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    Ministro Passera "Ponte sullo stretto non è priorità del Governo"

     

     

    Ministro Passera "Ponte sullo stretto non è priorità del Governo". Polemiche

    19 giu 12 Il Ponte sullo stretto di Messina non é una priorità. Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, parlando a 'Radio Anch'Iò su Radiouno Rai. "Non c'é una scelta definitiva, io non lo considero tra le infrastrutture prioritarie a cui dedicarci", ha sottolineato.

    Loiero "Assurda difesa d'ufficio". "Trovo assurda questa difesa ad oltranza per la realizzazione del Ponte sullo Stretto. Tanto più se si considera la fase attuale, caratterizzata da un drammatico restringimento dei finanziamenti, imposto dalla crisi: una fase in cui fortunatamente finanche lo stesso Por viene rimodulato grazie al prezioso aiuto del Ministro Barca". Lo afferma, in una nota, Agazio Loiero, coordinatore nazionale Mpa-Ad. "E' tempo di prendere atto - prosegue Loiero - che ormai se il sud non ha una scala di priorità è già finito soltanto per il metodo utilizzato. E quella del Ponte non può essere certo, di questi tempi, una priorità".

     

    Realacci "Ridicolo parlarne". "E' a dir poco ridicolo che ci sia ancora qualcuno che abbia voglia di parlare di Ponte sullo Stretto. Non è mai stata una priorità del Paese e tantomeno un'opera per lo sviluppo del Mezzogiorno". Lo afferma in una dichiarazione Ermete Realacci, responsabile green economy del Pd. "Il Sud - aggiunge il parlamentare - ancora soffre di una drammatica e cronica mancanza di infrastrutture basilari come strade e ferrovie e non ha certo bisogno di faraoniche e dispendiose megastrutture. Era uno sbaglio all'epoca degli annunci spot di Berlusconi, oggi nella grave crisi che stiamo attraversando, una pura follia. Ha fatto bene il ministro Passera - conclude Realacci - a chiarire che il Ponte sullo Stretto non è un'opera prioritaria di questo Paese".

    Gasparri "E' opera prioritaria". "Sostenere che al Sud servano altre opere oltre al Ponte sullo Stretto è indiscutibile, ma ritenere come qualcuno ha dichiarato che si debba cancellare il manufatto, utilizzando i finanziamenti per realizzare ferrovie, acquedotti, strade, porti ecc. è una sciocchezza. Il Ponte, a parte il miliardo circa a carico del bilancio statale da spendere in 5-7 anni per le opere a terra sulla costa siciliana e su quella calabrese, si realizza attraverso il project financing ossia con finanziamenti privati. Non posso credere che il governo voglia rinunciare a 6-7 miliardi di fondi privati che servono allo sviluppo e a creare occupazione. Sarebbe un paradosso. Auspico che Passera riconsideri le sue idee sul Ponte, opera cruciale per il Sud e quindi prioritaria, evitando di gettare alle ortiche il lavoro del precedente governo". Lo dichiara il presidente del Pdl al Senato Maurizio Gasparri.

    Finocchiaro "Bene Passera". "La valutazione del ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera sul Ponte sullo Stretto mi sembra corretta e seria, specie in questa situazione di crisi. Ha detto che allo stato, e dunque con le risorse a disposizione, non sembra un'infrastruttura prioritaria. Si tratta di parole che uniscono buon senso e analisi della realtà. E' quello che pensiamo anche noi, pur non avendo posizioni preconcette. La Sicilia e il Mezzogiorno hanno certamente altre priorità, soprattutto sul fronte degli investimenti e delle infrastrutture, come ben sanno i cittadini". Lo dice Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd al Senato.

    Scopelliti "E' opera strategica". "Il Ponte sullo Stretto è un'opera strategica non solo per tutto il Sud ma per l'Italia intera perché permetterà la crescita dell'economia del Mezzogiorno che influenzerà positivamente l'incremento del Pil nazionale". E' quanto afferma il presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti in una dichiarazione diffusa dall'Ufficio stampa della Giunta regionale calabrese. "In un periodo così buio per l'economia mondiale - continua Scopelliti - non credo si possa distinguere quale opera sia più o meno importante, nel caso del Ponte sullo Stretto si tratta di una serie di infrastrutture legate a un territorio che può e vuole contribuire al massimo alla ripresa economica della nazione. Il Sud vuole fare la sua parte e l'unico spreco a cui si assiste non è di soldi - conclude Scopelliti - ma di tempo e chiacchiere se realizzare o meno il Ponte".(

    D'Alia: Da Passera buon senso. "Le parole del ministro Passera dimostrano un buon senso che in passato, quando si parlava di realizzare il Ponte sullo Stretto, è mancato a parecchi". Lo afferma in una nota il presidente dei senatori dell'Udc e segretario regionale siciliano, Gianpiero D'Alia, commentando le parole del titolare dello Sviluppo. "In tempi di crisi come questi - aggiunge D'Alia - vanno immaginate opere concrete e utili alla crescita del Mezzogiorno. Ma soprattutto opere che siano tecnicamente fattibili, ecocompatibili ed economicamente realizzabili, altrimenti si alimentano solamente illusioni di cui francamente non abbiamo bisogno"

    Granata: Bene Passera. "Bene Passera sul Ponte dello stretto di Messina, ma ora servono risorse per il dissesto idrogeologico e i trasporti interni all'isola". Lo dichiara il vice coordinatore di Fli, Fabio Granata facendo presente che "tra vie del mare e ferrovie interne sulla Sicilia bisogna puntare in termini di risorse e di innovazione, di recupero paesaggistico e di bonifiche industriali e creare le condizioni per un piano straordinario idrogeologico e di recupero urbanistico che rilanci le professioni e le maestranze per recuperare la più grande infrastruttura dell'Isola, quella immateriale, paesaggistica, culturale e ambientale: l'unica che può determinare un nuovo rinascimento e un grande rilancio del lavoro e del benessere diffuso".

    La Loggia: Passera sbaglia. "Il ministro Passera commette un grande errore ritenendo non prioritaria la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina. In un periodo di forte recessione come quello che sta vivendo l'Italia, l'unica possibilità di ripresa sta proprio nella messa in cantiere di grandi opere pubbliche - come per l'appunto il ponte - capaci di movimentare risorse e creare posti di lavoro. Senza contare i benefici che apporterebbe alla Sicilia il fatto di essere finalmente unita alla parte continentale del Paese".Lo afferma il presidente della Commissione parlamentare per l'Attuazione del federalismo fiscale, Enrico La Loggia (Pdl).

    Belisario: Non si deve fare. "Non ci siamo proprio: dal ministro Passera ci saremmo aspettati una rinuncia totale alla realizzazione del Ponte sullo Stretto, perché è un'infrastruttura faraonica tanto inutile quanto dannosa sotto il profilo ambientale. Limitarsi a dire che non è un'opera prioritaria non basta: il Ponte non si deve proprio fare". Lo dichiara il senatore Felice Belisario, capogruppo dell'Italia dei Valori a Palazzo Madama. "Con una crisi così grave, è chiaro che le vere priorità dell'Italia sono altre: prima tra tutte la messa in sicurezza del territorio, lotta al dissesto idrogeologico, potenziamento della rete ferroviaria, per non parlare poi dei cantieri aperti sulla SA-RC, opera eternamente incompiuta del Mezzogiorno, su cui il Ministro Passera ha detto che intende metterci la faccia. Insomma, con le ingenti risorse che servirebbero per la realizzazione del Ponte, si possono finanziare le infrastrutture che servono al Sud per acquistare competitività e ridurre il divario con il nord. Già da un anno la Commissione Europea ha deciso di eliminare il Ponte sullo Stretto dal novero delle opere da realizzare. Il ministro Passera interviene tardi e male, altro che opera non prioritaria e scelta non definitiva, da lui - conclude Belisario - ci saremmo aspettati una rinuncia completa ed inequivocabile".

    Catanoso: segnale negativo per il sud. "Solo chi non ha idea di cosa sia l'interesse nazionale e solo chi non ha a cuore l'unità della Nazione, a partire dalla differenze con cui è stata costituita, può fare un'affermazione del genere sul Ponte sullo Stretto". Questo il commento del parlamentare del Pdl Basilio Catanoso all'intervista rilasciata oggi dal ministro Passera a Radio Anch'Io. "Non meraviglia - continua Catanoso - che a farla sia stato il ministro Passera, ovviamente più attento alla finanza piuttosto che alle infrastrutture e alle territorialità. Tutto il Meridione, e la Sicilia in particolare, ancora una volta ricevono un immeritato segnale dal parte di questo Governo...".
    "Solo chi non ha idea di cosa sia l'interesse nazionale e solo chi non ha a cuore l'unità della Nazione, a partire dalla differenze con cui è stata costituita, può fare un'affermazione del genere sul Ponte sullo Stretto. Non meraviglia che a farla sia stato il ministro Passera, ovviamente più attento alla finanza piuttosto che alle infrastrutture e alle territorialità. Tutto il Meridione, e la Sicilia in particolare, ancora una volta ricevono un immeritato segnale dal parte di questo Governo...": Catanoso ha così ulteriormente commentato l'intervista rilasciata oggi dal ministro Passera che ha definito 'non prioritaria' la realizzazione del Ponte.

    Matteoli "Passera ha gettato la maschera". "Passera ogni giorno cambia i numeri sul decreto sviluppo. Gli 85 miliardi attivabili annunciati venerdì oggi si sono ridotti a 30-40. Lo stesso refrain ha utilizzato sui fondi per le infrastrutture, prima 20, poi 100 miliardi. Poco male, anzi male. Malissimo, invece, l'altro annuncio odierno arrivato dopo 8 mesi di studi e di riflessioni sul Ponte sullo Stretto che il superministro considera non essere un'opera prioritaria". Lo dichiara il senatore del Pdl Altero Matteoli. "In effetti, si era capito già a novembre scorso che questo governo avversava la realizzazione del Ponte. L'idea che il manufatto non venga ritenuto prioritario è un grave errore e dimostra che il ministro ed il governo non siano lungimiranti ed abbiamo una visione ragionieristica e apolitica sulle infrastrutture. Noi continueremo a sostenere che il Ponte vada realizzato perché rappresenta un volano di crescita non solo per l'intero Sud ma per tutto il Paese e l'Europa. E, inoltre, Passera ha verificato l'entità del danno che deriverebbe al bilancio dello Stato in caso di stop dell'opera per le penali da pagare alle imprese che dovrebbero realizzare il Ponte?", conclude.

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