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    Consiglieri PD "Giunta regionale non si occupa degli LSU-LPU"

     

     

    Consiglieri PD "Giunta regionale non si occupa degli LSU-LPU"

    12 nov 12 "Non intendiamo arrendersi al fatto che la Giunta regionale pensi a problemi secondari e non si occupi, invece, ai problemi del lavoro". Così il consigliere regionale del Pd Nino De Gaetano ha aperto una conferenza stampa a Palazzo Campanella, tenuta assieme a Bruno Censore e Carlo Guccione, per sollecitare la Giunta ad affrontare la questione dei lavoratori Lsu e Lpu. "Si tratta di un bacino di 4.800 lavoratori per i quali - ha aggiunto De Gaetano - c'era l'impegno ad aprire un confronto con il Governo nazionale per un piano straordinario riguardante la chiusura del precariato in Calabria. Da allora è passato un anno e ancora non se ne sa nulla. Noi, su questo punto, chiediamo una inversione di tendenza, ma siamo costretti ad esprimere un giudizio fortemente negativo sulle decisioni dell'attuale esecutivo Scopelliti". De Gaetano ha fatto anche riferimento ad un ordine del giorno approvato in una delle ultime riunioni di Consiglio regionale in cui si proponeva di ricorrere all'anticipazione di cassa per coprire le necessità del precariato per il corrente anno. Anche Censore è partito dall'incontro a Roma tra il Ministro del Lavoro, Fornero, e l'assessore regionale Franceso Stillitani. "In quell'occasione - ha detto - era stato assunto l'impegno per un tavolo tecnico con la Regione e le organizzazioni sindacali per stabilire un metodo di lavoro. Purtroppo dobbiamo constatare l'assoluto disinteresse sulla questione che rischia di determinare in Calabria una forte tensione sociale". Secondo Guccione, infine, "alla luce dei dati che emergono dal Rapporto di Bankitalia sulla situaizone economica della Calabria, si sta tocccando il punto più alto di tensione sociale mai visto. E' il risultato del pressapochismo della Giunta, considerando che oltre alla copertura delle risorse destinate agli Lsu-Lpu della Calabria, non si intravedono soluzioni per le difficoltà in cui versano i lavoratori Arssa, i sorveglianti idraulici ed i forestali. Un bacino di circa 30 mila lavoratori, tra dipendenti e precari, trascinati in una crisi che rischia di diventare il grimaldello sociale della Calabria". "Se entro il 31 dicembre non si procederà alla proroga dei contratti in corso - ha concluso Guccione - la sanità in Calabria rischia di chiudere".

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