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      Elezioni politiche: dichiarazioni, commenti e appuntamenti

       

       

      Elezioni politiche: dichiarazioni, commenti e appuntamenti

      20 feb 18 "Dalla conferma delle norme su etichettatura del latte, del grano, della pasta, del riso e dei derivati del pomodoro all'estensione dell'etichettatura a tutte quelle produzione che oggi non la prevedono ancora fino alla proposta di istituire il Ministero del Cibo; dall'attuazione di procedure di reale semplificazione dei procedimenti all'eliminazione del segreto sulle importazioni che oggi impedisce agli italiani di sapere da dove provengono i prodotti agricoli importati fino ad arrivare all'approvazione della legge sui reati agroalimentari". Lo afferma Sonia Ferrari, presidente del Parco nazionale della Sila e candidata al Senato nel Collegio Castrovillari-Cosenza, incontrando amici, simpatizzanti ed elettori. "Quelle contenute nel manifesto politico della Coldiretti - prosegue - che ho sottoscritto sono proposte semplici, concrete e strategiche: 5 interventi a costo zero da esaurire nei primi 100 giorni di Governo, che puntano a salvaguardare le imprese agricole eliminando le storture della filiera e a rendendo più trasparenti i mercati e le pratiche commerciali e produttive. Le ho fatte mie sia perché fotografano e sintetizzano l'impegno concreto che in questi anni ho trasfuso in tante iniziative concrete promosse e portate avanti alla guida del Parco della Sila in sinergia con associazioni ed istituzioni locali; sia perché esse sposano ed attuano un'ambizione ed un metodo, quello dello sviluppo locale eco-sostenibile, della tutela delle produzioni locali e dell'agroalimentare biologico e di qualità sul quale è impegnata la nostra coalizione di centro sinistra e sul quale, non a caso, l'ultima Legge Finanziaria ha introdotto importanti novità: dall'estensione della disciplina della vendita diretta anche per le cessioni itineranti (street food) all'introduzione dell'istituto dell'enoturismo che prevede una tassazione a forfait sia per l'Iva che per l'imposta sui redditi; dall'introduzione del contratto di affiancamento in agricoltura, che favorirà il passaggio generazionale all'introduzione dei distretti del cibo; dal bonus verde con possibilità di detrarre l'IRPEF per il 36% degli importi per interventi di sistemazione a verde di aree private alla proroga delle detrazioni del 65% per interventi di riqualificazione energetica delle singole unità immobiliari (eco bonus)".

      "Lo dico senza giri di parole: la Calabria deve uscire dal suo isolamento. E lo deve fare senza inseguire i sogni di opere faraoniche che ritornano in voga in campagna elettorale". Lo afferma Pietro Sergi, candidato LeU al collegio uninominale per il Senato che prosegue: "La Calabria, la provincia di Reggio in particolare, deve recuperare questo gap avendo cura di rinnovare le arterie viarie esistenti ma, soprattutto, portando a compimento quelle infrastrutture che sono necessarie per ridurre la distanza con il resto del Paese e deve farlo senza trascurare l'esigenza di una mobilità sostenibile. Oggi voglio concentrarmi su quella che potrebbe essere la chiave di volta di un territorio tradito e abbandonato dalla politica. In questa regione siamo ancora all'approvazione del Piano dei trasporti eppure c'è chi si vanta di aver portato la Calabria a una svolta. Secondo un'inchiesta giornalista i fondi Fas sarebbero stati usati come un bancomat per favorire l'avanzamento di progetti destinati allo sviluppo delle regioni del Nord. Mancherebbero 50 miliardi che se restituiti ai legittimi destinatari avrebbero potuto invertire alcune delle tendenze negative in materia di infrastrutturazione. Il Decreto Mezzogiorno, poi, prevede che il 34% della spesa ordinaria in conto capitale sia destinata alla realizzazione di opere nel Mezzogiorno. Se questa clausola fosse stata applicata per l'Istat il Pil delle regioni meridionali avrebbe dimezzato la perdita. Due leggi, poi, prevedono uno strumento utilissimo per la ripartenza dello scalo aeroportuale: quella continuità territoriale che, purtroppo, la politica ha deciso di non applicare al territorio. Se queste tre opportunità fossero state trasformate in azioni reali a Reggio si sarebbe potuto realizzare l'efficientamento del sistema dei trasporti".

      "Legalità e libertà sono concetti intimamente connessi ed interdipendenti, se è vero infatti, come osservava Calamandrei, che non vi può essere legalità laddove non esiste libertà è altrettanto vero e scontato il percorso inverso". Lo afferma Antonio Viscomi, candidato alla Camera. "Per essere autenticamente liberi - prosegue - è, infatti, necessario vivere ed operare in un contesto dove l'affermazione quotidiana della legalità, in tutte le sue espressioni, sia un principio assoluto e non negoziabile. Ciò è particolarmente vero in una Regione dove la criminalità organizzata, con tutte le sue spregevoli forme di controllo del territorio e delle attività illecite, condiziona il sistema economico ed incide sulla qualità della vita. Ecco perché occorre esprimere tutta gratitudine alla magistratura ed alle forze dell'ordine che quotidianamente sono impegnati in un'azione di contrasto i cui effetti riguardano senz'altro il presente ma soprattutto un futuro che immaginiamo più libero. Rientra in questa prospettiva l'operazione 'Passo di salto' della Dda e che ha portato all'arresto di 51 persone accusate di reati che costituiscono da sempre uno dei principali canali di 'approvvigionamento' delle organizzazioni criminali. La politica, e chiunque abbia ruoli, funzioni e responsabilità nel governo della cosa pubblica, ha un duplice dovere: da un lato condividere gli straordinari sforzi messi in campo dalla magistratura e dalle forze dell'ordine e dall'altro lavorare per costruire quelle condizioni di contesto che aiutino, sostengano e promuovano una effettivamente libera intrapresa privata che garantisca sviluppo, occupazione e reddito. La legalità garantita da magistrati e forze dell'ordine non deve essere mai intesa solo come affermazione della legge, e dunque in chiave repressiva, ma come uno straordinario contributo in difesa della libertà di tutti e del futuro della regione".

      "Siamo convinti che il centrodestra debba smetterla di giocare alla corsa interna sulla premiership. Smettere questa gara nella quale ogni giorno uno dei componenti dei partiti della coalizione assegna un Ministero all'altro". Lo ha detto a Reggio Calabria, intervenendo ad una manifestazione elettorale, Raffaele Fitto, leader di Nci-Udc. "Bisogna parlare - ha aggiunto Fitto - di cose serie: dei problemi veri del Paese. Soprattutto dare soluzioni realizzabili. In un centrodestra in cui si raccontano soluzioni non possibili, noi abbiamo la difficoltà a starci. In un centrodestra in cui, invece, si individuano soluzioni percorribili, noi ci siamo".
      "Il centrodestra deve parlare in maniera chiara alle diverse realtà del nostro Paese, per far comprendere quanto, da una parte, l'alleanza sia ben ancorata, ed è questa la nostra funzione, a valori moderati, a valori che possano rappresentare soluzioni di Governo vere e reali. E, dall'altra parte, quanto la nostra presenza sia determinante per raggiungere risultati decisivi". Lo ha detto a Reggio Calabria Raffaele Fitto, leader di Noi con l'Italia-Udc. "In questa campagna elettorale - ha aggiunto Fitto - si parla tanto della partita al Sud nell'ambito dei collegi uninominali e si citano troppo spesso le tre componenti storiche del centrodestra dimenticando, talvolta, il nostro soggetto politico che nel proporzionale potrebbe fare la differenza e che proprio nell'uninominale sarà sicuramente decisivo. La nostra è una componente che è nata per allargare il campo di azione del centrodestra, ma nelle semplificazioni mediatiche c'è il rischio che questo non emerga".
      "Casini ha fatto le sue scelte e le sue valutazioni. Io penso che in campagna elettorale, piuttosto che parlare contro qualcuno, sia meglio parlare a favore di qualcosa. Parliamo allora dei valori che il simbolo 'Noi per l'Italia-Udc' rappresenta, non come visione nostalgica del passato ma per l'obiettivo molto chiaro che si pone per il futuro". Così a Reggio Calabria Raffaele Fitto. "Commetteremmo un grosso errore - ha aggiunto Fitto - se rievocassimo nostalgicamente il passato. Dobbiamo, invece, capire come i valori che sono insiti nel nostro simbolo possano essere e sono ancora di grandissima attualità. Questo è il lavoro che noi stiamo facendo. 'Noi con l'Italia' dà l'idea di una aggregazione di area moderata, liberale, importante, che si mette insieme come espressione popolare non solamente per la campagna elettorale, ma per il futuro di questo Paese. E non solamente per affrontare in questi giorni, con degli slogan, alcuni problemi, ma fornendo soluzioni a problemi concreti come la pressione fiscale, il lavoro ed il Mezzogiorno, che rappresenta una grande questione. La nostra lista è il baluardo per le politiche che guardino al Mezzogiorno all'interno del centrodestra. Cosa di cui c'è fortemente bisogno visto che fino adesso non ne ha parlato nessuno. Oggi si comincia a parlare di Mezzogiorno, solo perché nel Mezzogiorno si gioca la partita dei collegi incerti. Noi siamo convinti, invece, che si debba parlare dei Mezzogiorno sempre e comunque, per la disoccupazione, lo sviluppo, i problemi infrastrutturali di questa parte del Paese".

      "Se andremo al governo, ci occuperemo con cognizione dei due grandi drammi della sanità calabrese: il Piano di rientro e il relativo commissariamento". Lo affermano, in una nota, i candidati del Movimento 5stelle Dalila Nesci, Paolo Parentela, Giuseppe d'Ippolito e Silvia Vono, che aggiungono: "È un impegno che possiamo assumere perché, mentre Pd e Forza Italia si sono resi complici dello sfascio della sanità, noi abbiamo già presentato due proposte specifiche: la ridefinizione delle norme sul commissariamento e la redistribuzione alle regioni del Fondo sanitario sulla base del fabbisogno di cure nei singoli territori, il che permetterebbe alla Calabria di avere 130milioni all'anno in più per ospedali, personale e macchinari, dunque di mettersi nelle condizioni di chiudere la lunga stagione del Piano di rientro, che si è rivelato un fallimento, stando anche all'ultimo rapporto Osservasalute. Nel documento, infatti, la Calabria figura al primo posto per tasso di mortalità neonatale e infantile, con una mortalità elevata per gli adulti e un'aspettativa di vita minore rispetto a più regioni del Nord. Bisogna avere il coraggio di scelte forti, intanto di perseguire concrete vie d'uscita dal commissariamento e dal Piano di rientro, serviti per alimentare clientele politiche, per chiudere reparti, bloccare le assunzioni e consentire abusi sfacciati, sperperi, malasanità e le minacce teatrali d'incatenamento da parte del governatore Oliverio. Soltanto il Movimento 5stelle ha le mani libere per riformare la sanità a garanzia dell'effettivo diritto alla salute. I calabresi non possono più essere cittadini di serie B".

      Grande partecipazione, è scritto in una nota, all'incontro di "Noi con l'Italia - Udc" a Belvedere Marittimo, organizzato dal dirigente regionale Udc degli Enti Locali Luca Morrone e dall'ex assessore al Bilancio dello stesso comune Carlo Cesareo. Sono stati presentati i candidati a Camera e Senato Mario Tassone, Piero Lucisano e Barbara Blasi, insieme al candidato al collegio uninominale Paola-Castrovillari Andrea Gentile. "Tanti - prosegue la nota - gli amministratori della costa tirrenica presenti e i dirigenti dello scudocrociato, tra cui Davide Gravina presidente provinciale Udc e Williams Verta, coordinatore provinciale dei giovani Udc. Verta non le ha mandate a dire, criticando aspramente l'operato dell'attuale governatore della Regione Mario Oliverio, affermando: 'Il tempo delle mele per il governatore calabrese è finito, zero risposte riguardo le politiche sociali, i trasporti, il turismo, l'agricoltura e i fondi comunitari. Il governo regionale non è riuscito nemmeno a risolvere il gravoso problema della tratta Cosenza/Paola dopo il deragliamento di un treno. Dopo queste governative, ci dedicheremo interamente alla regione, e questa amministrazione ha le ore contante. Il nostro partito dagli ultimi sondaggi è dato al 2,9%, ma sono sicuro che supereremo abbondantemente la soglia del 3% e il nostro movimento non farà da protesi al centrodestra, ma sarà il vero pilastro di questo coalizione. Il governo Renzi e quello Gentiloni poi, non eletti dal popolo, hanno fatto più danni di una guerra, lo Stato non genera posti di lavoro, ma dovrebbe promuovere iniziative e dare strumenti utili alle piccole e medie impresa, vero motore pulsante della nazione. Il centrodestra riuscirà ad ottenere la maggioranza assoluta in parlamento e la vera alternativa in Italia oggi si chiama Noi con l'Italia - Udc, un partito giovane e che rappresenta l'unica vera casa dei moderati'".

      "Lo stato della viabilità del Vibonese rivela quale sia la reale capacità del centrosinistra di amministrare i territori e dare risposte alle esigenze dei cittadini". E' quanto afferma Wanda Ferro, candidata alla Camera per Fratelli d'Italia. "Attraversare il vibonese - prosegue - è una vera e propria impresa. Alcuni tratti della strada Mileto-Dinami, verso il centro di Paravati, sono praticamente impercorribili se non con un fuoristrada. Servono i mezzi anfibi per raggiungere da Vibo Briatico passando da Cessaniti. La ex statale 522 che porta a Tropea, e che dovrebbe essere il biglietto da visita del territorio, è ridotta ad un colabrodo ed è costeggiata da discariche a cielo aperto. La strada provinciale tra Ricadi e Joppolo è interrotta. Emblematica poi la situazione della strada provinciale Angitola-Serra San Bruno, ai limiti della percorribilità. Un comprensorio importante quale quello di Serra San Bruno non è collegato dignitosamente all'autostrada e a Vibo, anche a causa degli insopportabili ritardi nella realizzazione della trasversale delle Serre. Non a caso i cittadini del Serrese vogliono lasciare la provincia di Vibo e passare con quella di Catanzaro: per riconoscere il confine tra i due territori non servono cartelli, basta guardare lo stato delle strade. E' una viabilità che rappresenta un fortissimo ostacolo per la crescita una provincia a forte vocazione turistica. L'amministrazione provinciale è stata portata al dissesto, tanto da non riuscire più a garantire lo stipendio ai dipendenti, nel disinteresse del governo e della rappresentanza parlamentare di maggioranza. Un disastro per nascondere il quale non è servito il tentativo di bluff di Censore sull'approvazione dell'emendamento destinato al risanamento finanziario delle Province, che riserva soltanto le briciole a Vibo. Un territorio che avrebbe dovuto essere il traino della regione per le enormi potenzialità turistiche, per le produzioni di eccellenza, per le ricchezze culturali, è stato ridotto dai governi di centrosinistra ad una periferia abbandonata. C'è una politica che non vuole lo sviluppo del territorio e il benessere dei cittadini, ma che preferisce tenere la gente sotto la cappa della povertà e del bisogno per poi farla cedere al ricatto del consenso in cambio di un sussidio o di un lavoro precario, o magari facendo tesoro delle inefficienze della burocrazia per portare gli imprenditori allo stremo e poi assisterli nello sblocco di qualche pratica negli uffici regionali".

      "In questa campagna elettorale così priva di contenuti eppure traboccante di promesse irrealizzabili, Emma Bonino risulta tra i pochi leader che con sobrietà propone soluzioni concrete e credibili per il Mezzogiorno". Lo afferma Sergio Stumpo, capolista al Senato in Calabria per la lista +Europa con Emma Bonino. "Nel suo intervento di pochi giorni fa a Napoli - prosegue - la Bonino ha ricordato la centralità geopolitica del Sud per l'Italia e l'Europa, data la sua collocazione al centro del Mediterraneo, ed i benefici che deriverebbero adottando strategie lungimiranti capaci di valorizzarla. Una prospettiva di cui, anche la Calabria avrebbe un ruolo da protagonista, così come sto raccontando durante i miei incontri territoriali. Il programma di +Europa dedica ampio spazio al Mezzogiorno, sottolineando come la questione meridionale resti ancora, a distanza di un secolo e mezzo dall'unità d'Italia, il nodo principale dell'economia nazionale. La crescita dell'economia meridionale richiede un programma straordinario di investimenti diretto ad allargare il tessuto di imprese. Sono necessari investimenti sulle infrastrutture fisiche e immateriali e una politica di credito agevolato e l'attivazione delle Zone Economiche Speciali. Ringrazio quindi Emma Bonino per aver affrontato, il tema dello sviluppo del Sud evitando toni da propaganda, ma con grande realismo, ovvero spiegando senza perifrasi che l'ormai consunta politica dei sussidi è insufficiente a creare un percorso sostenibile. Per farlo sono necessarie politiche che facciano leva sul potenziale produttivo già esistente sul territorio, sulla formazione dei giovani talenti, sulla crescita dimensionale delle imprese innovative, sulla ricerca, e che incentivino l'afflusso di investimenti. Abbiamo bisogno di politici che queste cose le dicano, e non dei soliti notabili che mentono promettendo ricette dal sapore assistenzialistico ormai impraticabili dato lo stato dei conti pubblici italiani".

      "Il dato più rilevante, del quale tutti i quasi 5000 lavoratori ex LSU-LPU della Calabria devono essere coscienti, è che appunto non sono più LSU-LPU ma lavoratori a tutti gli effetti". Lo ha detto a Rossano, nel corso di un incontro con i lavoratori utilizzati in quel comune, la capolista del PD alla Camera Enza Bruno Bossio. "Da percettori di un sussidio senza alcun diritto - ha aggiunto Bruno Bossio - oggi avete cominciato il quarto anno di contrattualizzazione e potete guardare al futuro con la chiara prospettiva della definitiva stabilizzazione. Il vostro è un caso di scuola di come devono essere affrontate le questioni e di come la politica può costruire risposte concrete e praticabili. Quando nel 2013, a legislatura appena avviata, come deputati calabresi del PD abbiamo avviato questo percorso presentando un emendamento alla Legge di stabilità, avevamo chiaro che l'obiettivo della stabilizzazione si sarebbe potuto raggiungere solo con la sinergia dei diversi livelli istituzionali, il supporto degli stessi lavoratori e delle organizzazioni sindacali e con quella che possiamo chiamare la pazienza della politica. La sinergia l'abbiamo avuta con la Regione Calabria di Mario Oliverio che dal 2014 ad oggi ha lavorato per garantire risorse e sostenendo questo percorso in ogni momento e con il Governi Renzi e Gentiloni che, con la riforma Madia, hanno offerto il quadro normativo necessario per garantire la definitiva stabilizzazione. Solo chi è in malafede o è prevenuto politicamente, dunque, può contestare là linearità di questo percorso. In malafede soprattutto perché questo stesso percorso non solo non l'ha sostenuto ma addirittura, come i Cinquestelle, ha cercato persino di interromperlo".

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