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      Mangialavori "Legge garantisca diritti cittadini dei Comuni sciolti per mafia"

       

       

      Mangialavori "Legge garantisca diritti cittadini dei Comuni sciolti per mafia"

      03 mag 18 "Ha ragione il procuratore Gratteri: è necessario modificare la norma sugli scioglimenti dei Comuni, valutare l'opportunità di assegnare maggiori poteri ai commissari prefettizi e garantire la loro presenza costante negli enti che sono chiamati ad amministrare». Così il senatore di Forza Italia Giuseppe Mangialavori. «Condivido totalmente – aggiunge il parlamentare – la riflessione di uno dei magistrati da sempre in prima linea contro le cosche di 'ndrangheta, un investigatore attento che più e più volte ha fatto luce sui rapporti perversi tra clan e amministratori pubblici. Un Comune sciolto per infiltrazioni mafiose deve avere la possibilità di continuare a dare risposte concrete ai suoi cittadini, che non possono scontare sulla loro pelle le colpe di amministratori infedeli e che hanno il diritto di sentire in ogni momento la vicinanza dello Stato. In caso contrario, il rischio, come dice Gratteri, è che nella coscienza pubblica si instilli il dubbio che essere governati da sindaci e assessori collusi sia comunque più conveniente". "Ma l'allargamento dei poteri dei commissari prefettizi – osserva ancora Mangialavori – da solo potrebbe non bastare. È ormai opinione comune che la legge sugli scioglimenti, così com'è, non sia in grado né di sradicare la presenza mafiosa negli enti locali, né di garantire i diritti di quei cittadini che hanno scelto di occuparsi della cosa pubblica e devono avere la possibilità di difendersi di fronte alle accuse mosse dal ministero dell'Interno e della Prefettura. In questo senso, condivido una recente riflessione dell'ex sindaco di Marina di Gioiosa Jonica Domenico Vestito, secondo il quale l'auspicabile revisione della legge dovrà per forza di cose tenere conto delle eventuali responsabilità degli apparati burocratici dei Comuni; della opportunità di affiancare i Comuni già sciolti o in predicato di esserlo per la pervasività delle organizzazioni criminali; della possibilità, doverosa in uno stato di diritto, di assicurare ai sindaci e agli assessori “incriminati” la facoltà di approntare una difesa di fronte ai rilievi della Prefettura; della necessità di assicurare la terzietà del giudizio in merito al possibile azzeramento di un ente locale». «La materia – conclude il senatore azzurro – è estremamente complessa ed è arrivato il momento di produrre uno sforzo collettivo affinché la norma attualmente in vigore sia migliorata e garantisca finalmente i diritti inalienabili di tutti i cittadini, che devono coltivare la fiducia nelle istituzioni ma anche sapere che lo Stato può annullare il voto popolare solo in presenza di acclarati condizionamenti mafiosi".

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