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    Scioglimento Comune Reggio, reazioni e commenti

     

     

    Scioglimento Comune Reggio, reazioni e commenti

    15 ott 12 Il presidente di Confindustria Reggio, Andrea Cuzzocrea, e il vicepresidente vicario dell'Associazione, Valerio Berti, hanno fatto visita questa mattina al Procuratore generale presso la Corte d'appello reggina, Salvatore Di Landro. L'incontro -é scritto in un comunicato di Confindustria Reggio - si è svolto alla presenza dell'assessore alla Cultura e Legalità della Provincia, Eduardo Lamberti Castronuovo. "Nel corso del cordiale quanto significativo colloquio - prosegue la nota - sono stati toccati i temi relativi all'attuale momento vissuto dalla città di Reggio, alla luce della recente decisione del Consiglio dei ministri che ha sciolto il consiglio comunale e commissariato l'ente. Dall'incontro è emersa l'unanime consapevolezza della difficoltà della fase che sta attraversando la città, a causa degli specifici problemi che aggravano la congiuntura negativa in atto nel nostro Paese, oggi alle prese non solo con una dura recessione economica, ma anche con la crisi dei vigenti modelli politico-istituzionali. Reggio - è stato rimarcato durante l'incontro - sta attraversando un passaggio molto delicato della sua storia, ma dispone di grandi risorse umane, culturali, imprenditoriali e istituzionali per potersi rialzare". "I vertici di Confindustria, l'alto magistrato e l'assessore hanno convenuto - prosegue la nota - sulla necessità di mettere in atto una forte sinergia interistituzionale, fondata sui principi di legalità e responsabilità e sulla tutela dell'interesse esclusivo della comunità cittadina. Tale collaborazione, indispensabile a tutti i livelli per affrontare il lungo periodo di gestione straordinaria che attende Palazzo San Giorgio, è considerata la via maestra da percorrere, per consentire alla città di riprendere il cammino di una crescita sana, virtuosa e sostenibile del suo tessuto sociale, economico e produttivo".

    "Reggio, una pagina oscura. Niente sarà più come prima". E' il titolo della riflessione che, alla notizia dello scioglimento del consiglio comunale della città dello Stretto, dedica il settimanale Avvenire di Calabria, organo delle Diocesi di Reggio-Bova e Locri-Gerace. Lo scioglimento "non per infiltrazioni, ma per contiguità con la mafia: il che è peggio", è messo nero su bianco nell'articolo, "segna una pagina estremamente amara. Un'autentica vergogna: è la prima volta, infatti, nella storia dall'unità d'Italia ad oggi che il consiglio comunale di una città capoluogo di provincia, venga sciolto per mafia". Quattro sono le annotazioni che il settimanale diocesano rivolge nel testo: in primo luogo "la città deve essere posta nelle condizioni della massima sicurezza, sia sotto il profilo sociale che dell'ordine pubblico"; e, quindi, "la città non può non conoscere le ragioni, le circostanze e le responsabilità che hanno prodotto questo provvedimento" così come 'l'informazione da parte degli organi competenti dovrà essere completa, trasparente e univoca per tutti i cittadini". E ancora rivolgendosi agli organismi dello Stato e alla Regione Calabria, l'organo della curia metropolitana sottolinea che "Reggio avrà bisogno di 'un di piu'' e non di 'un di meno' e su questo non bastano le dichiarazioni anche se autorevoli ma urgono provvedimenti straordinari e fatti concreti". Infine: "dal 10 ottobre in poi in questa città niente potrà essere come prima: si apre una fase nuova, più ardua per tutti". La sospensione delle sedi democratiche, prosegue, "porterà ad una sorta di 'moratoria' nello scontro politico locale" e dovranno emergere "più chiaramente le volontà e i comportamenti di chiunque, dentro o fuori dalla politica, dentro o fuori dalle istituzioni, dentro i diversi ambiti sociali, laici e religiosi che siano. Nessuno può stare alla finestra, o piangersi addosso o aspettare".

    ''Non sapevo che tra i requisiti dei consiglieri comunali ci dovesse essere anche quello di avere doti divinatorie. La relazione della commissione d'accesso inviata al Comune di Reggio Calabria, infatti, accusa alcuni consiglieri comunali per il fatto di aver incontrato il sottosegretario alla Regione Sarra che solo alcuni anni dopo l'incontro è stato oggetto di un'inchiesta. Il fatto che queste affermazioni siano riportate in una relazione ufficiale di una commissione ministeriale rende tutto ancora più paradossale". Lo ha detto l'on. Osvaldo Napoli, Vice Presidente del Gruppo PDL Camera dei deputati.

    ''Chi lo dice al ministro Cancellieri che l'atto di accusa verso i consiglieri comunali di Reggio Calabria è quello di aver incontrato l'ex sottosegretario alla Regione, Alberto Sarra. Possibile che si arrivi a dire che un consigliere è segnalato per aver incontrato nel 2008 il sottosegretario Sarra che solo nel 2012 avrebbe subito una misura cautelare interdittiva per la nomina di un primario? Può sembrare assurdo, ma nella relazione tutto questo è messo nero su bianco". Lo dice l'on. Jole Santelli, vice Presidente del Gruppo PDL della camera dei Deputati.

    ''Con riferimento all'aggiornamento e pubblicità dei dati di bilancio delle Società partecipate di cui si scrive alle pagine 163 e 164 della relazione della Commissione d'accesso al Comune di Reggio Calabria, si precisa che la SATI s.r.l. ha chiuso il suo primo esercizio economico il 31 dicembre 2011 ed ha approvato il relativo bilancio nel mese di Aprile 2012 depositandolo nei termini di Legge. Lo stesso bilancio è stato al contempo trasmesso al competente Settore Comunale deputato al controllo delle società partecipate. Il riferimento ad una presunta trascuratezza o negligenza appare pertanto del tutto ingiustificato in virtù di precisi e quanto mai evidenti elementi temporali facilmente riscontrabili attraverso un'analisi della breve storia della società". Lo afferma l"Amministratore Unico di Sati, Ivano Nasso.

    ''La Calabria, più di ogni altra terra, subisce il dramma di un ceto medio borghese, fucina di sviluppo economico e custode dei valori fondanti della comunità civile, che nelle nostre contrade ha smarrito, più che altrove il senso del proprio essere". E' quanto afferma il parlamentare e avvocato Giancarlo Pittelli in merito allo scioglimento per mafia del Comune di Reggio Calabria. "Assediata dalla criminalità mafiosa - ha proseguito - la borghesia calabrese ha storicamente annaspato in quell'ampia zona grigia che conforma l'azione dell'imprenditoria meridionale, stretta tra l'abisso delle mafie e le mulattiere tortuose della burocrazia, nella perdurante afasia statale. Nel progredire dell'asserita seconda repubblica la già debole borghesia calabrese ha fatto un ulteriore passo indietro rispetto ad una classe politica che della valorizzazione autarchica dei bisogni altrui ha fatto la propria ragione di vita. Dopo i fatti di Reggio è chiaro che nella nostra regione é venuta meno anche la funzione di controllo sociale che un ceto borghese illuminato e consapevole ha il dovere di esercitare nei confronti delle macro e micro dinamiche politiche. Nessuno dei miei conterranei, me compreso, si ritenga immune da quanto accaduto. Il 'caso Reggio, probabilmente non esiste nel senso che i modelli di 'contiguità rivelati da indagini giudiziarie e ministeriali sono, purtroppo, modelli che la realtà calabrese nel suo complesso, e con diverse gradazioni, ben conosce". "Reggio - ha concluso Pittelli - è, probabilmente, la punta dell'iceberg, forse l'inizio di una fase di nuova attenzione dello Stato ai destini delle nostre terre. E tutti noi che impersoniamo la buona borghesia calabrese, oggi più che mai dobbiamo sentirci cittadini di Reggio Calabria".

    "Evidentemente la Commissione d'accesso inviata a Reggio Calabria segue i principi della Bibbia, Geremia 31, secondo cui le colpe dei padri non dovrebbero ricadere sui figli e non la legge che si basa sulla responsabilità personale". Lo afferma, in una dichiarazione, il deputato del Pdl Alessandro Pagano. "Soprattutto al Sud - prosegue Pagano - le persone rischiano di essere 'preventivamente condannate' per comportamenti che rientrano nella quotidianità di piccole e media comunità, come appunto gli incontri occasionali".

    "Chi lo dice al ministro Cancellieri che fra i consiglieri 'segnalati' alcuni di loro hanno solo la colpa di avere legami di parentela o addirittura di affinità, a volte ricostruite stile albero genealogico, con soggetti che hanno avuto rapporti con la criminalità o compiuto altri reati. O che essi sono stati visti parlare con questi ultimi anche in una sola occasione". E' quanto afferma, in una nota, Jole Santelli, vice presidente del Gruppo Pdl della Camera dei deputati.

    ''Ove risultasse vero che due cittadini siano stati infangati da un clamoroso errore commesso dai commissari che hanno redatto la relazione su Reggio Calabria sarebbe cosa assai grave". Lo afferma, in una nota, la deputata del Pdl Melania Rizzoli. "Ove l'errore fosse, come sembra - prosegue la parlamentare - così macroscopico, l'unico modo per in parte riparare è una presa di posizione chiara da parte del Viminale".

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