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    Guccione "Consiglio discuta DDL su inclusione sociale"

     

     

    Guccione "Consiglio discuta DDL su inclusione sociale"

    20 apr 13"La proposta di legge n. 449/9 contenente 'Interventi di inclusione sociale, integrazione socio-sanitaria e contrasto alla poverta' per gli agglomerati urbani a maggiore concentrazione di popolazioné, all'ordine del giorno del prossimo Consiglio regionale, rappresenta uno sforzo apprezzabile ma inadeguato per la genericità degli interventi e degli indirizzi e per l'esiguità delle risorse in essa indicate solo 5 milioni e 500 mila euro". E' quanto afferma, in una nota, il consigliere regionale del Pd, Carlo Guccione. "Tale proposta rischia, pertanto - prosegue Guccione - di diventare solo un'azione di facciata che non affronta le questioni e non offre risposte efficaci alla miriade di problemi che, invece, richiedono coordinamento, concertazione e ottimizzazione di tutti gli interventi in campo. Se si vuole avviare, pur con risorse molto ridotte, un'azione politico-amministrativa in grado di creare i presupposti per interventi di contrasto alla povertà in grado di ottenere risultati importanti, occorre stabilire innanzitutto che le risorse trasferite ai comuni siano aggiuntive e non sostitutive rispetto a quelle già impegnate, avviando una sperimentazione che preveda i criteri di accesso (per esempio, i parametri di popolazione) e le priorità di intervento finalizzati a dar vita a servizi di supporto non solo economico a quanti ne beneficeranno. In questa direzione potrebbe essere utilizzato il decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del gennaio 2013 che prevede interventi e finanziamenti a 12 città italiane con più di 250 mila abitanti e che va nella direzione di coniugare il sostegno economico con programmi di presa in carico delle famiglie per il loro inserimento lavorativo e per la loro inclusione sociale e che indica, all'interno del fenomeno della povertà assoluta, le famiglie con minori come priorità di intervento. A tal proposito si potrebbero utilizzare i criteri e gli standard di selezione all'accesso dei benefici, utilizzando quanto previsto dall'art. 4 del succitato decreto ministeriale". "Le specificità che riguardano la Regione Calabria e che emergono dalla realtà e dalle analisi sulle condizioni e i fabbisogni delle famiglie calabresi - sostiene ancora Guccione - possono assumere o modificare le priorità e i criteri di accesso previsti in questo decreto. La necessità di selezionare i beneficiari può avvenire limitando i territori di intervento, la struttura familiare da privilegiare (famiglie monoparentali con figli o con disabili) e l'entità di intervento economico che può essere fissa o variabile. Rimane, comunque, indispensabile per il raggiungimento degli obiettivi di contrasto alla povertà, una forte azione di coordinamento e di integrazione di tutti gli interventi e di tutte le risorse attivate o in procinto di esserlo"

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