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    Regionali: dichiarazioni dei candidati e commenti

     

     

    Regionali: dichiarazioni dei candidati e commenti

    09 nov 14 "La politica in Calabria deve stare lontana dalla sanità, che non può più essere terreno di interessi e di logiche di potere che fanno gola anche alle cosche mafiose. Serve una centrale unica per gli appalti nella sanità e un unico direttore generale per tutte le aziende sanitarie: solo così si risparmia e si scardina quel sistema che ha consentito in questi anni al consiglio regionale di avere poteri enormi e costare in maniera sproporzionata ai cittadini calabresi". Lo ha detto Gianni Speranza, candidato al consiglio regionale nella circoscrizione centro per la lista "La Sinistra con Speranza", in un incontro elettorale con i cittadini di Curinga. "Deospedalizzazione, investimento nell'assistenza domiciliare e nella prevenzione - ha aggiunto - sono alcune delle mie proposte per la sanità calabrese. Il piano di rientro sanitario della Calabria fino ad oggi ha fatto leva sui tagli ai servizi ai cittadini senza risparmiare sui costi di gestione. I cittadini sono stati costretti a pagare più Irpef per via del piano di rientro ricevendo meno prestazioni. Anche l'accorpamento tra le ex aziende sanitarie di Lamezia Terme e Catanzaro, fatto con l'intenzione di risparmiare, ha prodotto invece un aumento dei costi. La prossima giunta regionale dovrà investire nell'assistenza domiciliare, come già abbiamo fatto come Comuni in questi anni, una scelta che riduce i costi rispetto all'assistenza ospedaliera e consente ai pazienti di essere curati a casa loro, mantenendo le loro relazioni quotidiane".

    "Lo stipendio da consigliere regionale intendo devolverlo per il 50% alla costituzione di una banco-alimentare per persone indigenti e ad un' associazione che possa soddisfare i bisogni delle famiglie in difficoltà". E' quanto afferma Pasquale Romeo, candidato di Ncd alle elezioni regionali. "Ogni diritto del cittadino - prosegue Romeo - è un diritto, per cui non può essere un favore, affinché questo possa succedere bisogna semplificare la burocrazia e renderla informatizzata affinché per esempio ogni certificato possa essere richiesto anche on line. Il cittadino deve poter segnalare le disfunzioni della pubblica amministrazione ad un ufficio di relazione con il pubblico efficiente che deve rispondere al cittadino con carta scritta entro un tempo definito.

    I deputati del Movimento 5 Stelle, Lugi Di Maio, vicepresidente della Camera, e Manlio Di Stefano, a Catanzaro per partecipare ad una iniziativa a sostegno del candidato alla Presidenza della Regione Cono Cantelmi, hanno visitato il cantiere del Parco commerciale Romani. I due parlamentari ed il candidato Governatore hanno incontrato una delegazione degli acquirenti che hanno spiegato le proprie ragioni. "Noi abbiamo investito qui - hanno detto - i risparmi di una vita. C'è chi ha investito la liquidazione per offrire un futuro ai propri figli. Vogliamo risposte. Vogliamo sapere che fine dobbiamo fare". Di Maio e Di Stefano hanno letto le carte e ascoltato le loro ragioni. "Io vi garantisco - ha dichiarato Luigi Di Maio - che a a Roma inizieremo ad occuparci della questione cercando le risposte che vi sono dovute. Qui sono stati spesi milioni di euro e qualcuno deve dare spiegazioni. Se a voi non vengono date gliele chiederemo noi da Roma".
    "Mi chiedono tutti di rilasciare dichiarazioni su quello che sta facendo il presidente Matteo Renzi. Io mi domando, ma scusate, che cosa sta facendo? Niente". Lo ha detto il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, di M5S, parlando con i giornalisti a Catanzaro, a margine di un'iniziativa alla quale ha partecipato assieme al deputato Manlio Di Stefano, a sostegno del candidato alla Presidenza della Regione Calabria, Cono Cantelmi. "Abbiamo dieci milioni di poveri - ha aggiunto Di Maio - e continuiamo a fare aumentare la disoccupazione giovanile. Questo sta facendo Renzi".
    "Il Governo Renzi sta cercando di precarizzare totalmente il mondo del lavoro". Lo ha detto il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, di M5S, a Catanzaro per partecipare ad una manifestazione a sostegno del candidato alla Presidenza della Regione Calabria, Cono Cantelmi. "La nostra idea è un'altra - ha aggiunto Di Maio - e passa anche attraverso i nostri stipendi tagliati, grazie ai quali abbiamo raccolto dieci milioni di euro che dalla prossima settimana finanzieranno progetti di microcredito per gli imprenditori in difficoltà, ma anche per i giovani che non hanno la possibilità di creare impresa e vogliono farlo".

    "La discussione sul futuro del porto di Gioia Tauro e dello sviluppo dell'intera area industriale ad esso retrostante è tornata prepotentemente alla ribalta con tutte le sue problematicità e criticità, ma anche con tutte le potenzialità che in esse risiedono e che se adeguatamente e competentemente sfruttate ed utilizzate potrebbero rappresentare veramente un nuovo inizio non solamente per la Piana, ma per la provincia, la Regione, il Mezzogiorno e l'intero Paese". Lo sostiene Giuseppe Longo, candidato alle elezioni regionali nella lista "La Sinistra". "Negli anni, purtroppo - prosegue Longo - abbiamo ascoltato troppe parole e i fatti ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti: il terminal che funziona e rappresenta, con tutti i suoi problemi legati alla riduzione dei posti di lavoro, comunque un esempio di come se si vuole si può creare ricchezza e sviluppo, e l'area industriale retrostante abbandonata a se stessa, priva di servizi di base alle imprese da diversi anni. Il Porto di Gioia Tauro è stato protagonista troppe volte di proposte vuote e sempre penalizzanti per il territorio che non hanno mai saputo produrre vantaggi per i lavoratori, per i potenziali investitori e per la popolazione della Piana".

    "Ho incontrato in questi giorni una delegazione di lavoratori in mobilità in deroga che hanno prestato la loro attività negli enti pubblici e ho ascoltato con estrema attenzione la loro problematica. Non percepiscono alcuna mensilità da un anno né hanno ottenuto risposte al legittimo interrogativo sul loro futuro. E' una situazione incredibile della quale la Regione dovrà farsi urgentemente carico". Lo dichiara Andrea Cuzzocrea candidato di Centro Democratico. "Una soluzione - sostiene Cuzzocrea - va ricercata nell'accompagnamento di questi lavoratori verso la reimmissione nel circuito lavorativo, considerate le competenze già acquisite e la voglia di rendersi utili che ho riscontrato parlando con molti di loro. Sono certo che produrrebbero notevoli vantaggi per la collettività se fossero reimpiegati nei settori in cui manca personale, penso ad esempio alla manutenzione delle strade e alla messa in sicurezza del territorio, la cui necessità di cura è evidente proprio in questi giorni di maltempo. Facendo una buona ricognizione sia dei lavoratori quanto delle risorse umane nelle pubbliche amministrazioni, sono sicuro che si riuscirebbe a individuare il modo per ottenere un duplice risultato: da un lato tornare a rendere produttivi questi lavoratori, riducendo il bacino dei precari, e dall'altro offrire ai cittadini i servizi efficienti di cui fanno domanda".(ANSA).

    "In un contesto in cui la politica sembra la vera assente Alternativa Popolare, rappresenta l'unica novità in Calabria". Ad affermarlo è il candidato presidente di Ncd-Udc, Nico D'Ascola - riporta un comunicato - intervenuto all'incontro promosso a Pizzo dall'Udc alla presenza del segretario Lorenzo Cesa e dei candidati alle elezioni regionali Ottavio Bruni e Francesco Talarico. "Abbiamo l'opportunità - ha proseguito D'Ascola - di sperimentare in Calabria quello che sarà il progetto politico di maggiore rilevanza nei prossimi mesi, in grado di stimolare le intelligenze e coinvolgere i cittadini nell'attuazione di un complessivo programma politico che dalla regione si svilupperà a livello nazionale. Vogliamo creare le condizioni per una crescita economica e culturale con un ritrovato interesse da parte degli elettori nei confronti della politica". A seguire, D'Ascola ha incontrato a Soriano Calabro i rappresentanti di Ncd con Alfonso Grillo. "Abbiamo una grande occasione. Sono orgoglioso - ha detto D'Ascola -di portare in Calabria un progetto politico che potrà cambiare le sorti della nostra sfortunata regione. Territorialmente proponiamo una serie di iniziative che possano determinare un cambio di passo. La politica deve avere una funzione di stimolo ed essere interprete non solo della istanze provenienti dalla società civile, ma anche individuare soluzioni. La nostra coerenza, responsabilità e libertà morale sono tratti caratteristici che ci distinguono nel panorama politico. La politica deve dare un messaggio chiaro ai cittadini, con un partito che abbia una forte identità popolare, idee chiare e che sia moderato, caratteristiche che costituiranno i nostri punti di forza".
    "A Mario Oliverio chiediamo un confronto affinché ci dica cosa intenda fare sul personale visti i fallimenti fatti registrare dalle due ultime giunte regionali". È quanto afferma Nico D'Ascola, candidato a governatore per Alternativa Popolare, la coalizione che vede insieme Ncd e Udc. "Abbiamo presentato il nostro piano operativo sui dirigenti - prosegue D'Ascola - che prevede un abbattimento dei costi per 5 milioni di euro annui: limite massimo di retribuzione dei direttori generali parametrato all'indennità del Presidente della Giunta, fine della donazione indiscriminata di produttività a tutti, un milione di euro di incentivata a funzionari e quadri c, selezione per i dirigenti esterni che non potranno essere più del 7%. C'è una relazione del Mef che inchioda alle proprie responsabilità gli ultimi esecutivi di centrosinistra e di centrodestra: è una relazione che, in attesa di conoscere le evoluzioni in sede di giudizio, non può essere ignorata". "Siamo convinti che debbano essere tolti i privilegi ai dirigenti - prosegue D'Ascola - premiando realmente quelli bravi. C'è una questione aperta sul precariato del comparto sanitario che riguarda anche gli amministrativi e che merita riflessioni. Ci sono leggi dello Stato che sono state calpestate con retribuzioni scandalose, a fronte di un funzionamento difettoso della macchina burocratica: su questo attendiamo di conoscere il programma e il pensiero del candidato progressista".

    "E' in atto un vero e proprio tentativo di turbativa della campagna elettorale. Qualcuno mira a generare confusione per distorcere ed appannare il messaggio elettorale del centrosinistra". Lo ha detto il candidato del centrosinistra alla Presidenza della Regione, Mario Oliverio - riporta un comunicato dello stesso Oliverio - nel corso dell'inaugurazione del suo nuovo Punto d'Incontro a Gioia Tauro. "A tal proposito - ha aggiunto Oliverio - avverto il dovere di ribadire che la proposta delle alleanze di governo che il centrosinistra ha messo in campo è chiara, trasparente e finalizzata ad una netta discontinuità e rottura con il fallimento sancito dal centrodestra di Scopelliti e dei suoi alleati. I calabresi stiano tranquilli: dopo il voto non presterò il fianco a nessun inciucio. Per quanto mi riguarda non consentirò alcun ribaltone. Il perimetro della maggioranza del nuovo governo regionale sarà quello disegnato ed approvato dagli elettori attraverso le elezioni primarie e dall'esito elettorale del 23 novembre". "Sarebbe il caso, dunque, che lo scontro fratricida che anima la formazione dell'attuale Giunta regionale - ha concluso Oliverio - venisse ricondotto e lasciato ad una dialettica elettorale tutta interna allo schieramento di centrodestra. Il campo del centrosinistra è fortemente immunizzato per sterilizzare e rigettare ogni fantasiosa ipotesi di allargamento della futura coalizione di governo".
    Il candidato alla presidenza della Regione Mario Oliverio, ha incontrato a Gioia Tauro, dove oggi ha inaugurato un suo punto d'incontro, l'imprenditore Antonino Demasi. "La notizia del fallimento - ha detto Oliverio - della mediazione tra la 'De Masi Costruzioni', una delle poche aziende sopravvissute nell'area industriale di Gioia Tauro, e le banche, che entro la fine dell' anno porterà inevitabilmente al licenziamento dei 40 lavoratori in forza in questa azienda e la conseguente proclamazione dello stato di agitazione, seguita dall'annuncio di un primo sciopero per il 13 novembre prossimo, è un fatto gravissimo, che non può assolutamente lasciarci indifferenti. Oggi ho voluto incontrare Antonino Demasi per esternargli la mia completa vicinanza e solidarietà e per incoraggiarlo ad andare avanti". "Il governo, la Regione e le istituzioni nazionali e locali - ha proseguito Oliverio - hanno il dovere di mobilitarsi e difendere con tutti i mezzi questa azienda che è un modello industriale sopravvissuto alla crisi in atto e che rischia di chiudere pur realizzando prodotti che hanno mercato e tecnologie moderne, per non avere ancora ricevuto i risarcimenti per i quali è aperto un tavolo al ministero dello Sviluppo Economico, al momento non risolutivo, nonostante la condanna in Cassazione di tre banche per usura e per le minacce della criminalità organizzata che nell'aprile del 2013 scaricò contro un capannone dell'azienda 44 proiettili di Kalashnikov e che fecero assegnare ad Antonino De Masi la scorta. Questa è la Calabria che dobbiamo difendere e tutelare, la Calabria che ci piace e che vogliamo costruire una volta eletti alla Presidenza della Regione. Una Calabria di imprenditori onesti che non ha paura, che non si piega e non si arrende di fronte alle minacce della 'ndrangheta e che ha il coraggio di denunciare a viso aperto le difficoltà di accesso al credito ed i tassi usurai praticati dalle banche nella nostra regione. Per questo motivo staremo al fianco di questa azienda e dei suoi lavoratori e ci batteremo con ogni mezzo e con tutte le nostre energie per evitarne la chiusura e per farla diventare il simbolo del cambiamento e della voglia di crescere della nostra regione". Oliverio, nella città della Piana, ha annunciato un convegno sul tema "Gioia Tauro: Basta melina ora si fa sul serio" che si terrà lunedì prossimo, 17 novembre. "L'iniziativa - ha dichiarato Oliverio - è finalizzata ad affrontare i campi strategici per fare di Gioia Tauro non solo uno strumento di sviluppo per la Calabria ma un'opportunità per le politiche nazionali ed europee nell'ambito delle nuove reti. Il porto di Gioia Tauro, va ripensato, fondamentalmente con uno sguardo rivolto al Mediterraneo ed ai grandi cambiamenti in atto nella gestione del trasporto, soprattutto marittimo, con l'ingresso dei grandi investitori emergenti, a partire dalla Cina, nel sistema della portualità. I campi strategici individuati sono: hub transhipment, gate way, la Zes ed il ruolo dell'area industriale, l'integrazione del sistema portuale calabrese, la formazione e la ricerca collegata alla gestione dei Porti e delle infrastrutture".

    "Non è sufficiente vincere in Calabria. Bisogna essere fino in fondo alternativi nello stile di governo, nel metodo con il quale il centrosinistra deve emancipare la Calabria dalla palude del clientelismo, del nepotismo, delle reti corruttive, della 'ndrangheta". Lo ha detto il leader di Sinistra ecologia libertà, Nichi Vendola a Catanzaro per partecipare ad un'iniziativa elettorale a sostegno della lista "La Sinistra con speranza". "La situazione è questa- ha aggiunto Vendola - il movimento Cinque Stelle penso sia in caduta libera in Calabria e ritengo abbia esaurito la sua spinta propulsiva. Un conto è quando a livello nazionale c'è la grancassa di Beppe Grillo, un conto è quando quel movimento deve tradurre in classe dirigente territoriale la sua proposta politica. Non è credibile e quindi non esiste dal punto di vista delle elezioni regionali. Esiste, invece, il centrodestra con l'operazione di maquillage rappresentata dalla candidata presidente che cerca di nascondere gli scheletri nell'armadio". "Esiste, chiaramente, il centrosinistra - ha detto ancora Vendola - che deve essere implacabile nella denuncia del malaffare e deve essere fino in fondo credibile come alternativa. Spero che Sel che si presenta con altre forze sotto le insegne di 'La Sinistra con speranza', aiuti il centrosinistra proprio ad essere coerente e credibile nella proposta di cambiamento".
    "Trovo singolare che si possa aprire un dibattito su cosa accadrà e su quando accadrà. Credo che bisogna soltanto rispettare la volontà del Presidente della Repubblica". Lo ha detto il leader di Sel, Nichi Vendola a margine di una manifestazione elettorale a Catanzaro in merito alle possibili dimissioni del Capo dello Stato. "Ho letto il comunicato del Quirinale - ha aggiunto Vendola - come sempre puntuale ed esaustivo. Il Capo dello Stato ha accettato l'invito che la gran parte del Parlamento gli aveva rivolto, di permanere per un secondo mandato con dei limiti che Napolitano pose dall'inizio, legati ad alcuni obiettivi, tra i quali il compimento del semestre di conduzione italiana della presidenza dell'Ue". "Credo - ha sostenuto ancora Vendola - che noi non possiamo che esprimere rispetto nei confronti di un uomo che, anche a fronte di passaggi particolarmente complessi e drammatici, portando sulle spalle un carico pesantissimo di anni di età, ha cercato secondo i suoi convincimenti di svolgere fino in fondo il suo mandato"
    "Tornare a ragionare della legge elettorale anche per correggere significativamente le storture e le anomalie dell'Italicum, sarebbe veramente importante". Lo ha detto Nichi Vendola leader di Sel a Catanzaro. "Noi - ha aggiunto Vendola - abbiamo da subito rappresentato al presidente del Consiglio la necessità di affrontare una materia così delicata seguendo l'orientamento che la sentenza con cui la Corte costituzionale ha bocciato il Porcellum aveva messo in campo. Quella sentenza è una luce che illumina il cammino e ci dice perché il Porcellum è stato bocciato e cioè, soprattutto, per la lesione al principio della rappresentanza democratica. E allora credo che se il ripensamento sul terreno della legge elettorale è capace di assumere come bussola le indicazioni della Corte Costituzionale allora penso che questo possa diventare un fatto positivo. Finora l'atteggiamento e le scelte noi le abbiamo criticate duramente e l'Italicum, dal mio punto di vista, è un parente stretto del Porcellum".
    "La Lega di Matteo Salvini si vuole caratterizzare sempre di più come una delle forze populiste con repertorio consueto di argomentazioni razziste e con una confidenza anche molto spinta con tutti i movimenti neofascisti. Da questo punto di vista vuole diventare uno dei protagonisti dell'assalto populista all'Europa". Lo ha detto il leader di Sel, Nichi Vendola a Catanzaro. "La Lega è protagonista - ha aggiunto Vendola - di un occultamento delle ragioni reali della crisi economica e sociale che investe l'Europa intera. La Lega nei governi di destra ha praticato politiche antisociali e oggi Salvini cerca soprattutto di occupare uno spazio che si è molto allargato con la crisi verticale del partito-azienda, con la crisi del berlusconismo e con lo schianto che sta interessando Forza Italia. Cerca di occupare quello spazio e lo fa cercando di sfruttare parassitariamente il disagio sociale che è gigantesco, ma secondo la logica della provocazione e della guerra tra i poveri. Cosa c'è di più infame e di più fascista che mettere gli uni contro gli altri i poveri di una periferia contro i poveri venuti da lontano o coloro che propongono problemi particolarmente difficili di convivenza". "La convivenza è un'arte - ha detto ancora Vendola - in cui bisogna far vivere la mediazione culturale, la conoscenza dell'altro. Se noi ci accorgiamo del fatto che siamo assediati dai fondamentalismi e dai fanatismi e dalla cultura dell'odio, allora possiamo capire quanto la Lega avveleni quei pozzi che servono a dare acqua per la buona convivenza"
    "Noi dobbiamo festeggiare la caduta del muro di Berlino, tuttavia dobbiamo interrogarci sul mondo che era nato da quelle macerie proponendosi come la fine della storia e il compimento della società del benessere". Lo ha detto Nichi Vendola. "Venticinque anni dopo - ha aggiunto il leader di Sel - il mondo è molto più ingiusto, molto più insicuro, molto più attraversato da contraddizioni e da conflitti pericolosi. Credo soprattutto che, se siamo sinceri, nella gioia della celebrazione un quarto di secolo dopo, dobbiamo dare ragione a Papa Francesco che dice 'ora abbattiamo tutti gli altri muri'. E di muri nel mondo ce ne sono tanti"

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