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      Errore ricalcolo voto in Calabria aveva provocato un effetto domino

       

       

      Errore ricalcolo voto in Calabria aveva provocato un effetto domino

      21 mar 18 L'ufficio circoscrizionale elettorale presso la Corte d'Appello di Catanzaro ha proclamato l'elezione a deputato di Maria Tripodi candidata nella lista di Forza Italia nel collegio Calabria 2. L'elezione di Tripodi è giunta oggi al termine del riconteggio dei voti che avevano inizialmente attribuito il seggio a Fausto Orsomarso, candidato nello stesso collegio plurinominale nella lista di Fdi e che figurava nell'elenco della Corte di Cassazione. L'elezioni della Tripodi porta cambiamenti anche per altri deputati in base alla legge elettorale. Infatti in Trentino c'era stato un effetto simile con la Lega che rivendicava un seggio.

      Effetto domino in Trentino: "L'errore - assicura il segretario della Lega in Trentino, Maurizio Fugatti, anche lui eletto deputato in questa tornata - lo hanno fatto in Calabria, ora chi vorrà farà ricorso, ma Segnana venerdì sarà a Roma". La questione della Calabria sta nel fatto che nel ricalcolo dei seggi Forza Italia ne avrebbe perso uno in Calabria e di conseguenza ottenuto uno in Trentino Alto Adige, quello andato a Biancofiore, togliendo così in prima battuta il posto alla Lega, quindi a Segnana. Una catena che ne aveva fatto riconquistare uno in Veneto. Con il ricalcolo di ieri, i voti contestati in Calabria a Fratelli d'Italia tornerebbero a Fi col seggio e con questo il bilancio in Trentino Alto Adige degli eletti vedrebbe tornare il posto a Segnana e Biancofiore eletta a Piacenza. "In effetti - commenta Segnana dalle colonne del 'Trentino' - non so più se ridere o se piangere. In due settimane è accaduto di tutto. Per venerdì avevo acquistato sia i biglietti del treno che la prenotazione dell'albergo con le altre colleghe neoelette, parecchio tempo fa". "Devo riaggiornarmi - aggiunge sul quotidiano 'l'Adige' -. Non so come mi sento: sì felice, però ormai l'avevo messa via. Spero sia finita qui, sennò non reggo. Domani sarò a Roma con i miei due bambini e i miei genitori".

      Effetto domino in Veneto. Il sindaco di Calalzo (Belluno) Luca De Carlo, candidato nelle file di Fratelli d'Italia, entra in parlamento. Con la proclamazione ufficiale ieri sera da parte della Corte d'Appello a seguito del ricalcolo si è conclusa una vicenda che per giorni lo ha tenuto sul filo, in un gioco di incastri che ha coinvolto oltre al Veneto, la Calabria, il Trentino e l'Emilia Romagna. Dato per eletto il 6 marzo, si era trovato improvvisamente fuori dall'elenco dei deputati venerdì scorso quando alla Corte di Cassazione sono arrivati i verbali della Corte d'Appello di Catanzaro. "In cinque giorni sono passato dalla gioia all'ansia - racconta - e poi ancora all'ansia. Lo sbaglio è umano, rimediare in tempo è segno di efficienza. Mi auguro che non capitino più cose del genere". In quei documenti c'erano 4.000 voti in più per Fratelli d'Italia e circa gli stessi in meno per Forza Italia, rispetto ai dati inviati dai seggi del collegio Calabria Sud e già acquisiti, anche se ufficiosamente, per comporre il quadro degli eletti in tutta Italia. E' lo stesso De Carlo, 45 anni, che il prossimo anno avrebbe concluso il suo mandato di sindaco, a raccontare cosa è accaduto. L'effetto combinato di quei 4.000 voti che avevano cambiato casa e del sistema di attribuzione dei seggi ha fatto modificare gli scenari a Calabria, Trentino, Emilia Romagna e Veneto, dove FdI perdeva l'eletto nel collegio Veneto 1 a vantaggio di un posto in più per la Lega. A farne le spese era appunto De Carlo. In Calabria, FdI conquistava un deputato insperato ai danni di Forza Italia, che ha deciso di andare fino in fondo annunciando un ricorso e un esposto alla procura. È stata la stessa Corte d'Appello calabrese a riconoscere di aver commesso un errore nel verbale inviato alla Cassazione. Quei 4.000 voti in più per FdI non ci sono e quindi tutto torna come prima di venerdì. La Cassazione ha dunque riaperto le procedure nelle quattro Regioni coinvolte, le operazioni di accredito dei deputati alla Camera sono state sospese e ieri la Corte d'Appello di Venezia ha scritto un nuovo verbale, che prevede un seggio di Fratelli d'Italia nel collegio veneto. Se De Carlo oggi è felice, non può dire altrettanto Giuseppe Paolin della Lega, che invece deve disfare la valigia per Roma. "Oggi lo chiamerò - annuncia De Carlo - perchè so bene come ora si sente". De Carlo come amministratore bellunese si era distinto in questi anni per alcune iniziative politiche che lo hanno visto in prima linea: era stato il primo sindaco a chiedere l'abolizione di Equitalia, aveva portato avanti una battaglia perchè Oliviero Toscani fosse dichiarato persona non gradita in Veneto dopo le sue frasi sui beoni e nel 2010 aveva deciso di non accogliere due pullman di immigrati destinati a Calalzo.

      Effetto domino in Emilia. Domenica scorsa l'Ufficio elettorale Centrale Nazionale della Corte di Cassazione, a 13 giorni dal voto, aveva finalmente emesso il suo verdetto inserendo l'esponente parmense di Forza Italia Francesca Gambarini fra gli eletti a un seggio alla Camera dei Deputati. Oggi la doccia fredda. L'attuale consigliera comunale di Fidenza è stata esclusa dopo il riconteggio dei voti sul proporzionale a Trento. La Corte d'Appello della città trentina ha assegnato il seggio a Stefania Segnana della Lega. Un primo riconteggio, meno di una settimana fa, aveva assegnato il posto alla deputata altoatesina di Forza Italia Michaela Biancofiore che così aveva lasciato libero il seggio ottenuto nel collegio parmense per Francesca Gambarini. L'esponente parmense di Forza Italia potrebbe tentare la carta del ricorso in Cassazione. Ipotesi però che, almeno per il momento, sembra non verrà considerata.

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