il significato profondo della Libertà". Lo afferma la presidente della Regione Calabria Jole Santelli. "Quella stessa Libertà - prosegue - che molte generazioni danno per scontata. Un giorno che ci riporta a un momento difficile della nostra Storia, ma anche un momento utile a farci capire che l'Italia, orgogliosa delle proprie radici, quando ritrova il senso di comunità trova la capacità di rialzare la testa e ritrovando la propria identità trova in se stessa nuova forza per combattere a favore del proprio futuro. Un giorno che deve raccontarci il valore fondante dell'Unità. Politicamente diversi, con marcate identità regionali, dinamiche sociali ed economiche differenti, ma uniti intorno ai nostri straordinari colori italiani, perché in un momento così difficile abbiamo riscoperto, tutti, il valore dello stare insieme, dell'essere Stato". "Un augurio a tutti i calabresi e a tutti gli italiani" conclude Jole Santelli.

      "Buon 25 aprile nel ricordo della nostra Resistenza e dei nostri Partigiani ma anche con la certezza che, come 75 anni fa, l'Italia che 'resiste' e guarda al futuro con fiducia e coraggio, saprà rialzarsi e ripartire a testa alta, in un abbraccio di speranza, di libertà e di unità". Così il senatore IV Ernesto Magorno.

      "La Resistenza è l'espressione di valori fondamentali che impregnano la nostra convivenza e che, soprattutto oggi, sono la fonte cui ispirarsi per vivificare il sistema democratico, già indebolito dalla contrazione di molti diritti costituzionali". Per il consigliere regionale Francesco Pitaro (gruppo misto): "Dinanzi al rischio che il crollo della produzione industriale, la disoccupazione di massa e i dieci milioni di nuovi poveri impattino sull'assetto democratico del Paese, occorre vigilare perché la torsione economica e sociale e le possibili infiltrazioni della criminalità nella gestione della 'fase 2', non sacrifichino i diritti dei cittadini. L'ultimo sondaggio Demos - Unipolis - aggiunge Pitaro - ci dice che il 91 per cento dei partecipanti è disposto a cedere quote di libertà per quote di sicurezza, il che rivela un disagio profondo e una preoccupante sfiducia nelle Istituzioni. C'è la sfida della ripartenza, che deve vederci protagonisti avendo come obiettivo prioritario lo sviluppo ma, al contempo, dobbiamo salvaguardare i valori dell'uguaglianza, della libertà e dell'inviolabilità della persona umana per i quali gli eroici uomini e donne della Resistenza si sono battuti a costo della vita".

      Una cerimonia breve e con poche persone a Catanzaro per il 75esimo anniversario della festa della Liberazione. Il sindaco Sergio Abramo ha deposto, insieme al presidente del Consiglio comunale Marco Polimeni, una corona di fiori al monumento ai caduti. "Il 25aprile - ha detto - è sempre un giorno di festa. Anche se, purtroppo, quest'anno non abbiamo potuto celebrarla come sempre, la Liberazione dal nazifascismo è l'atto fondativo della nostra Repubblica. Senza il 25 aprile non ci sarebbero stati il referendum, l'Assemblea costituente, la Costituzione e l'Italia come la conosciamo adesso". Abramo ha anche fatto riferimento all'emergenza del Coronavirus. "Quest'anno - ha sottolineato - una tragica casualità ha voluto che questa giornata coincidesse con uno sforzo condiviso contro un nemico chiaro a tutti: il coronavirus. E credo che, come allora fecero i nostri nonni, l'unità e la collaborazione, la sinergia fra cittadini, sia l'unica strada per uscire da questa dura e grave crisi". "Crisi - ha aggiunto Abramo - che ha colpito le singole persone, le famiglie, le imprese, l'economia, tutti i tessuti produttivi e sociali del Paese. Il 25 aprile è tuttavia un giorno di speranza. Lo era nel 1945, lo è stato negli anni a venire. Lo è a maggior ragione anche adesso. E sono sicuro che, oggi come allora, passata questa crisi, l'Italia ne uscirà ancora più forte e unita, ripartendo di slancio".

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