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    Chizzoniti "Calabria terra di paradossi istituzionali"

     

     

    Chizzoniti "Calabria terra di paradossi istituzionali"

    26 nov 13 "Ormai la Calabria si nutre di paradossi che imperversano a qualsivoglia livello istituzionale, nella cui ottica giganteggia la 'preoccupazione' dei vertici di Fincalabra tradotta in autentici accanimenti nei confronti di circa 140 dipendenti di Calabria IT, gelidamente considerati un peso finanziario per la Regione Calabria". Lo afferma, in una dichiarazione, il presidente della Commissione Vigilanza e Controllo Aurelio Chizzoniti in relazione alla seduta di ieri dell'organismo. "Mentre, contestualmente - prosegue Chizzoniti - il presidente di Fincalabra, quale imprenditore privato, pur ostentando con algida supponenza una posizione debitoria di ben 5 milioni di euro nei confronti della Regione (che ancora oggi gli concede fiducia), resta paradossalmente una insostituibile risorsa (sic!). Ennio Flaiano, che pur di paradossi s'intendeva, mi appare sempre di più un volenteroso principiante. Tanto premesso, alla posizione estremamente propositiva e competente del fronte sindacale si contrappone la sprezzante disinvoltura di chi evidentemente non è minimamente lambito dai problemi di sopravvivenza che, invece, travolgono circa 140 costernati e stupefatti lavoratori. Ciò, nonostante la vigenza dell'ordine del giorno n. 130 del 17 ottobre 2013, responsabilmente votato all'unanimità dal Consiglio regionale, per cui residua, galleggiando alla deriva di una dilagante quanto artica insensibilità, l'atteggiamento bizantineggiante di chi, per liquidare Calabria It, attinge a consulenze private lautamente retribuite che, ovviamente, non saccheggiano minimamente le risorse finanziarie di Fincalabra. Sulla scorta di quanto precede la politica regionale dovrebbe avvertire l'ineludibile esigenza di disporre l'immediata interruzione della procedura in atto che, alla fine, consegnerà alla storia della disoccupazione regionale lo scalpo di altri 140 onesti lavoratori. Risolvendo, altresì, l'equivoco quanto meno etico che ruota attorno all'ing. De Rose per un verso, imprenditore-debitore per altro brioso presidente di Fincalabra, ente strumentale regionale". "Quanto al sistema aeroportuale - sostiene ancora Chizzoniti - lo scalo di Lamezia è ormai avviato a gran falcate a superare la mitica soglia dei due milioni di passeggeri annui nel cui contesto sono emersi soltanto problemi funzionali agli stessi cicli di gestione che, però, non incidono nella struttura portante lametina che opera con circa 300 dipendenti. I vertici della Sogas, invece, affrontano atavici problemi di crescita nel cui ambito sta emergendo il tutto e il contrario di tutto, tant'è che la gravità degli stessi ha impressionato tutta la Commissione ai cui componenti non è sfuggita la rilevanza penale di quanto acquisito agli atti della stessa". "Non a caso il segretario regionale dell'Ugl Francesco Cozzucoli, volontariamente intervenuto - sostiene ancora Chizzoniti - non ha esitato a definire l'aeroporto dello Stretto una 'giungla'. Conseguentemente mi appare utile l'approfondimento dell'opportunità di portare i libri della Sogas spa in Tribunale cosi come ex ante è stato fatto per la Reggina Calcio, Parmalat e la stessa Alitalia, letteralmente risorte a seguito di un intelligente fallimento. La cui declaratoria, tra l'altro, non coinvolgerebbe l'attuale Cda poiché dette drammatiche realtà finanziarie risalgono alle precedenti gestioni. Mancano riferimenti certi per l'aeroporto Sant'Anna di Crotone il cui management non ha partecipato ai lavori, per precedenti impegni istituzionali, ragion per cui sarà reinvitato per la riunione del 2 dicembre. Completa la serie dei paradossi l'aeroporto 'in fieri' di Sibari per la cui realizzazione non esistono problemi finanziari vista la corale convergenza delle istituzioni finanziarie della Provincia di Cosenza che garantisce la copertura di tutti i costi connessi. Ma ad appesantire l'iter procedurale ci pensano il Ministero dei Trasporti e l'Enac, il cui presidente, mentre si batte per l'aeroporto di Albenga, occasionalmente ricadente sotto l'imperio territoriale dell'ex Ministro Scajola, osteggia 'sine causa' quelli di Crotone e Reggio, per i quali da tempo prospetta la chiusura. La Commissione coinvolgerà l'assessore ai Trasporti Luigi Fedele e tutti gli altri riferimenti politici regionali perché in massa sblocchino l'indifferenza romana nei confronti degli scali di Crotone, Reggio e Sibari evidenziando che quest'ultimo, a mio sommesso avviso, non si pone in conflitto con chicchessia. Anche perché, lo dico con la rispettosa schiettezza che è nel mio stile, l'aeroporto di Crotone, pur tecnicamente (iper attrezzato, non a caso è stato individuato per ospitare gli F16 della Nato), rischia la chiusura indipendentemente dall'apertura di quello di Sibari. Conclusivamente, esprimo deferente stima e gratitudine alla dottoressa Monteleone, apprezzata dirigente dell'Enac, che, da me invitata, ha partecipato ai lavori quale uditrice a titolo personale, unitamente al dott. Carmine Corigliano, della Confartigianato di Crotone".

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