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      Confagri Calabria "Grave danno per l'agricoltura taglio UE da 160 mln"

       

       

      Confagri Calabria "Grave danno per l'agricoltura taglio UE da 160 mln"

      03 mag 18 "La proposta della Commissione Europea sul nuovo quadro finanziario della UE per il periodo 2021-2027 è, francamente, inaccettabile e lo è per molteplici ragioni che riguardano l’Italia nel suo complesso e, nello specifico, il futuro della nostra regione". Lo afferma in una nota Il Presidente di Confagricoltura Calabria, Alberto Statti. "La riduzione delle spese destinate al settore agricolo -spiega Statti- per un ammontare di circa 40 miliardi di euro a prezzi correnti - significherebbe infatti una contrazione degli aiuti che potrebbe essere superiore al 7%; secondo l’interpretazione fornita dal Comitato Europeo delle Regioni il taglio per l’agricoltura potrebbe raggiungere anche il 15%. Paradossale e fuori da ogni logica anche la scelta di ridurre i trasferimenti che riguardano quelle imprese agricole le cui dimensioni sono tali da garantire filiere organizzate, occupazione stabile, investimenti destinati all’innovazione e capacità di export ed internazionalizzazione. Il taglio previsto per la nostra Regione, che in prima battuta è stato valutato nell’ordine dei 160 milioni complessivi, rischia in realtà di essere ben più corposo e potenzialmente in grado di arrecare un danno significativo ad un settore agricolo che, come testimoniato dai dati, sta fornendo alla Calabria una straordinaria opportunità di crescita e sviluppo. Tutta l’organizzazione di Confagricoltura è impegnata, dunque, in un’azione di tutela degli interessi agricoli italiani e calabresi e chiede a chi – per ruolo politico e responsabilità istituzionali – ha dirette competenze una forte azione di rappresentanza e di pressione affinché, evidentemente, la proposta venga modificata. Ed è in questo senso che rivolgiamo un esplicito appello al Presidente della Regione, Mario Oliverio, affinché si attivi a livello nazionale e faccia sentire la voce unitaria e decisa della Calabria. La difesa dell’agricoltura italiana e calabrese è, infatti, essenziale non solo e non tanto per le singole imprese ma anche e soprattutto per il nostro futuro economico, per l’occupazione, per il governo del territorio, per le prospettive turistiche di un Paese e di una regione che proprio dall’interazione con l’enogastronomia ottiene risultati straordinari. Ma l’occasione è anche utile per ribadire oggi quanto Confagricoltura Calabria sostiene ormai da tempo; i fondi dell’Unione Europea, in particolare quelli destinati alle aree più povere del Paese, sono un’opportunità che non durerà in eterno e che va colta per intero. Se l’Europa deve modificare la proposta di bilancio è anche vero, dunque, che ricade su di noi il dovere ed il pressante obbligo di investire le risorse di cui disponiamo nella maniera più efficiente ed efficace possibile; occorre velocizzare non gli impegni ma gli impieghi effettivi qualificando – in termini di risultati concreti, visibili e duraturi – la spesa dei fondi del Piano di Sviluppo Rurale. L’imperativo categorico è quello di ampliare, modernizzare, rendere solido ed internazionalizzare il nostro sistema agricolo".

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