Sindaco Lucano: Ministro Riccardi venga a Riace

20 giu 12 - "Devo ringraziare il Ministro Riccardi per le parole che ha usato nei confronti del Comune di Riace per quanto riguarda l'accoglienza e l'integrazione degli immigrati". Lo ha detto il sindaco di Riace, Domenico Lucano. Da tempo il Comune di Riace è impegnato in una serie di attività di accoglienza e di integrazione degli immigrati. Sono state costituite anche cooperative attraverso le quali è stato offerto lavoro agli immigrati che hanno deciso di fermarsi a Riace, ripopolando l'antico centro storico. "Mi auguro - ha aggiunto il sindaco - che il Ministro Riccardi decida di venire presto a Riace per verificare di persona quanto abbiamo fatto per l'accoglienza e l'integrazione degli immigrati nel nostro territorio". "Purtroppo - ha concluso Lucano - non posso non evidenziare che ultimamente che un forte livello di abbandono su questo fronte e quindi si fa sempre più difficile poter attuare nuovi progetti. Ci sono poi le decisioni dei tribunali che sempre di più decidono di respingere le richieste di accoglienza e quelle per il riconoscimento dello status di rifiugiati politici creando gravi problemi".

La dichiarazione del Ministro. "Recandomi a Lampedusa ho constatato la necessità di ripristinare le strutture di accoglienza, perché non possiamo affidarci solo alla fortuna". E' quanto ha sottolineato il ministro per la Cooperazione Internazionale e l'Integrazione Andrea Riccardi intervenendo alle celebrazioni della Giornata Mondiale del Rifugiato 2012 alla Casa del Cinema di Roma. Rendere operative ed efficienti le strutture di accoglienza é un atto che "dobbiamo non solo agli immigrati ma anche ai cittadini dell'isola perché anche loro sono protagonisti, più o meno silenziosi della scelta di stare sulle sponde del Mediterraneo con responsabilità", ha aggiunto Riccardi, ringraziando "i cittadini di Lampedusa e del sud dell'Italia che da anni accolgono i profughi che giungono sulle nostre coste. Quanto accade in Calabria, a Lampedusa, nelle coscienze di tanti italiani, ci fa sperare e credere nella vitalità e nella forza di un umanesimo che ritrova le sue radici, nel Paese, tra la gente".