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    Presidente Bruno "Albero in San Pietro strategico per la Calabria"

     

     

    Presidente Bruno "Albero in San Pietro strategico per la Calabria"

    16 dic 14 Un evento di "importanza strategica" perché unisce l'aspetto religioso ad un'occasione di "promozione per Catanzaro e la Calabria". Così il presidente della Provincia di Catanzaro Enzo Bruno ha definito l'iniziativa che ha visto l'Ente protagonista della donazione di un abete a Papa Francesco. L'albero venerdì prossimo sarà illuminato nel corso di una cerimonia in piazza San Pietro. Bruno ha presentato oggi l'iniziativa incontrando i giornalisti insieme al presidente della Regione Mario Oliverio, al direttore di Calabria Verde Paolo Furgiuele, al comandante interregionale del Corpo forestale dello Stato Antonio Danilo Mostacchi, al sindaco di Fabrizia Antonio Salvatore Minniti ed alla dirigente del settore agricoltura della Provincia Rosetta Alberto. Bruno, per prima cosa, ha risposto alle critiche degli ambientalisti sul taglio dell'abete, alto 25 metri, dal bosco di Fabrizia in cui si trovava. "I tecnici - ha detto - hanno operato nel rispetto dell'ambiente, con tecniche di diradamento che sono salutari per il bosco". Quindi, entrando nel dettaglio della cerimonia del 19, ha detto che saranno presenti anche i ragazzi dell'Istituto alberghiero di Soverato che sono stati autorizzati ad usare le cucine vaticane per preparare il buffet per il Santo Padre che sarà a base di piatti della tradizione calabrese. "Al Pontefice - ha proseguito - offriremo doni tipici delle produzioni catanzaresi. Un artigiano di Serrastretta ha prodotto un inginocchiatoio per lui, mentre i giovani di San Floro hanno realizzato un copri inginocchiatoio in seta. Tra l'altro diremo al Pontefice che la collaborazione tra il Vaticano e la nostra provincia è antica. Il Vaticano, infatti, usava il legno della Sila per le capriate di San Pietro". "Il dono dell'abete - ha aggiunto Bruno - vuole simboleggiare la collaborazione con la Calabria sana. È il segno di un popolo onesto e laborioso. Il segnale di una regione che non significa mafia e dove c'è tanta gente che vuole riscattarsi". Furgiuele ha sottolineato la complessità dell'operazione del taglio dell'albero, portata a termine con un vento di 30 nodi, e del trasporto sino a Roma, unica operazione che "ha rappresentato un costo, visto che il taglio ed il primo trasferimento è stato fatto con un potente elicottero messo a disposizione gratuitamente dal Corpo forestale". Rosetta Alberto, dal canto suo, ha sostenuto che l'albero "rappresenta la Calabria: è maestoso ma al tempo stesso apparentemente fragile nei suoi rami". "E' fonte di orgoglio - ha detto Oliverio concludendo la conferenza stampa - che la Calabria possa donare al Papa un 'frutto' significativo ed importante della propria terra. Un albero che esprime le contraddizioni della Calabria: forza e fragilità. Con la cerimonia del 19 e la presenza dell'abete in piazza San Pietro saremo proiettati nel mondo con una immagine che afferma un messaggio positivo della nostra terra. All'esterno c'e' uno stereotipo negativo. Dobbiamo conquistare un'immagine corrispondente alla realtà senza smettere di combattere gli aspetti negativi. Il Papa è venuto in Calabria, a Cassano, dopo la morte di un bambino innocente a causa di una faida, per lanciare un messaggio di contrasto alla 'ndrangheta". "Domenica scorsa - ha detto poi Oliverio - il Presidente del Consiglio, nell'assemblea del Pd, mi ha rivolto un in bocca al lupo sostenendo che qui si gioca la madre di tutte le battaglie. Quanto detto dal premier deve stimolare la consapevolezza ma deve anche essere motivo di fiducia. Ci attende un grande compito, quello di riscattare questa regione. Ma c'è bisogno del sostegno attivo e forte dello Stato che non riproduca vecchi percorsi fallimentari ma sposti la Calabria verso nuove frontiere. In questa opera c'è bisogno di un sostegno che non sia assistenziale ma che abbia la capacità di offrire opportunità alla regione. Dobbiamo lavorare molto sull'identità, recuperare l'amore per la nostra terra. Se faremo questo riusciremo a liberarci degli stereotipi".

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