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    Chizzoniti: Querelo Sgarbi perchè offende i calabresi

     

     

    Chizzoniti: Querelo Sgarbi perchè offende i calabresi

    18 ott 14 Il presidente della Commissione di vigilanza e controllo del Consiglio regionale della Calabria Aurelio Chizzoniti ha presentato una querela alla Procura di Milano contro Vittorio Sgarbi e il conduttore della trasmissione "La zanzara" Giuseppe Criciani per alcune affermazioni fatte nel contesto della polemica sull'ipotesi di trasferire i Bronzi di Riace a Milano per l'Expo. Lo rende noto l'ufficio stampa del Consiglio regionale. "Il 3 settembre - afferma Chizzoniti nella querela - è stato trasmesso un intervento di Sgarbi nel programma 'La Zanzara' e sia Cruciani che il supercritico d'arte, non hanno perso l'occasione per additare al pubblico ludibrio la Calabria e i calabresi, incitando quasi al furto dei Bronzi allo stato 'in mano agli inefficienti inetti amministratori della Calabria', com'è stato detto. I due guerrieri sono stati definiti 'prigionieri in Calabria, sono sequestrati, peggio della 'ndrangheta', addebitando ai calabresi un'azione di privatizzazione delle due opere, mentre Cruciani ha affermato: 'quelli della regione Calabria sono peggio della ndrangheta'; Sgarbi, allineandosi, ha affermato: 'sì naturalmente la cosa non deve essere in senso letterale ma in senso psicologico', confermando l'assunto gravissimamente diffamatorio. Quelle pesantissime espressioni sono state pronunciate senza contraddittorio, offendendo la dignità di tutti i calabresi che, secondo Sgarbi, sarebbero 'mafiosi in senso psicologico', con particolare riferimento a chi esercita funzioni istituzionali con il conforto del consenso popolare. Tra l'altro, la puntualizzazione sgarbiana appare d'una eccezionale gravità, poiché criminalizza il popolo calabrese che esprime eccellenze in tutti i ruoli pubblici e privati, ritenendoli mafiosi per tendenza mentale, estendendo l'insulto anche ai riferimenti Istituzionali, nei cui confronti il significato obiettivo dell'espressione ''ndranghetisti psicologici', rapportato alle peculiari condizioni ambientali della Calabria, appare estremamente grave". Chizzoniti confuta che quanto accaduto rientri "nella libera manifestazione del pensiero garantita dall'articolo 21 della Costituzione che, comunque, non è assoluta, tanto meno incondizionata, ma deve ritenersi limitata dall'esistenza di beni o interessi diversi che siano del pari protetti e garantiti dalla stessa Costituzione. Non si è pertanto, nel caso de quo, dinanzi all'esercizio del diritto di cronaca poiché non esistono i tre requisiti indispensabili quali: l'interesse che i fatti narrati rivestano per l'opinione pubblica secondo il principio della pertinenza; la correttezza dell'esposizione di tali fatti in modo che siano evitate gratuite aggressioni all'altrui reputazione, secondo il principio della continenza; la corrispondenza tra i fatti accaduti e i fatti narrati secondo il principio della verità". Per Chizzoniti le affermazioni di Sgarbi e Cruciani sono "la sintesi di una arrogante quanto supponente e livorosa reazione maturata nel contesto della vicenda dei Bronzi, nella cui ottica è emerso il disprezzo nei confronti della Sovrintendente Bonomi, rea di aver responsabilmente assunto una posizione contraria ai piano di Sgarbi e dintorni, ma suffragata da pareri, studi, approfondimenti scientifici acquisiti in circa 40 anni e tutti coralmente convergenti verso l'intrasportabilità che, infine, anche la commissione strumentalmente costituita ha dovuto confermare, nonostante il serpeggiante modus operandi del prof. Zanardi. Il quale in commissione, prima non esclude i rischi connessi all'eventuale trasferimento e poi, incalzato da Sgarbi che si è ritenuto dallo stesso 'pugnalato', nelle redazioni dei giornali sostiene l'esatto contrario. A mio avviso la posizione del prof. Zanardi, arricchisce la base indiziaria anche per esplorare altre ipotesi di reato apparendo evidenti opachi interessi meritevole di rigorosi accertamenti investigativi. In quest'ottica si staglia la scomposta reazione del supercritico che minaccia di denunciare la commissione intera. In questa inquietante cornice la già denunciata violenza privata in pregiudizio della Bonomi appare estensibile ai componenti della Commissione". Chizzoniti sollecita il procuratore Bruti Liberati "ad individuare, fra l'altro, il titolare dell'impresa che, prima ancora della conclusione dei lavori della commissione, secondo lo Sgarbi pensiero, era già in agguato per trasportare i Bronzi a Milano, accertando eventuali parentele con i protagonisti della tenebrosa quanto sempre più sospetta vicenda".

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