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    Stasi e Pugliano "Su scorie Crotone intervenga il Ministro Clini"

     

     

    Stasi e Pugliano "Su scorie Crotone intervenga il Ministro Clini"

    01 mar 12 La Vicepresidente della Giunta regionale, Antonella Stasi, e l'assessore all'Ambiente, Francesco Pugliano - informa una nota dell'Ufficio stampa della Giunta - hanno scritto uno lettera al Ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, e per conoscenza all'Amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, per chiedere "un aiuto per un suo intervento in ordine alle grandi difficoltà che registriamo a realizzare gli interventi di bonifica necessari nel Sin di Crotone". Stasi e Pugliano sottolineano al Ministro Clini "come potrà rilevare dagli atti ministeriali, l'area in questione, estesa complessivamente per circa 80 mila metri quadri, è divisa in due fasce di competenza, ex Pertusola ed ex Fosfotec, ed aspetta di essere bonificata da oltre 15 anni. Il progetto di bonifica di tale area, approvato con prescrizioni in Conferenza di servizi decisoria del 23 luglio del 2009, che prevede la bonifica dei suoli, della falda e delle discariche a mare, non ha mai trovato la condivisione della comunità crotonese, perché ritenuto inidoneo a garantire la restituzione dei siti bonificati, per una destinazione d'uso coerente alla vocazione turistica del territorio". La Vicepresidente della Giunta regionale e l'Assessore all'Ambiente evidenziano, inoltre, come "nei due anni di governo regionale abbiamo cercato di seguire un percorso responsabile e condiviso con le altre istituzioni territoriali (Comune e Provincia di Crotone) ed il supporto della Prefettura, indirizzato a recuperare un rapporto di dialogo e confronto con Eni-Syndial, fiduciosi di ottenere disponibilità ed attenzione nei riguardi di un territorio in tensione per livelli elevati di inquinamento e disoccupazione , in cui si registra un tasso di occupazione del 29,8%, il più basso d'Italia dalla chiusura delle grandi fabbriche. Le richieste sono sempre state orientate a realizzare interventi di bonifica adeguati al riuso dei siti per prospettive di sviluppo sostenibile, con il coinvolgimento degli ex lavoratori delle fabbriche dismesse e delle imprese locali. Allo stato delle cose, purtroppo, dobbiamo registrare l'infruttuosità della nostra fiducia, visto che è stato respinto il ricorso per danno ambientale avanzato dalla Regione, anche se è già allo studio la valutazione di impugnare la sentenza, e non sono arrivati riscontri positivi , né su una proposta di sviluppo dell'area da bonificare, presentata dalle Istituzioni territoriali attraverso un "MasterPlan" ad ENI/Syndial , né tanto meno sul coinvolgimento di lavoratori ed imprese locali. Ad alimentare ulteriormente lo stato di malessere del territorio crotonese, che continua ad essere sfruttato dalle attività estrattive di gas metano, senza ricadute evidenti per la comunità, le annunciate dismissioni delle attività di Eni-Syndial nei comuni di Belvedere Spinello e Cirò Marina, che necessitano di ulteriori interventi di messa in sicurezza e bonifica. Rappresentativa di tale malessere è stata la posizione, nettamente contraria, di istituzioni e forze sociali del territorio, rispetto alla proposta di transazione avanzata da Eni alla Regione Calabria, per chiudere il contenzioso giudiziario aperto presso il Tribunale di Milano, sui danni ambientali procurati nel territorio di Crotone, e ritenuta unanimemente irriguardosa, nonostante la convinzione che l'esito giudiziario non avrebbe prodotto lo stesso risultato, per come, poi, si è verificato". Alla luce di tutto ciò, Stasi e Pugliano, dando atto al Ministro Clini della "sensibilità dimostrata verso i temi ambientali", chiedono "un incontro urgente ed un diretto ed il suo autorevole interessamento in ordine alla necessaria accelerazione dei tempi per garantire il diritto alla salute dei cittadini crotonesi ed alla definizione della migliore tipologia di interventi di bonifica, coerenti con le strategie di sviluppo del territorio". A Clini si chiede anche di "coinvolgere il territorio e le sue istituzioni sul tema del risarcimento del danno ambientale a favore del Ministero dell'Ambiente che ha obbligato Syndial al pagamento di 56 milioni di euro, oltre che a dare corretta esecuzione al progetto operativo di bonifica concordato con gli stessi organi di Governo".

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