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    Caso D'Alema, dibattito nel PD calabrese

     

     

    Caso D'Alema, dibattito nel PD calabrese

    17 ott 12 C'é sostanziale accordo in Calabria tra dirigenti ed eletti del Pd sulle posizioni espresse ieri dal segretario del Pd Pierluigi Bersani in materia di rinnovamento e candidature a partire dal caso D'Alema. Il dibattito interno al Pd nel Paese e quindi anche in Calabria ha subito un'accelerazione forte proprio dopo il botta e risposta tra l'ex premier e presidente del Copasir e lo stesso Bersani. D'accordo con il segretario democrat, che non chiederà ad alcuno di ricandidarsi e che la decisione sarà demandata alla direzione, è Alfredo D'Attore, commissario regionale del Pd calabrese. "Abbiamo chiarito con il segretario nazionale Pierluigi Bersani - dice - che il rinnovamento è cosa diversa. Penso comunque che il concetto di rottamazione sia inaccettabile e ritengo che il modo con il quale è stato posto il problema nei confronti di una classe dirigente che ha meriti storici non vada bene né come metodo e tanto meno come stile e come idea della politica. E' ovvio che bisogna procedere ad un ringiovanimento del partito e del suo gruppo parlamentare. D'Alema è una figura centrale della politica e valuterà in quale collocazione continuare a dare il proprio contributo in questa opera di rinnovamento. Del resto tanti giovani impegnati sul territorio hanno in lui una figura di riferimento per cui trovo che il dibattito si stia spostando su un terreno improprio. Dico pertanto sì ad un vero rinnovamento e no a questo concetto rozzo e aggressivo della rottamazione". Carlo Guccione, consigliere regionale del partito alla sua prima legislatura, amplia dal suo punto di vista i termini del discorso. "C'é un'esigenza forte - sostiene - che si è esplicata in tanti modi e che spinge all'attuazione di un rinnovamento della politica. E' evidente che questo non deve significare 'tout court' mettere in soffitta le personalità, non fosse altro che per il fatto che la politica si può fare benissimo anche fuori dagli scranni parlamentari. A dirla tutta, però, il dibattito che si è aperto mi sembra comunque un po' stucchevole". Sulle stesse posizioni è un altro consigliere regionale democrat, Bruno Censore. "Penso che un'intera classe dirigente - afferma - non si possa sostituire da un giorno all'altro perché è comunque espressione di esperienze, valori e capacità che si sono sedimentate nel tempo. Certo, vanno previsti meccanismi di avvicendamento e di ricambio in un partito. I problemi, però, non riguardano solo il rinnovamento in quanto tale perché è necessario impegnarsi per dare risposte ai cittadini e c'é l'esigenza di capire come affrontare la crisi in atto con tutti i suoi contraccolpi. Noi della sinistra, comunque, siamo abituati da sempre a farci del male".

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