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    Maiolo "Expo 2015 importante anche per sviluppo Calabria"

     

     

    Maiolo "Expo 2015 importante anche per sviluppo Calabria"

    17 lug 13 "Si apre una fase d'importante sviluppo per l'economia dei paesi del Mediterraneo, per l'internazionalizzazione e quindi, anche per la nostra regione che, come ho già avuto modo di affermare in un mio precedente intervento, deve e può cogliere l'occasione di partecipare all'Expo 2015 per farsi conoscere ma anche ri-conoscere". E' quanto afferma, in una dichiarazione, il consigliere regionale del Pd, Mario Maiolo. "Riconoscere sì, nel senso - prosegue Maiolo - di farsi nuovamente conoscere, perché la tradizione calabrese, nell'ambito delle Esposizioni Universali, ha una lunga storia che risale all'Esposizione Universale di Parigi del 1867 nella quale la Calabria era presente. Durante l'esposizione universale di Parigi del 1867 la provincia di Reggio Calabria era presente con il corallo, come testimonia la 'Relazione alla Camera di commercio e arti' intitolata Il corallo nella provincia di Reggio di Calabria (1867) di Giuseppe Gaetani di Filippo, e con i fichi secchi. Questi ultimi sono stati riconosciuti e insigniti del marchio di qualità sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione Europea solo nel 2010. Da Corigliano Calabro arrivarono a Parigi i cotoni italiani, considerati di grande pregio, provenienti da aziende importanti. Sono le aziende di Alfonso Abate, Cimino, Auletta, Pataro e Tarsitano. Da Davoli esponeva la ditta Corapi, mentre da Catanzaro, Mazza (L'Italia alla esposizione universale di Parigi nel 1867, rassegna critica, descrittiva, illustrata, Raon, Le Monnier, 1868)". "I premi per la qualità assegnati alle ditte calabresi - prosegue Maiolo - riguardarono diverse categorie di prodotti e furono i seguenti: i Fratelli Barracco (Catanzaro) furono premiati per il vino (medaglia d'argento); De Gaetano Filippo per i cereali (medaglia di bronzo) e per la pasta (menzione onorevole); Alcalà Emanuele per arance e cedri (menzione onorevole); i Fratelli De Rosis (Cosenza) per formaggio e parmigiano (menzione onorevole) e, infine, la sotto-commissione di Catanzaro per l'esposizione di vini (menzione onorevole). La disamina, necessariamente veloce, di questa tranche di storia che ci riporta nel passato ma che permane attuale, vista la prossima Grande esposizione Universale e la congiuntura economica, non deve risultare oziosa, anzi. Essa può rappresentare un elemento di nuova riflessione, quasi una presa di coscienza e un moto di orgoglio, per comprendere i percorsi di valorizzazione dei prodotti calabresi e per riportare alla memoria la capacità internazionale della nostra regione che detiene il possesso di diversi prodotti unici e rari, un patrimonio notevole che deve essere valorizzato". "Per fare ciò, come ho già avuto modo di rilevare - sostiene ancora Maiolo - è necessario tuttavia che le istituzioni sappiano cogliere i segnali che arrivano dai soggetti preposti che si fanno carico supportare e promuovere iniziative in favore dello sviluppo dell'economia regionale: Confindustria, Unioncamere, Confcommercio e tutte le organizzazioni di rappresentanza. Il Made in Calabria ha una lunga e prestigiosa tradizione, adesso abbiamo l'occasione di riconoscerla e rinnovarla".

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