La Consulta boccia la migrazione dei dipendenti regionali alle Province - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

La Consulta boccia la migrazione dei dipendenti regionali alle Province

21 ott 11 La Corte costituzionale ha dichiarato l'illegittimità dell'art. 44, comma 2 della legge regionale calabrese 13 giugno 2008 n. 15 (collegato alla manovra finanziaria per il 2008). La decisione della Consulta fa riferimento ad un giudizio promosso dal Tribunale di Catanzaro e scaturito dal procedimento avviato tra B.G., già dipendente dell'Assessorato regionale ai Lavori Pubblici, e la Regione Calabria in relazione all'applicazione della cosiddetta "legge esodo" finalizzata al contenimento della spesa pubblica e alla riorganizzazione dell'amministrazione. Per i giudici la norma in questione "non è conforme alla Costituzione, infatti non è contestabile che i dipendenti regionali, nel proporre l'accordo di risoluzione consensuale e nel sottoscrivere il relativo contratto, abbiano riposto un legittimo affidamento nel fatto che, per la determinazione dell'indennità, si dovesse tenere conto anche della tredicesima mensilità, perché in tal senso deponevano l'espressione adottata (retribuzione lorda), i connotati attribuiti ai suoi componenti dalla Regione (compenso fisso, continuativo, costante e generale), il richiamo alle disposizioni legislative, regolamentari e dei contratti collettivi nazionali. In questo quadro si è consolidata la posizione giuridica di coloro che, come la parte privata, hanno perfezionato l'accordo di risoluzione del rapporto d'impiego ben prima che sopravvenisse la norma censurata".