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    Prosegue la polemica Chizzoniti-Pezzi, accuse reciproche

     

     

    Prosegue la polemica Chizzoniti-Pezzi, accuse reciproche

    17 lug 13 "L'incontro di oggi, inserito a pieno titolo nella 'vicenda Pezzi', nasce dalle continue segnalazioni sui criteri, opinabili, di assegnazione dei budget della sanità". E' uno dei passaggi dell'intervento del presidente della Commissione Speciale di Vigilanza, Aurelio Chizzoniti, che ha ricostruito "in base a documenti" che ha provveduto a fornire ai giornalisti presenti, il rapporto improntato a dura polemica con il sub commissario alla Sanità, il gen. Luciano Pezzi. Il presidente della Commissione di Vigilanza ha reso infatti note tutte le lettere di convocazione con le quali anche la Terza Commissione Consiliare (Sanità) aveva più volte disposto l'audizione dell'ex generale della Guardia di Finanza. Puntualizzando "che il sub commissario ha sempre eluso qualsivoglia incontro adducendo pregressi impegni istituzionali e mai opponendo lo status di rappresentante periferico del Governo nazionale. Soltanto quando è stato messo alle strette - ha proseguito Chizzoniti - facultandolo a scegliersi giorno ed ora per intervenire in Commissione di Vigilanza, si è ricordato di opporre 'l'état c'est moì. Ed in quanto tale, non obbligato a partecipare ai lavori della Stessa. Mentre però si negava all'Organo di Controllo contestualmente imperversava sulla stampa locale, senza contraddittorio, con argomenti che avrebbe potuto tranquillamente riferire alla Vigilanza, la quale lo avrebbe ascoltato con doverosa e scrupolosa attenzione. Sorvolando sull'opinabile rispetto delle istituzioni da parte del 'caudillo', se lo stesso pensa di essere in una botte sicura - ha affermato il presidente della Commissione di Controllo - voglio ricordargli che in una botte finì anche Attilio Regolo con le ben note conseguenze". "Il suo comportamento, costantemente dissacrante le istituzioni regionali - ha proseguito Chizzoniti - è comunque inaccettabile perché suona come insulto alla dignità del popolo calabrese, che noi rappresentiamo perché eletti e non nominati. Se il generale Pezzi fosse stato inviato in Lombardia, Toscana, Veneto, Lazio, ecc. ecc., si sarebbe comportato con la stessa arroganza e supponenza? L'ex militare, mente sapendo di mentire, snobbando anche ordinanze del Tar e dimenticando che il contenzioso amministrativo, nascente dall'iniqua valorizzazione del criterio della spesa storica, non è stato evocato dalla Commissione, ma, casomai, dall'Autorità del Garante del Libero Mercato. Pezzi, inoltre, quando sostiene che le censure contenute in una nota del Garante sono state inviate ai manager delle Asp territoriali perché ne tenessero conto in sede di formulazione delle proposte dei budget, viene coralmente sbugiardato proprio dai predetti dirigenti aziendali che, nel corso della recente audizione in Commissione di Vigilanza, hanno, all'unisono, riferito di essere stati destinatari dei decreti e quindi delle quantificazioni altrove elaborate e dalle aziende semplicemente subite. I cui dirigenti, hanno, altresì, lamentato la pressoché totale polverizzazione di qualsivoglia livello di interlocuzione". In quest'ottica, il presidente della Commissione di Vigilanza, ha evidenziato "la mortificazione di quei laboratori privati convenzionati che non hanno sforato i budget assegnati e premiando quelli che sono andati ben oltre i limiti contrattati per l'acquisto delle prestazioni. Sono del parere - ha detto ancora - che il generale debba avvertire la sensibilità di lasciare la Calabria, che lo ospita e lo paga profumatamente, avvertendo la sensibilità di decurtarsi il lauto stipendio. Offrendo un apprezzabile esempio sul versante del contenimento della spesa. Regola che dovrebbe valere anche per gli unti dal signore". Rispondendo, infine, ad una domanda dei giornalisti sui contenuti della lettera inviatagli dal Presidente della Giunta Regionale sulla 'querelle' con il gen. Pezzi, Aurelio Chizzoniti ha detto: "Non ho malanimo nei confronti del presidente Scopelliti, ma la lettera che mi ha trasmesso, a proposito, chi l'ha scritta? Zoccali sicuramente no, per invitarmi alla calma, avrebbe dovuto trasmetterla a tutti i contendenti. E non ad uno solo. Resta, comunque, un tentativo di suicidio assistito dal dottor Pezzi e dalla sua équipe".

    Pezzi: Da Chizzoniti offese gratuite. "Il Presidente Chizzoniti, con apprezzabile impegno, coerenza e determinazione, continua a rivolgermi offese gratuite quanto immotivate". Lo afferma, in una dichiarazione, il Sub Commissario per l'attuazione del Piano di Rientro, Luciano Pezzi. "Diceva Ennio Flaiano: 'La situazione è grave ma non seria'. Infatti - aggiunge Pezzi - se la situazione lo meritasse, non avrei difficoltà a rispondere alle chiacchiere di Chizzoniti e di qualche dirigente regionale, rendendo pubblici i documenti trasmessi nel tempo al Commissario ad acta ed alle Asp per condividere i percorsi ed i criteri per le attribuzioni dei budget alle strutture private. Ma la situazione non lo merita e quindi mi limiterò a ricordare le parole del mugnaio di Potsdam: "Ci sarà pure un giudice a Berlino" che provvederà a valutare i suoi ed i miei comportamenti". "Non entro nel merito - dice ancora il Sub Commissario - delle singole accuse: dico solo che Chizzoniti, il quale è evidentemente sprofondato nella palude dello Stige (girone degli iracondi), sventola i fogli sbagliati e confonde i fischi con i fiaschi. Cosa per lui, e per i suoi sodali, non nuova. Le offese di Chizzoniti, data la caratura dell'uomo, mi onorano profondamente. Tra l'altro, ero proprio alla ricerca di elementi per arricchire il mio curriculum". "Lo ringrazio, infine - conclude Pezzi - per avermi dedicato il suo 'canto del cigno'. Mi mancherà!".

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