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    Chiesto rinvio Consiglio regionale al 21 luglio

     

     

    Chiesto rinvio Consiglio regionale al 21 luglio

    15 lug 14 Fondi comunitari, riforma dello Statuto regionale e nuova legge elettorale: su questi tre cruciali punti del dibattito politico - è detto in un comunicato dell'ufficio stampa del Consiglio regionale - si è concentrata la riunione odierna, svoltasi a Lamezia Terme, della maggioranza di centrodestra, cui hanno preso parte il presidente del Consiglio regionale, Francesco Talarico, e la presidente facente funzioni della Giunta, Antonella Stasi. Per quanto concerne l'esame della Programmazione comunitaria (Por e Psr 2014-2020), si è deciso di chiedere la convocazione del Consiglio per lunedì 21 luglio (slitterà quindi di qualche giorno la seduta programmata per venerdì prossimo), per consentire un ulteriore approfondimento nella Commissione competente, considerato che si tratta di un provvedimento (da trasmettere alla Commissione europea entro il 22 luglio) "assolutamente fondamentale, in quanto mobilita una spesa di 3.5 miliardi di euro che potrà costituire per la Calabria una straordinaria occasione di sviluppo". Sul dossier "riforme istituzionali", la maggioranza di centrodestra ha condiviso, per quanto concerne lo Statuto, l'impostazione legislativa di recente esplicitata dal presidente Talarico, ossia difendere le innovazioni introdotte, su cui il Governo ha avanzato delle osservazioni, dinanzi la Corte Costituzionale (la presidente facente funzioni Stasi è stata incaricata di muoversi in tale direzione). "Lo Statuto approvato dal Consiglio regionale in prima e in seconda lettura, ha introdotto - è stato spiegato - modifiche di un certo peso ed ha, coerentemente, introdotto, nel rispetto della Costituzione, istituti che, mentre assicurano la governabilità della Regione, come il consigliere supplente, assicurano l'economicità dell'intera riforma (come è stato d'altronde chiarito con una comunicazione formale inviata dal Presidente del Consiglio regionale al Presidente del Consiglio dei ministri - Dipartimento Affari regionali ed al Ministero dell'Interno), visto che l'introduzione della figura del consigliere supplente non comporta nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale. Senza dimenticare, tra l'altro, che la figura del consigliere supplente nel 2009 era stata già introdotta nello Statuto della Calabria e che la relativa legge regionale fu esaminata dal Governo il 6 novembre dello stesso anno, ma non venne impugnata, né è stata mai contestata preliminarmente dai Ministeri competenti. Al contrario, oggi, si afferma ancora nel comunicato, il Governo ha deciso di impugnare la legge regionale, per cui ci si domanda cos'è cambiato, dopo neanche un quinquennio, considerato che la ratio sulla base della quale fu allora introdotta la figura del consigliere supplente è identica e che identiche sono le norme costituzionali di riferimento". "La riforma dello Statuto da noi realizzata - è stato detto ancora - mira a garantire il principio del normale funzionamento degli organi dell'Assemblea legislativa, atteso che la diminuzione dei consiglieri regionali, da 50 ridotti a 30, comporterebbe la paralisi dei lavori delle Commissioni permanenti e di conseguenza delle stesse funzioni, costituzionalmente garantite, del Consiglio regionale nel caso in cui il Presidente della Regione dovesse nominare quali assessori soltanto componenti del Consiglio stesso. Nessun giochetto da parte del Consiglio regionale, quindi, ma soltanto attenzione alle esigenze di funzionamento dell'Assemblea di una regione che, con una popolazione di poco inferiore ai duemilioni di abitanti, si è vista tagliare ben 20 consiglieri regionali". Sulla legge elettorale, la maggioranza ha deciso di attendere le osservazioni del Governo, ancora non formalmente pervenute, "per prendere visione, con la dovuta attenzione e responsabilmente, dei rilievi del Governo". A quel punto, "con atteggiamento assolutamente sereno e con l'intento di evitare ulteriori polemiche ed assicurare alla Calabria piena legittimità operativa nel rinnovo del Consiglio regionale della X legislatura che avverrà col voto di novembre", la maggioranza discuterà l'intera questione "e deciderà di conseguenza con l'eventuale accoglimento dei rilievi del Governo".

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