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    Molinari: Dimissioni Scopelliti una farsa, intervenga Governo

     

     

    Molinari: Dimissioni Scopelliti una farsa, intervenga Governo

    08 mag 14 "Ieri si è svolta in Regione Calabria una riunione dei capigruppo al cui centro della discussione era la sospensione dalle funzioni del Governatore condannato Scopelliti, del quale il sistema sembra non accettare la sua relegazione ad ex". Lo afferma in una nota il senatore del Movimento 5 Stelle, Francesco Molinari. "Da pareri giuridici sollecitati, quanto interessati, dalla maggioranza espressa in regione - aggiunge - sembra sia emerso che le dimissioni di Scopelliti, dovendosi considerare sospeso sin dal giorno della sentenza, siano inefficaci e si favoleggia che la Stasi dovrebbe farne le veci sino a fine legislatura. Ora, se non ci fosse in mezzo la tragedia del popolo calabrese che sta agonizzando nella miseria, si direbbe che stiamo assistendo ad una farsa. Sostenere che le dimissioni del Governatore sarebbero inibite dalla sospensione dell'incarico operata dalla "Legge Severino", efficace fin dal momento della sentenza, metterebbe nel nulla proprio l'effetto voluto dalla legge suddetta : il provvedimento sospende l'amministratore dalle funzioni, ma non dalla carica e, perciò, persiste il rapporto tra amministratore sospeso e amministrazione". "Come annunciato ieri, a nome del M5S, ho preparato - prosegue Molinari - un'interrogazione per sapere dal Governo se vuole scrivere la parola fine a questo triste capitolo della scellerata storia politica calabrese. Non è possibile che, ad oggi, nonostante una disposizione di legge chiara e precisa, i calabresi continuino ad essere governati da un presidente condannato a sei anni per falso e abuso d'ufficio ; non è possibile, per decoro istituzionale, che venga consentito ad un amministratore condannato di continuare ad occuparsi della gestione della cosa pubblica. Il Governo non può più fare finta di niente : non si può privare di effettività la Legge Severino ed il corrispondente diritto dei calabresi ad andare a nuove elezioni. In assenza che si concretizzi la volontà del Governo ad impedire la nascita di interpretazioni elusive del dettato legislativo da parte della Regione Calabria, in palese contrasto con i principi generali dell'Ordinamento, noi procederemo imperterriti a chiedere il rispetto della legalità contro ogni vuoto e peloso formalismo. La legge non ammette ignoranza e neanche giudizi personali né possiamo aspettare che chi sta conducendo alla rovina questa terra si permetta il lusso di sistemare a suo piacimento le prossime scadenze elettorali per continuare a fare i suoi comodi e sfruttare i propri residui poteri clientelari, spesso annodati a pratiche oggetto di indagini sulla criminalità organizzata". "Il Governo - conclude - è responsabile dell'amministrazione della giustizia e deve dare conto e conforto dell'applicazione e dell'interpretazione autentica della legge : non permetteremo più che da Roma si possa essere complici con i carnefici della Calabria".

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