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    Da Naccari e Franchino 10 domande sulla sanità a Scopelliti

     

     

    Da Naccari e Franchino 10 domande sulla sanità a Scopelliti

    22 ott 13 ''Dieci quesiti molto chiari e sintetici sono quelli che i consiglieri regionali del Pd, Demetrio Naccari Carlizzi e Mario Franchino, sottopongono al governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti in tema di sanità''. È quanto si afferma in un comunicato dei due consiglieri regionali. "Sulla vicenda del decesso dell'emotrasfuso a Cosenza - chiedono - perché non è stato rimosso il direttore generale, Gangemi, se ben quattro relazioni (l'ultima delle quali commissionata dallo stesso Ministro della Salute al Direttore del Centro Nazionale Sangue) hanno rilevato il nesso di causalità tra il decesso del paziente emotrasfuso e la mancata eliminazione, da parte dell'Azienda, delle criticità del Servizio Trasfusionale, segnalate ben dieci mesi prima allo stesso direttore generale? Sulle nomine dei direttori generale delle aziende perché Scopelliti ha nominato autonomamente nella sua qualità di Commissario ad acta i direttori generali delle Aziende escludendo i pareri dei sub Commissari? Perché continuano a ricoprire l'incarico di direttori generali, sanitari ed amministrativi figure incompatibili come ad esempio il dg dell'Azienda ospedaliera di Reggio Calabria che ha dichiarato in televisione (Report su Rai 3) di avere ceduto con atto notarile quote di partecipazione di una struttura privata di Radiologia accreditata e contrattualizzata con l'ASP di Reggio Calabria ed operante nella stessa città di Reggio Calabria oppure la dg dell'ASP di Reggio Calabria dichiarata incompatibile dallo stesso dirigente generale del Dipartimento della Regione "Organizzazione e Personale"?". I due consiglieri regionali del Pd chiedono inoltre a Scopelliti perché "continuano a restare in carica i direttori generali delle Aziende che hanno chiuso i bilanci di esercizio in negativo laddove, per tale fattispecie, le norme nazionali prevedono la decadenza automatica, ope legis, cioè senza alcuna necessità di procedure di valutazione? Perché il Commissario Scopelliti non ha ancora attivato la procedura per la revoca, da parte del Consiglio regionale, dell'art. 40 della legge regionale n. 47/2011, come reiteratamente richiesto da oltre un anno e mezzo dai Ministeri della Salute e dell'Economia nonché dal tavolo Massicci e, addirittura, Scopelliti, nella qualità di Presidente della Regione, ha votato contro una proposta di legge presentata dall'opposizione che ricalcava pedissequamente i contenuti dei pareri ministeriali e del tavolo Massicci? Perché la Regione continua in una prorogatio di fatto del protocollo Regione/Università, scaduto da cinque anni, e non firma il nuovo protocollo pronto da oltre un anno perpetuando così un metodo di finanziamento in contrasto con le norme nazionali vigenti in merito (e certamente negativo per le finanze regionali) nonchè con quanto riportato nello stesso nuovo protocollo che Scopelliti omette di far firmare all'Università? Premesso che l'efficientamento del servizio della farmaceutica è uno degli obiettivi del piano di rientro, perché da oltre dieci mesi il servizio farmaceutico del Dipartimento è privo della figura dirigenziale di farmacista ed è stato ricoperto, per qualche mese, da una laureata in Scienze politiche ed oggi da uno psicologo, la cui competenza in materia è tutta da dimostrare?". Franchino e Naccari Carlizzi chiedono inoltre perché "nella struttura, divenuta oggi struttura privata accreditata, continuano ad operare medici universitari incompatibili con tale attività ai sensi delle norme nazionali vigenti in materia e non si assumono, invece, medici che non versano in alcun regime di incompatibilità? Perché si continua a non fare chiarezza sul bilancio di questa Azienda che presenta palesi e gravissime violazioni delle regole contabili con conseguente produzione di un debito ingente e non riconosciuto a bilancio? Perché non è stato sottoscritto il protocollo, pronto da oltre un anno e mezzo, che darebbe la possibilità di assegnare all'Ao di Cosenza corsi per professioni sanitarie per la carenza dei quali giovani calabresi sono costretti ad andare fuori Regione?".

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