Vertici Udc chiedono espulsione Tassone, che replica: "Distruggono partito"

06 lug 13 Il comitato regionale dell'Udc calabrese chiede l'espulsione dal partito dell'ex vicesegretario nazionale, Mario Tassone. E' questa la decisione assunta dai vertici calabresi dello scudocrociato al termine di una riunione svoltasi oggi. Secondo quanto riportato in un documento approvato a larga maggioranza dei presenti "la riproposizione del Cdu, non è configurabile come un'associazione politica ma come un partito vero e proprio. Mario Tassone in tal senso si è posto fuori dall'Udc". "Il documento - afferma il segretario regionale Gino Trematerra - è stato inviato all'esame degli organismi centrali del partito. Durante l'incontro da più parti è stata messa in rilievo la figura e il ruolo svolto da Tassone all'interno del nostro partito. La richiesta di espulsione è stata avanzata da alcuni amici dopo gli esiti della riunione di ieri a Roma nel corso della quale lo stesso Tassone assieme ad altri esponenti politici ha dato notizia dell'apertura del tesseramento del Cdu, fissando anche appuntamenti congressuali".

Tassone: Disegno per distruggere partito. "C'é un chiaro disegno di distruzione del partito, non si può votare un documento così grave e delicato senza numero legale". Così l'ex segretario dell'Udc Mario Tassone replica alla richiesta di espulsione dal partito avanzata nei suoi confronti dal Comitato regionale dell'Udc calabrese. "Voglio ricordare che il Cdu - prosegue Tassone - è una componente fondamentale dell'Udc di cui ricordo essere stato il primo presidente nazionale. Quello che è accaduto oggi, in assoluta mancanza del numero legale, è un comportamento grave che denota una concezione personalistica e privatistica del partito. Ci sono moltissimi amici che contestano la decisione adottata dall'organismo e sono fermamente intenzionati a prendere le distanze da questa classe dirigente che persegue evidentemente un disegno distruttivo".