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      Emendamenti Decreto Calabria passano con astensione Lega, polemiche

       

       

      Emendamenti Decreto Calabria passano con astensione Lega, polemiche

      15 mag 19 Il Decreto per la Sanità della Calabria, annunciato nel corso della riunione tenuta dal Consiglio dei ministri in una specifica riunione tenutasi il 18 aprile scorso a Reggio Calabria e fortemente osteggiato dal presidente della Regione, Mario Oliverio, diventa motivo di ulteriore divisione tra Lega e Movimento 5 Stelle. Le divisioni tra i due partiti che compongono la maggioranza su cui si regge il Governo sono emerse in modo palese in occasione della votazione in Commissione Affari sociali sull'emendamento al Decreto per la Calabria presentato dalla deputata M5S Dalila Nesci per togliere la discrezionalità dei presidenti delle Regioni sulle nomine dei dirigenti sanitari. Sull'emendamento, infatti, c'é stato il voto favorevole dei pentastellati e l'astensione della Lega, facendo emergere la netta diversità di vedute da parte dei due alleati gi governo. "Ragazzi, avrete notato - ha subito commentato Di Maio - che l'unica proposta del Pd per l'europee è attaccare il M5S e il sottoscritto? Ma oggi ce n'è un'altra, davvero grave. Dopo aver votato contro al voto di scambio politico-mafioso, e naturalmente insieme a FI, questo pomeriggio il Pd si è infatti opposto al nostro emendamento al Decreto Calabria per togliere la sanità dalle mani dei partiti. E si sono opposti insieme a chi? Sempre insieme a Forza Italia. Dispiace solo che anche l'altra parte della maggioranza si sia astenuta". La posizione della Lega é stata spiegata dalla vicepresidente della Commissione, Rossana Boldi. "Ci siano astenuti - ha detto - perché l'emendamento è palesemente incostituzionale, non perché non condividiamo la questione della trasparenza nella sanità. C'è una sentenza della Corte costituzionale, la n.251 del 2016, che ha accolto il ricorso presentato dalla Regione Veneto sulle norme della legge Madia che riguardano lo stesso argomento (dell'emendamento M5s, ndr), dicendo che su materie concorrenti com'è la sanità, le decisioni spettano agli enti territoriali e non agli organi centrali. Quindi, in Commissione abbiamo fatto presente che chiunque potrebbe poi ricorrere contro l'emendamento". Dalila Nesci, che ha presentato l'emendamento, ha spiegato che la sua iniziativa "ha avuto lo scopo di tenere fuori le mani della politica dalla sanità pubblica. La Lega, però, avrebbe voluto limitare la misura solo alle Regioni in Piano di rientro e non a tutte, come chiediamo noi. E questo sarebbe un errore. E' urgente infatti dare un segnale forte e un messaggio a tutti i cittadini: vogliamo che negli ospedali pubblici torni a contare il merito e non le mazzette. Non dimentichiamoci di tutte le inchieste, anche recenti, che hanno smascherato un sistema inquinato, fatto di corruzione e illegalità". Il Pd, da parte sua, ha votato contro sia sull'emendamento proposto dal Movimento 5 Stelle che sul sub-emendamento della Lega. A spiegarlo é stato il deputato dem Antonio Viscomi. "Abbiamo votato contro - ha detto Viscomi - perché il sistema di selezione dei Direttori generali previsto dalla legge 171 è stato a suo tempo correttamente condiviso con le Regioni, come vuole la Costituzione. Pertanto, non può essere ora modificato unilateralmente dal Governo. Ogni modifica unilaterale è impedita dal principio di leale collaborazione. Non si può mettere mano ad un sistema complesso sul piano organizzativo e multilivello su quello istituzionale, come quello della sanità senza una chiara consapevolezza delle implicazioni di carattere costituzionale".

      Incostituzionale per PD
      -"Con questo emendamento si aggrava l'incostituzionalità di tutto il decreto che per la nomina dei direttori generali prevede adesso un doppio registro: in Calabria, il governo decide di andare in deroga all'albo nazionale e di lasciare piena discrezionalità al ministro; per le altre regioni viene invece imposta una graduatoria che lede l'autonomia di scelta su candidati avallati dallo stesso ministero e dalla commissione in cui siedono autorevoli magistrati". E' quanto viene sottolineato da fonti Pd.

      Lega: bene sblocco turn over
      Esprimiamo grande soddisfazione per lo sblocco del turnover sulle assunzioni in sanità voluto dalla Lega per tutte le regioni come previsto in un nostro emendamento al Decreto Calabria. Ringraziamo la relatrice per aver accolto la nostra proposta e il Mef per aver accolto la nostra richiesta affinché l'erogazione dei Lea fosse a beneficio di tutti e non solo per la Regione Calabria come proposto dal M5S. La Lega ha proposto questa estensione perché il problema della carenza cronica di personale sanitario è strutturale e diffuso in tutte le regioni ed è necessario dare a tutte questa opportunità". Così i deputati della Lega in Commissione Affari Sociali della Camera: Massimiliano Panizzut (capogruppo), Rossana Boldi (vicepresidente), Arianna Lazzarini (segretario), Guido De Martini, Sara Foscolo, Alessandra Locatelli, Paolo Tiramani e Edoardo Ziello. "Abbiamo inoltre proposto un sub emendamento a tutela delle Regioni - aggiungono - e nel rispetto del ruolo che esse rivestono in termini di responsabilità sul buon andamento della sanità nei confronti dello Stato. Il gruppo della Lega in Commissione Affari sociali ha deciso di porre l'attenzione sull'incostituzionalità della proposta della relatrice sulla revisione dei criteri di selezione dei dirigenti sanitari vista la preannunciata intenzione del M5S di togliere a tutte le regioni, e non solo a quelle in dissesto, la responsabilità di nomina".

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