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      Consiglio regionale finisce senza numero legale. Mangialavori opta per Senato

       

       

      Consiglio regionale finisce senza numero legale. Mangialavori opta per Senato

      26 giu 18 I lavori del Consiglio regionale sono iniziati con all'ordine del giorno della seduta l'esame di interrogazioni a risposta immediata e a risposta scritta, di interpellanze e mozioni. Tre gli altri punti che completano l'ordine dei lavori odierno salvo ulteriori inserimenti in corso di seduta. E riguardano la proposta di provvedimento amministrativo, di iniziativa della Giunta regionale di presa d'atto della Decisione della Commissione Europea di modifica del Programma di sviluppo rurale 2014-2020 (Feasr) della Regione Calabria"; la proposta di provvedimento amministrativo "Bilancio di previsione 2018/2020 dell'Azienda Calabria Verde" e la proposta di provvedimento amministrativo "Bilancio di previsione 2018/2020 dell'Azienda Territoriale per l'Edilizia residenziale pubblica della Regione"

      Confronto su strutture assistenziali. In concomitanza con l'apertura dei lavori del Consiglio regionale è stata inscenata una protesta, davanti alla sede dell'Assemblea, di una delegazione di rappresentanti di strutture socio assistenziali della Calabria che hanno chiesto un incontro con il presidente della Giunta regionale Mario Oliverio e con l'assessore al lavoro ed al welfare Angela Robbe. Il consigliere Gianluca Gallo ha richiamato l'attenzione su una mozione sottoscritta assieme al collega Orlandino Graco (Oliverio Presidente) nella quale si chiede di dare seguito agli accordi presi in sede di commissione con l'assessore Robbe, affinché per l'anno 2018 si possa proseguire con la conferma delle convenzioni in base alle regole pregresse. Anche Greco ha auspicato un intervento efficace sul tema, invitando la Giunta alla massima attenzione. E lo stesso ha chiesto Sinibaldo Esposito (Ncd) "per una problematica - ha affermato - la cui gestione ha creato anche forti sperequazioni nel territorio". Sulla questione è intervenuta l'assessore al Lavoro e al Welfare Robbe che, nel sottolineare il lavoro produttivo fatto in Commissione, ha precisato "che nessuno dei 32 ambiti della Calabria ha proceduto finora a restituire le risorse". E che tuttavia non c'è nessuna intenzione di rivedere la riforma avviata "condivisa e utile a tutti per andare avanti. Così come non c'è nessuna intenzione di fermarci a prescindere dal percorso giudiziario che abbiamo dovuto avviare per evitare che si annullasse tutto e non potessero rimanere in capo ai Comuni le risorse e che altrimenti ci avrebbero costretto ad attendere l'assestamento di Bilancio per la loro erogazione". "Questa Giunta - ha sostenuto il consigliere del Pd Carlo Guccione - ha l'obbligo di evidenziare quali siano le responsabilità che hanno condotto a questo stato di cose. Servono atti concreti e serve prevedere maggiori risorse. A fronte di un contesto di grande difficoltà per tante persone, quello sui servizi sociali deve essere un impegno concreto di questa Giunta". Su proposta del presidente Irto, si è deciso di definire un testo condiviso di mozione tra tutti i Gruppi consiliari, in accordo con la Giunta, da inserire all'ordine dei lavori del quarto punto tra l'esame delle altre mozioni. I lavori del Consiglio proseguono con l'esame dei punti riguardanti le interrogazioni a risposta scritta e quelle a risposta immediata.

      Consiglio termina per mancanza numero legale. Il Consiglio regionale ha chiuso i suoi lavori per mancanza di numero legale. La verifica dei consiglieri presenti in aula che ha dato esito negativo è stata fatta mentre stava per essere affrontato l'esame del sesto punto all'ordine del giorno riguardante l'esame del Bilancio di previsione 2018/2020 dell'Azienda Calabria Verde. Solo poco prima, mentre era in corso la discussione sulle mozioni, l'assemblea aveva superato un'analoga verifica su richiesta del consigliere del gruppo Misto Alessandro Nicolò. Era stata appena approvata la mozione riguardante la restituzione del teschio del brigante calabrese Giuseppe Villella, ora al Museo "Cesare Lombroso" di Torino, al comune di Motta Santa Lucia dove Villella era nato, "per darne degna sepoltura" quando è arrivata la richiesta di Nicolò, superata grazie al consigliere Pd Carlo Guccione, che a fine verifica ha sottolineato il dato determinante (16 consiglieri presenti su 31) della sua permanenza in Aula. Per evitare altri rischi alla 'tenuta' della seduta, rispetto all'approvazione di altri importanti provvedimenti amministrativi, il capogruppo del Pd Seby Romeo ha chiesto e ottenuto l'inversione dell'ordine dei lavori, anticipando i punti cinque, sei e sette. Ma dopo l'approvazione della presa d'atto della Decisione della Commissione Europea di modifica del Programma di sviluppo rurale 2014-2020 (Feasr) della Regione Calabria", il consigliere Michelangelo Mirabello, che suppliva nelle funzioni di Segretario-Questore, ha evidenziato la mancanza del numero legale in Aula, successivamente confermata dai risultati dell'appello nominale disposto dal presidente Nicola Irto, al quale non è rimasto altro che chiudere la seduta. Assieme alle mozioni ed agli ordini del giorno che ancora dovevano essere discussi, restavano all'ordine dei lavori appunto la proposta di provvedimento amministrativo inerente il "Bilancio di previsione 2018/2020 dell'Azienda Calabria Verde" e la proposta di provvedimento amministrativo "Bilancio di previsione 2018/2020 dell'Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica della Regione Calabria". Nella fase di determinazione su mozioni e gli ordini del giorno, il tema del federalismo differenziato, è stato motivo di un acceso confronto tra il consigliere del Gruppo Misto Vincenzo Pasqua e il consigliere Orlandino Greco (Oliverio Presidente) quando quest'ultimo ha chiesto l'inserimento all'ordine dei lavori di un ordine del giorno riguardante lo stesso argomento. Pasqua nel definire "inutile ed inopportuna la richiesta", su una mozione a sua firma già illustrata nei giorni scorsi in una conferenza stampa, ha protestato con il Presidente del Consiglio, chiedendo l'inserimento in discussione della propria mozione, peraltro già inserita all'ordine dei lavori, come ha subito sottolineato il presidente Irto. Greco ha risposto di non comprendere il disappunto espresso da Pasqua ed ha precisato che la sua proposta era stata presentata sin dallo scorso mese di settembre.

      Mangialavori opta per il Senato. "Mi dimetto da consigliere regionale". È quanto afferma il senatore di Forza Italia Giuseppe Mangialavori pochi giorni dopo la sua surroga a Palazzo Campanella in sostituzione di Wanda Ferro, eletta a sua volta deputato. "Ho presentato le mie dimissioni formali - prosegue Mangialavori - dal Consiglio regionale della Calabria. La mia scelta è dettata dalla necessità politica e morale di dedicarmi fin da subito ai miei incarichi di senatore della Repubblica e di componente della commissione Attività produttive. Il mio ruolo di parlamentare, ottenuto grazie al voto di migliaia e migliaia di calabresi, mi permetterà di lavorare per il bene della Calabria da un'altra postazione istituzionale che mi onora e, al contempo, mi carica di responsabilità nei confronti di tutti i cittadini della mia splendida regione. Non ho dunque intenzione di temporeggiare o di impegnare oltre gli uffici e le commissioni del Consiglio regionale deputate alla valutazione delle incompatibilità istituzionali". "La mia è una decisione - dice ancora il parlamentare - che nasce anche da una amara consapevolezza: troppo spesso i 'palazzi del potere' si occupano più dei problemi e dei privilegi dei loro inquilini che delle necessità dei cittadini, che assistono attoniti allo spettacolo di classi dirigenti completamente alienate dalla vita reale. Credo, invece, che la politica calabrese abbia bisogno di una profonda rigenerazione e di mettere finalmente in campo un progetto condiviso per la rinascita della nostra regione. La Calabria non può più permettersi di essere governata da una nomenclatura del tutto indifferente alle sue sorti, né può tollerare ancora il modus operandi autoreferenziale dei suoi rappresentanti istituzionali". "Per quel che mi compete - conclude Mangialavori -, cercherò di onorare al meglio delle mie possibilità l'incarico che mi è stato affidato, nel tentativo di dare risposte a tutti quei calabresi che non hanno smesso di credere che un futuro diverso sia ancora possibile"

      Orsomarso e Gallo: Oliverio snobba Consiglio. "Per la settima volta consecutiva, la maggioranza non ha il numero legale in Aula. E Oliverio, per l'ennesima volta snobba la seduta del Consiglio regionale, dove montava anche oggi l'ennesima protesta delle forze sociali ed economiche della Calabria. Assente, dunque, il presidente della Giunta nella massima assise dove si discutono gli interessi dei calabresi". Lo sostengono, in una nota, il presidente del Gruppo misto del Consiglio regionale, Fausto Orsomarso (Fratelli d'Italia), e Gianluca Gallo, capogruppo della Casa delle Libertà. "L'opposizione, anche oggi - aggiungono - ha voluto stigmatizzare l'atteggiamento di superficialità di questa maggioranza, che non solo dopo quattro anni di governo registra il suo totale fallimento, ma non riesce nemmeno a garantire il numero legale per approvare importanti provvedimenti di Bilancio che riguardano la vita economica della Regione. Segnale ormai molto chiaro di una crisi politica che dura da tempo. Crediamo sia ormai tempo di parlare di alternativa a questo Governo, giunto al capolinea, provando come centrodestra a rompere vecchi schemi e lavorando per offrire una guida nello spirito di un progetto chiaro e semplice di governo che possa durare 10 anni e garantire così stabilità e sviluppo alla nostra Regione".

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