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      Contratto lavoratori sanità, ok a pre-intesa per 85 euro. Infermieri "Accordo politico"

       

       

      Contratto lavoratori sanità, ok a pre-intesa per 85 euro. Infermieri "Accordo politico"

      23 feb 18 Siglato la pre-intesa per il rinnovo del contratto del comparto Sanità, che prevede un aumento medio delle retribuzioni di 85 euro al mese. Lo rendono noto Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza delle Regioni, ed il sindacato Fp-Cgil. "Passo dopo passo, andiamo avanti e dopo lo sblocco del contratto delle funzioni locali - afferma Bonaccini - arriva ora il via libera ad un contratto che interessa 540mila lavoratori, fra infermieri, operatori sanitari e amministrativi del Ssn". "E' una giornata positiva per la sanità italiana e per i lavoratori che giorno dopo giorno, con dedizione, fanno in modo che il servizio sanitario nazionale continui a funzionare, abbia una buona qualità e garantisca un diritto fondamentale dei cittadini come quello della tutela della salute", sottolinea in una nota Bonaccini commentando la firma della pre-intesa per il rinnovo del contratto del comparto sanità, personali livelli. "Andiamo avanti e dopo lo sblocco del contratto delle funzioni locali - ha proseguito - arriva ora il via libera ad un contratto che interessa più di 540mila lavoratori, fra infermieri, operatori sanitari e amministrativi impegnati nel Ssn. Un segnale importante dopo l'accordo raggiunto per il riparto del fondo sanitario che assicura comunque dal 1 gennaio 2019 l'incremento di un miliardo delle risorse destinate al servizio sanitario". "Anche i lavoratori della sanità - ha aggiunto Massimo Garavaglia, presidente del Comitato di Settore Regioni-Sanità ed assessore della Lombardia - avranno a partire dal 1 marzo 2018 un incremento delle retribuzioni, mediamente 85 euro al mese. Un risultato non scontato. Abbiamo agito con grande senso di responsabilità, nonostante il mancato incremento di risorse del fondo sanitario di quest'anno per questo scopo. Adesso andiamo avanti anche per la medicina convenzionata e la dirigenza sanitari. Noi gli atti integrativi li abbiamo già sbloccati ed inviati".

      Fp Cgil, sostanziali miglioramenti: "Ci sono sostanziali miglioramenti, è un passo per restituire dignità a lavoratori". Lo afferma la segretaria generale della Fp Cgil, Serena Sorrentino, commentando la sigla in sede Aran dell'ipotesi di rinnovo del contratto del comparto Sanità. La pre-intesa per il rinnovo del contratto nazionale della Sanità pubblica per il periodo 2016/2018, spiega Sorrentino, arriva dopo "una lunga trattativa no stop, partita alle 10 del 22 febbraio e conclusasi intorno alle 13.50 di oggi, circa 28 ore dopo, che ha portato ad un'intesa tra sindacati e Aran che interessa 550 mila lavoratori del comparto". Tra i punti principali dell'intesa, sottolinea la Fp Cgil, "è stato raggiunto l'obiettivo di erogare per il 2018 aumenti retributivi fino a 95 euro mensili, inoltre arriveranno gli arretrati del 2016 e 2017 e ripartirà la contrattazione per il trattamento accessorio; realizzato un reale e visibile aumento dei diritti con un avanzamento complessivo degli istituti dei rapporti di lavoro: permessi, congedi, ferie, malattie". Ed ancora: "sono previsti - rileva il sindacato - 91 euro pro capite per incrementare i fondi della produttività e rivalutare le indennità a seguito della contrattazione integrativa (a partire da notturno, pronta disponibilità e festivo); garantiti fino a 15 minuti di tempo di vestizione, innalzabili in contrattazione aziendale; su assunzioni, formazione, risorse aggiuntive e riorganizzazioni si apre un confronto regionale vero". Inoltre, la pre-intesa prevede: "niente deroghe sui riposi, rispettato l'orario di lavoro; estensione, da subito, del sistema indennitario agli operatori socio-sanitari e agli assistenti sociali; più ruolo alle Rsu: potenziata la contrattazione decentrata e semplificati i fondi per la contrattazione; entro luglio un nuovo sistema di classificazione; un nuovo sistema di incarichi di coordinamento". Infine, conclude il sindacato, "escluso il Jobs Act, a partire dal mantenimento dell'articolo 18, ed eliminata la legge Brunetta". Tra il testo in entrata "consegnato da Aran e quello emendato da noi abbiamo ottenuto sostanziali miglioramenti", afferma Sorrentino, sottolineando che "chiudiamo questi dieci anni di attesa, arrivando a un'intesa che produce avanzamenti e ci mette nelle condizioni migliori di guardare da subito al prossimo rinnovo contrattuale 2019/2021. Il tutto in attesa che siano le lavoratrici e i lavoratori a giudicare il risultato". Quanto invece al tema generale delle politiche per la Sanità, Sorrentino afferma: "Prosegue la nostra campagna per le stabilizzazioni del personale precario in sanità e quella a sostegno di un piano straordinario per l'occupazione nel settore". Inoltre, anche in queste ore, conclude la dirigente sindacale, "abbiamo sollevato il problema di finanziare adeguatamente il Fondo sanitario nazionale, sia per dare più risorse alla contrattazione e ai trattamenti economici dei lavoratori, sia per difendere e potenziare il Sistema nazionale pubblico oramai al collasso"

      "Un passo importante per restituire la dignità a migliaia di professionisti che ogni giorno lavorano nel nostro Servizio sanitario nazionale e garantiscono la salute dei nostri cittadini. Adesso andiamo avanti anche per i medici". Lo afferma in un tweet il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, commentando la firma del rinnovo del contratto del comparto Sanità.

      E' solo accordo politico. "Un testo irricevibile che non abbiamo sottoscritto. Quello che è stato firmato oggi, infatti, è un mero contratto politico. Per tacere delle scadenze elettorali che hanno impresso un'incredibile accelerazione al tavolo, una vera e propria corsa, ancora più stridente se paragonata ai nove anni di stallo contrattuale". Così Andrea Bottega, segretario nazionale del sindacato degli infermieri Nursind che ha promosso oggi lo sciopero nazionale ed il sit-in a Roma degli infermieri insieme al sindacato Nursing up, commenta il rinnovo del contratto del comparto Sanità. "Questa intesa - rimarca il sindacalista - non dà risposte concrete ai molti problemi che affliggono il personale infermieristico, vera garanzia di qualità del Servizio sanitario nazionale". Nel merito del testo, Bottega punta l'indice soprattutto contro "le mancate risposte su indennità ed esigibilità dei diritti, a riprova di un rispetto solo formale e non sostanziale della nostra professione" e, sul piano economico, "contro un aumento contrattuale inferiore agli 85 euro promessi". Il segretario nazionale Nursind promette battaglia: "Adesso sottoporremo il testo al giudizio degli iscritti e insieme decideremo le prossime mosse. Non escludo - conclude - che ci saranno nuove mobilitazioni. D'altronde la contrarietà a questo accordo al ribasso è evidente già oggi, guardano alla folta presenza di infermieri al sit-in di piazza Santi Apostoli a Roma e alla grande adesione alle 24 ore di sciopero nazionale ancora in corso".

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