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    D'Attorre annuncia le primarie del PD

     

     

    D'Attorre annuncia le primarie del PD

    13 giu 12 "I parlamentari, se dovesse permanere questa legge elettorale, li sceglieremo con le Primarie e non chiamando i nostri elettori a ratificare decisioni prese né da me né a Roma". Così Alfredo D'Attorre, commissario del Pd regionale calabrese, ad apertura della conferenza regionale sul Lavoro in corso di svolgimento a Lamezia, è ritornato sulle questioni relative al rinvio del congresso regionale calabrese. "Affideremo - ha aggiunto D'Attorre parlando alla platea - ai nostri elettori ed ai nostri iscritti la scelta dei parlamentari. Per quello che mi riguarda voglio mantenere un atteggiamento di garanzia per tutti ed invito tutti, anche coloro i quali in questi giorni hanno fatto alcune dichiarazioni, a non superare i limiti ed a riflettere. Non sarò mai un rottamatore ma è evidente che la nostra classe dirigente deve abituarsi all'idea di un cambio di fase". D'Attorre, nel rivolgere un "ringraziamento non formale ai cinque candidati che avevano tutte le caratteristiche per fare il segretario regionale, ed il discorso non è rivolto a loro", ha sottolineato che il Pd deve "ripartire anche da questo momento di difficoltà che abbiamo avuto per avviare un percorso di democrazia e di rinnovamento". Precedentemente il commissario regionale del Partito Democratico che, tra le altre cose, ha anche parlato di "orgoglio ma anche umiltà", ha ribadito che "abbiamo preso la decisione più saggia, certo non la più semplice, che è quella del rilancio del partito. Bisogna imboccare la strada che ci fa ripartire dai congressi di circolo in quanto siamo ad un passaggio cruciale del partito regionale e nazionale". Per D'Attorre, infatti, c'é stata una "presa d'atto che erano venute meno le condizioni per svolgere un congresso unitario. Infatti, non siamo riusciti a trovare una sintesi tra diverse candidature e non siamo riusciti a superare le divisioni del passato che, però, non sono divisioni sulle idee di sviluppo della Calabria.Noi - ha proseguito - in un congresso competitivo correvamo il rischio di consentire ad esponenti di altri partiti di essere decisivi nelle scelte interne del Pd". D'Attorre, nell'introdurre i lavori della conferenza programmatica, aveva sottolineato che "il tema del lavoro è l'asse centrale della Calabria e noi stiamo lavorando perché la conferenza nazionale del partito sul Mezzogiorno, che si terrà a settembre, si possa svolgere in Calabria". Per D'Attorre, inoltre, è fondamentale che ci sia una "nuova politica meridionalista per una strategia credibile" sottolineando che "bisogna riprendere le questioni dal punto di vista delle politiche europee. Ci deve essere un rinnovato ruolo delle grandi aziende pubbliche pienamente funzionale ed integrato nelle politiche nazionali rispetto alla centralità del Mezzogiorno per il rilancio del Paese". Il commissario regionale del Pd, al riguardo, ha evidenziato che "non bisogna disgiungere le questioni dell'impresa dal contesto. Un'impresa sta bene dove sta bene un cittadino. Ecco perché - ha concluso - bisogna lavorare sui temi dei diritti di cittadinanza come punto cruciale per il tema del lavoro".

    Confronto in diretta tra Sandro Principe e Mario Oliverio, da una parte, e Alfredo D'Attorre, dall'altra, sulla questione del rinvio del congresso regionale in occasione della conferenza regionale sul lavoro in corso a Lamezia Terme. "D'Attorre - ha sostenuto il capogruppo del Pd alla Regione - mi ha fatto ricordare commissari politici di altra epoca. Sul provvedimento del rinvio del congresso regionale non siamo d'accordo. Noi abbiamo lavorato per una soluzione unitaria. Se non è stato possibile si poteva comunque fare un confronto con il coinvolgimento anche dei cittadini da cui può arrivare la sintesi su cui si cerca l'unità. Cosa significa unità?". Quindi, rivolgendosi al partito nazionale, Principe ha aggiunto: "non avete il diritto di avere questo concetto della Calabria". Subito dopo è stata la volta del presidente della Provincia di Cosenza Mario Oliverio, secondo il quale "é stato un errore rinviare il congresso perché consentire il suo svolgimento avrebbe permesso di dare a questo partito un gruppo dirigente. Così non è stato ed è stato un errore. Ora, però, non bisogna fare altri errori, bisogna rimboccarsi le maniche e lavorare con onestà, senza rinunciare alle proprie idee, sapendo che dobbiamo fare avanzare un processo di rinnovamento. Io mi sono fatto promotore di una raccolta firme per cambiare la legge elettorale che ha aggravato la situazione. Se si decide nei centri ristretti è logico che si vuole andare lì. Consiglio di non rinunciare a cambiare questa legge elettorale, tutto è meglio tranne di questa, con le liste bloccate. Se dovessimo andare alle elezioni con questa legge, non so se il Pd nazionale avrà più forza o si metterà su un terreno inclinato. Se non si dovesse verificare questo allora ci vengano dati altri strumenti democratici. Bisogna agevolare il rinnovamento. Si stabiliscano criteri per agevolare il processo di rinnovamento. Tra poco concluderò la mia esperienza istituzionale ma non quella politica". Ha quindi preso la parola D'Attorre. "Prendo spunto - ha detto - dalle cose dette da Principe ed Oliverio e spero che questa contrarietà al rinvio nelle prossime settimane possa portare ad un'unità non contro una decisione ma per una decisione"

    "Condivido completamente il prof.Alfredo D'Attorre quando annuncia le primarie per la scelta dei candidati Pd al Parlamento. Lo abbiamo sempre detto, scritto e sostenuto. Primarie vere, primarie libere, primarie per tutti: senza eccezioni per nessuno. Primarie per qualsiasi carica pubblica, primarie senza alcun limite". Lo afferma, in una dichiarazione, il deputato del Pd Franco Laratta. "La Calabria - aggiunge - ha pagato negli anni un prezzo troppo alto per i 'prescelti' dall' alto. Per gli 'unti ' di qualsiasi parrocchia. Io, come tanti tra noi, sono tra coloro che ha sperimentato le preferenze (in Consiglio comunale e in Consiglio regionale) e sa quindi che, pur fra tanti limiti e preoccupazioni, sono un metodo di grande libertà e democrazia". "Primare o preferenze, quindi - dice ancora Laratta - per tutti. Nessuno pensi, semmai dovesse rimanere questa sciagurata legge elettorale, che questa volta possano esserci scappatoie per andare in Parlamento: ne scaturirebbe una vera e propria rivolta della nostra base! Che vuole scegliere e vuole essere protagonista. Il seggio in Parlamento, come in Regione e nei Comuni, va conquistato, sudato, paese dopo paese, elettore per elettore. Le primarie sono il sale del Pd, la spinta che aiuta il partito a crescere e la nostra base a scegliere senza condizionamenti. Ed è proprio per questo che ritenevamo, e riteniamo ancora utili e necessarie le primarie per la segreteria regionale del Pd. Perché solo così si può guidare un partito, si possono fare scelte rispettate da tutti e si può costruire una credibile e autorevole forza di opposizione in Calabria".

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