NuovaCosenza.com
Google
su tutto il Web su NuovaCosenza
mail: info@nuovacosenza.com
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .
  +

      Condividi su Facebook

    Consiglio regionale sulla sanità

     

     

    Consiglio regionale sulla sanità

    31 mar 16 La seduta del Consiglio regionale, presieduta da Nicola Irto, ha un unico punto all'ordine del giorno: il dibattito sulla sanità. "Un fallimento sancito e confermato da tutti i verbali ministeriali analizzati in questi anni, e soprattutto alla luce del rapporto 2016 sul coordinamento della Finanza pubblica appena redatto dalla Corte dei conti, nonché dei risultati indiscutibili che oggi sono sotto gli occhi di tutti, e sanciscono il fallimento della gestione commissariale". A dirlo è stato il presidente della Giunta regionale Mario Oliverio nella relazione introduttiva al Consiglio regionale che oggi si occupa di sanità, riferendosi al commissariamento del settore. In aula - piena in ogni ordine di posto - anche numerosi sindaci, soprattutto dell'Alto Tirreno cosentino dove è a rischio di chiusura l'ospedale di Praia a Mare. "Sei anni di commissariamento - ha detto Oliverio - non solo non sono serviti a risolvere alcuni annosi problemi della nostra sanità quali inefficienze, sprechi, localismi e casi si scarsa trasparenza, ma li hanno paradossalmente spesso aggravati". Il governatore ha quindi citato una serie di dati: a fronte di una soglia minima di 160 punti per i LEA (Livelli essenziali di assistenza), la Calabria è passata dai 131 punti del 2011 ai 137 del 2014. "Ciò documenta in maniera inoppugnabile - ha detto - l'incapacità del commissariamento di incidere, almeno fino ad oggi, sulla situazione rilevata all'atto dell'insediamento del primo Commissario, nel 2010. Dati negativi anche per 'attività assistenziale ospedaliera', passata dai 171 ricoveri ogni mille abitanti, a fronte di un target di riferimento pari a 160, ad un inopportuno 139,2, come se i calabresi avessero drasticamente ridimensionato il loro fabbisogno di salute rispetto alla media degli italiani. Ma, cosa ben più grave, è aumentata la mobilità passiva extra regionale, passata dal 17,2% del 2011 al 20,1% del 2014". Inadeguata la rete di emergenza - urgenza ed è peggiorata l'assistenza territoriale secondo i dati forniti da Oliverio. Altrettanto critica la situazione in tema di prevenzione. "E' evidente - ha commentato il Governatore - che in Calabria non si fa più prevenzione organizzata delle malattie oncologiche. Un dato, tra gli altri, appare emblematico: lo screening degli esami mammografici passati dai 20 mila del 2009 ai 7 mila del 2015.. Inefficienze organizzative inaccettabili riguardano anche la durata della degenza media preoperatoria, e sono peggiorate le performance delle strutture ospedaliere regionali. Altra storia senza fine è la dubbia concretizzazione del protocollo d'intesa tra la Regione e l'Università di Catanzaro. Tale farsa ha raggiunto l'apoteosi con il Decreto del Commissario ad acta n. 30/2016 di riordino della rete ospedaliera che ha visto trasferire di colpo un intero Dipartimento, quello materno infantile di Terapia intensiva neonatale, all'Azienda ospedaliera universitaria Mater Domini presso la quale lo stesso Decreto non prevede l'esistenza in un Pronto soccorso. Appare evidente la debolezza contrattuale della gestione commissariale che ha raggiunto livelli inauditi di discrezionalità che hanno toccato l'acme nel mantenimento illogico, irrazionale, di doppioni in alcune Aziende a scapito di altre". Oliverio ha lanciato proposte per "una visione unitaria del Servizio sanitario regionale che superi una logica degli adempimenti solo burocratici e tracci le direttrici sulle quali risanare e rilanciare la sanità calabrese". Tra queste, "ripartire da una analisi dei bisogni di salute delle popolazioni, tenendo conto della loro distribuzione nei territori e delle condizioni orografiche e della viabilità. Occorre che negli ospedali hub e spoke siano previste tutte le funzioni assistenziali organizzative. E che i reparti raggiungano livelli dimensionali di equilibrata distribuzione necessari a garantire qualità assistenziale e sostenibilità economica. Affinché la programmazione non rimanga un mero atto amministrativo, ma si traduca in un cambiamento e miglioramento dell'efficienza e della qualità assistenziale occorre coinvolgere gli attori del cambiamento, operatori, direttori generali delle Ao e delle Asp, per stimolarli in una collaborazione più positiva. Anche sugli investimenti ex art. 20 la Regione vuol far sentire la propria voce". Citando alcune questioni già oggetto di confronto, Oliverio ha concluso confermando l'avvio "di una nuova fase per la sanità calabrese, che troverà una prima tappa nell'organizzazione degli Stati Generali della sanità che serviranno a confrontarsi su una proposta di riorganizzazione del Servizio sanitario che verrà predisposta dalla Giunta e dal Consiglio e che confronteremo in modo aperto con tutti i soggetti per correggere il tiro e gli errori e rendere più efficace la propria azione tecnica".

    Il dibattito. Nel dibattito del Consiglio regionale dedicato al tema della sanità, dopo la relazione introduttive del presidente della Giunta Mario Oliverio, il consigliere Arturo Bova, prima che si aprisse il dibattito ha chiesto ed ottenuto l'inserimento di un ordine del giorno inerente la copertura delle spese del Referendum 'anti trivelle' previsto per il prossimo 17 aprile.
    Aprendo, invece, il dibattito sulla sanità, Giuseppe Graziano (Cdl) è partito dalla discussione avviata da tempo su come far funzionare la sanità. "Risposte che non arrivano - ha affermato - perché il governo ha previsto solo tagli lineari a dispetto di evidenti sperperi". Graziano ha definito "paradossale" la situazione "perché il tentativo di razionalizzazione della spesa è causa di un continuo esodo alla ricerca di luoghi migliori per la cura. La mobilità ospedaliera determina spreco di risorse e contestuale insufficiente assistenza ai cittadini ed in modo particolare ai disabili ed ai malati psichici. La Calabria deve recuperare il suo ruolo di amministratore in un ambito importante quale quello della sanità, a fronte delle scelte del Governo che ha deciso di far quadrare i conti a discapito delle esigenze dei cittadini".
    Per Vincenzo Antonio Ciconte (Pd) occorre individuare i reali bisogni dei calabresi "per riformare la sanità partendo dal basso. Il sistema sanitario determina ed è rappresentativo del livello di civiltà di un territorio. Un'azione che dovrà essere unitaria, dell'intero Consiglio, senza distinzioni di sorta".
    Nel sottolineare il ritardo con cui si è pervenuti alla convocazione di una seduta su una "tematica così stringente come quella della sanità", Francesco Cannizzaro, capogruppo Cdl, ha rilevato l'evidente disaccordo esistente tra la politica regionale e quella del Governo centrale "che volutamente ha mantenuto il commissariamento e sostenuto la programmazione di Scura". Cannizzaro ha definito "disperata" la missione di Oliverio, avanzando la proposta di una correzione degli errori fino ad oggi compiuti "soprattutto - ha affermato - nella individuazione delle consulenze degli amministratori la cui inappropriatezza ha determinato una serie di disagi di cui lo stesso Oliverio deve farsi carico".
    Critico con Cannizzaro, "incapace di comprendere il momento di disagio e di cosa sia l'assunzione di responsabilità in un momento come questo", Domenico Bevacqua (PD) ha affermato che le soluzioni non possono essere il risultato di spinte localistiche o per appartenenza politica ed ideologica. "C'è da porsi qualche domanda - ha aggiunto - su quale debba essere il ruolo degli amministratori regionali e quale debbano essere le competenze del Commissario che col decreto 30/2016 ha messo in atto una serie di azioni tese ad usurpare la funzione legislativa della Regione. Bisogna avere coscienza delle necessità e coraggio delle scelte".
    Nell'apprezzare la scelta di un dibattito monotematico in Consiglio, Giuseppe Tommaso Mangialavori (Cdl) ha definito "di chiusura" la posizione del Commissario ad Acta, "visto che non interloquisce con la politica regionale che nella gestione del rapporto ha anche qualche responsabilità". Soffermandosi sui contenuti del Decreto 30/2016, Mangialavori ha affermato che "penalizza fortemente le province di Vibo e Crotone, ma penalizzata l'intera Calabria. Le proteste che si sono levate sono a testimonianza del fallimento di questa gestione. Sembra di assistere ad una farsa perché a fronte delle apparenti contestazioni, non esiste, da parte del governo regionale, la volontà di uscire dal commissariamento. Sarebbe stata sufficiente la predisposizione di un piano di rientro serio e credibile da presentare al Governo centrale".
    Giuseppe Aieta (Pd) ha stigmatizzato l'atteggiamento di alcuni consiglieri "che, ancora una volta, criticano comportamenti non riconducibili in alcun modo alla problematica in discussione piuttosto che discutere sull'usurpazione di potere esercitato da Scura. Bisognerebbe individuare il vero problema che più che nel commissariamento è individuabile nei commissari Scura ed Urbani che hanno infuocato il territorio con una gestione cervellotica". Aieta ha parlato di "disprezzo" dei commissari, nei confronti di tutte le istituzioni rappresentative del territorio, ed ha proposto come soluzione, "un Piano dettagliato e condiviso che vada oltre le scelte del Decreto 30/2016, che manca di ragionevolezza e va per questo annullato".
    Fausto Orsomarso (Misto), nel definire "incerta" l'azione del governo regionale, rivolgendosi a Oliverio ha affermato che nella sua relazione manca "la rivoluzione". "Non si può stare solo sui numeri, ma occorre individuare strumenti e strategie per offrire soddisfazione al bisogno di salute dei calabresi, attraverso un piano serio da affidare in gestione ai Commissari. Solo un comportamento serio della maggioranza - ha concluso Orsomarso - darà la stura ad un comportamento altrettanto serio dell'opposizione".
    Franco Sergio (Oliverio Presidente) ha definito urgente una proposta alternativa per un piano efficiente ed efficace. "Ma una prima difficoltà - ha avvertito - è rappresentata da un certo centralismo nella politica nazionale che vede soccombere le regioni. Rimane la delusione di una gestione che vede nei calabresi le uniche vittime. La politica nazionale ha penalizzato oltremodo la Calabria e le regioni meridionali. Il sistema commissariale in Calabria va stigmatizzato per i mancati risultati, ma anche per l'usurpazione di competenze e di ruoli che ha determinato".
    Domenico Tallini (Misto) ha respinto le accuse di Oliverio rispetto al tentativo di attribuire le responsabilità dell'attuale situazione della sanità sull'ex presidente della Giunta Giuseppe Scopelliti. "Spero - ha detto Tallini - che il dibattito odierno non serva a strumentalizzare e deviare fatti e responsabilità di un Commissariamento a cui si sarebbe comunque arrivati, considerando che la documentazione presentata allora al tavolo Massicci, già all'epoca della gestione Loiero, era alquanto inconsistente". Tallini ha accusato l'attuale commissario di non aver fatto seguire alla gestione Scopelliti, "che è stata all'insegna di grandi sacrifici per pervenire al recupero dal punto di vista del debito pubblico", una gestione virtuosa all'insegna della riorganizzazione della rete ospedaliera e dei servizi. "Meglio avrebbe fatto Oliverio - ha concluso Tallini - a denunciare i fatti in Consiglio e coinvolgere tutti i soggetti in grado di intervenire per risolvere i problemi".
    Orlandino Greco (Oliverio Presidente), ha sottolineato l'importanza della rivendicazione della gestione della sanità in capo alla Regione da parte della Governatore. "Richiesta che avrebbe dovuto oggi essere supportata anche dalla minoranza".
    Sinibaldo Esposito nel condividere l'appello per la revisione del Decreto 30/2016, "che si caratterizza per le sue criticità e per l'assoluta mancanza di dialogo", ha denunciato "l'assoluta discrasia operativa tra la struttura commissariale ed il Dipartimento salute. Oggi, in realtà - ha aggiunto - si sarebbero dovute mettere le basi per la predisposizione di un atto propedeutico da presentare al Governo. Non è concepibile che la discussione si concentri sulla pseudosanità in presenza di disagi veri cui sono sottoposti i cittadini". "Rimuovere il commissario - ha concluso Esposito - è una delle ipotesi, ma governare anche in sua presenza si impone come soluzione da non sottovalutare".
    Michelangelo Mirabello (Pd) ha invitato a non banalizzare la discussione del Consiglio regionale. "Sulla inadeguatezza e contraddittorietà del Decreto 30, la Regione - ha affermato - ha, giustamente, dato il via ad un'azione tesa ad allargare la discussione che poteva, invece, essere consumata in privato tra il Governatore ed il Commissario Massimo Scura". Nel condividere la proposta avanzata da più parti di pervenire ad una rinegoziazione del Piano di rientro Mirabello ha evidenziato la volontà del Pd calabrese, "che anche in disaccordo con la posizione assunta dal Governo", ha assunto una posizione decisa e condivisa di fronte all'evidente fallimento dell'istituto commissariale".
    Nazzareno Salerno, infine, ha definito "riduttivo" affermare che la situazione della sanità sia da addossare alla esclusiva responsabilità del Commissario. "Occorre rimettere in discussione il piano di rientro - ha detto - perché determinati obiettivi non sono stati raggiunti". Nel ricordare la sua posizione a favore della nomina del Governatore come commissario, Salerno ha affermato che Scura ed Urbani non hanno nessun interesse per questa terra. "Giuseppe Scopelliti, come Governatore e come Commissario - ha sostenuto - fu costretto a chiudere 18 ospedali, fu anche lui duramente contestato, ma aveva il compito di rimettere i conti a posto".

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    Cerca con nell'intero giornale:

    -- > Guarda l'indice delle notizie su: "Politica"

     

     
Pubblicità
Guarda il TG TEN

VotoElezioni 2014: -- Regionali - dati definitivi --- Preferenze definitive Cosenza --- i Consiglieri regionali eletti

Elezioni 2013: --- Camera gli eletti in Calabria --- Senato gli eletti in Calabria --- Dati definitivi Senato --- Dati definitivi Camera --- Proiezioni e Affluenze

Elezioni 2012: --- Cassano Ionio (sindaco e seggi), Castrovillari (sidnaco e seggi), Paola (sindaco e seggi) -- Catanzaro (89 su 90) -- Palmi (sindaco e seggi) --- (CS) Eletti sindaci in provincia di Cosenza --- (CZ) provincia Catanzaro --- (KR) Cirò e Roccabernarda--- (RC) provincia di Reggio Calabria --- (VV) provincia di Vibo Valentia

Elezioni 2011: Tutti i dati di tutte le elezioni comunali, provinciali di tutti i comuni della Calabria e dei Referendum

Elezioni 2010: Regionali - Comunali - Ballottaggi- Affluenza

 


    Facebook
 Ultime
 

Multimedia


 

Web TV -  Video

 

 
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .

Copyright © 2017 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Registrazione Tribunale Cosenza n.713 del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto
Dati e immagini presenti sul giornale sono tutelati dalla legge sul copyright. Il loro uso e' consentito solo previa autorizzazione scritta dell'editore