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    Intimidazione a Sindaco Tropea, reazioni e commenti

     

     

    Intimidazione a Sindaco Tropea, reazioni e commenti

    20 gen 15 "Si alza il tiro contro gli amministratori locali. Alcuni cedono al ricatto ma molti resistono, e a questi ultimi devono andare la nostra solidarietà e un impegno che non deve mai venire meno nella lotta ai poteri mafiosi". Lo ha detto nell'Aula della Camera la presidente della commissione Antimafia Rosy Bindi riferendosi all'attentato al capogruppo Pd del comune di Barletta ed all'incendio dell'auto del sindaco di Tropea.

    "Il vile gesto intimidatorio perpetrato nei confronti del sindaco di Tropea, Giuseppe Rodolico, necessita di una reazione immediata e unanime, delle forze politiche e delle istituzioni per la difesa dei principi della legalità e di democrazia. Sono certo che la risposta dello Stato sarà immediata per dare ai cittadini di Tropea e, ai calabresi tutti, fiducia e la percezione di sicurezza". Lo ha sostenuto, in una dichiarazione, il sindaco di Catanazaro, Sergio Abramo. "Episodi del genere purtroppo - ha aggiunto - si stanno ripetendo con una preoccupante frequenza nei confronti dei sindaci fortemente esposti nell'impervio quotidiano amministrare le istanze e i bisogni dei cittadini e nella difesa della legalità. Sono, dunque, vicino esprimendo la mia piena solidarietà al sindaco Rodolico convinto che l'intera comunità onesta tropeana che crede nel suo impegno a difesa dei valori e dei principi democratici e che vuole vivere in un sereno clima di convivenza civile, si stringerà al suo fianco".

    "Solidarietà e vicinanza" al sindaco di Tropea, Giuseppe Rodolico, per l'intimidazione subita sono state espresse dal primo cittadino di Pizzo, Gianluca Callipo. "A nome dell'intera comunità napitina - ha affermato Callipo - esprimiamo massima solidarietà a Giuseppe Rodolico. Una bomba fatta esplodere in piena notte per distruggere l'auto del sindaco di Tropea rappresenta un messaggio di terrore che viene indirizzato a tutta la città. Sono cose che non possiamo più accettare, come cittadini e come calabresi che amano la propria terra e vorrebbero vederla finalmente libera dalla mafia. Anche se l'assuefazione a questi fatti è purtroppo un rischio concreto, abbiamo il dovere di reagire con forza, rigettando sempre e in ogni circostanza la logica della sopraffazione mafiosa. Al sindaco Rodolico e ai cittadini di Tropea ribadisco, quindi, la vicinanza dell'intera città di Pizzo, nell'auspicio che i responsabili vengano individuati al più presto e assicurati alla Giustizia".

    Il presidente della Provincia di Vibo, Adrea Niglia, si rivolge al ministro dell'Interno, Angelino Alfano, chiedendo l'istituzione di un commissariato di polizia nella città di Tropea anche a seguito del recente attentato al sindaco Giuseppe Rodolico. Nella cittadina è già presente il posto fisso della Polizia di Stato che però, secondo Niglia, "non si rivela sufficiente a fronteggiare, per via di una carenza d'organico, le emergenze criminali. L'escalation delinquenziale degli ultimi anni spiega quanto diventi inderogabile ed urgente l'opportunità di meglio garantire la sicurezza di cittadini, e ancor meglio di imprenditori e quanti, per la loro peculiare attività, sono esposti ad un rischio ormai sempre più attuale: l'atto intimidatorio". In virtù di queste considerazioni, il presidente della Provincia avverte "forte l'utilità di stimolare ulteriormente l'attenzione del governo centrale per la tutela della sicurezza in questo territorio. Le solidarietà nelle più diverse e significative espressioni, le fiaccolate ed i gesti di vicinanza ai malcapitati cittadini non bastano più. Occorre andare oltre e pensare a qualcosa che aiuti l'abitato di Tropea e dintorni a ritrovare la serenità e la tranquillità di un tempo, essenziali prerogative per guardare con più certezza al futuro. Per questo motivo abbiamo inteso indirizzare, stamane, una lettera al Ministro dell'Interno, Angelino Alfano, e per conoscenza al Prefetto di Vibo Valentia, Giovanni Bruno, perché riteniamo siano più che motivati i presupposti per invocare legittimamente una più adeguata sicurezza alle popolazioni. L'istituzione di una sede di Commissariato della Polizia di Stato a Tropea diventa oggi una iniziativa dovuta, un provvedimento giustificato ed un'azione non più rinviabile. Punto centrale del territorio in materia di politica dell'accoglienza e quindi turistica, la "Costa degli dei" che ha in Tropea il suo più naturale riferimento, oggi rischia di svilire, proprio in virtù di quanto accade, il tentativo di tutti quegli operatori economici e culturali che continuano a credere nell'investimento socio turistico ed ambientale di quel territorio un adeguato sbocco all'attività produttiva ed occupazionale". "L'hinterland vibonese - conclude Niglia - non può concedersi il lusso di rinunciare agli effetti eccellenti di un'attività che rappresenta il fiore all'occhiello dell'intera regione ed è per questo motivo che anche le forze emergenti sono chiamate anch'esse a fare quadrato attorno all'attuale situazione ambientale".

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