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    Cgil "Basta malasanità, servono scelte di responsabilità"

     

     

    Cgil "Basta malasanità, servono scelte di responsabilità"

    22 ott 13 ''Basta alla malasanità: servono scelte di responsabilità e garanzia. Altre morti, altre donne, altre ambulanze che non arrivano, altri posti letto che non si trovano, altre diagnosi approssimative, altre cure riparate per allontanare mali non compresi. Altre famiglie che piangono figlie, madri, spose, sorelle''. Lo afferma, in una nota, Mimma Iannello, della segretaria regionale della Cgil. ''Un tempo - prosegue - c'era il buon senso e la dignità delle scuse istituzionali per recuperare vicinanza umana e ammettere difficoltà sanitarie. Ora, c'è il sordo silenzio, la casistica, le indagini burocratiche, gli accertamenti dovuti di Commissioni e Procure, la speranza forse, che il tempo attenui il dolore o l'imbarazzo di ammettere il buio dentro cui è stata cacciata la sanità calabrese. Nelle morti di sospetta malasanità, le ultime, di Silvana Ricca e di Giuseppina Luchetta, quest'ultima da più mesi, a cui va il cordoglio e la vicinanza di tutta la Cgil, ci sono però, aldilà di tutto ciò che diranno le indagini, vite stroncate e famiglie distrutte da una sanità deprivata della capacità di tutelare la vita e allontanare il dolore e la morte. Quelle morti, dicono di Province come Crotone e Vibo sacrificate da scelte sanitarie che hanno svuotato la sanità pubblica di servizi adeguati al fabbisogno di salute delle loro popolazioni. Domani il Tavolo di verifica ministeriale è chiamato ad affrontare ancora una volta i temi della sanità calabrese, i suoi ritardi nel percorso di riforma, le conflittualità interne alla struttura commissariale. A quel Tavolo, le morti di Silvana e Giuseppina, insieme alle tante passate nel silenzio di questi tempi, non possono restare fredde e sorde casistiche. Quelle morti interrogano e pongono problemi estremamente seri di garanzia di accesso ai Lea, di modelli organizzativi e della loro funzionalità, di quantità e sicurezza di mezzi e strumentazioni, di adeguatezza e competenze del sistema, di sprechi, interessi e inefficienze, di classi dirigenti e di management sanitario. Emergenze gravi ma mai affrontate e mai risolte''. ''Il Governo, a cui la Cgil ha chiesto un autorevole intervento - conclude Mimma Iannello - decida domani col senno della ragione e della responsabilità del futuro della sanità calabrese e della sua guida ponendo in prim'ordine, non interessi o equilibrismi politici bensì, la messa in garanzia del diritto alla salute. Lo si deve a chi di questa sanità è vittima''.

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