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    Caputo (Pdl) “Fallimento centro sinistra a Rossano senza erguali”

     

     

    Caputo (Pdl) “Fallimento centro sinistra a Rossano senza erguali”

    20 mar 11 Il fallimento che si lascia alle spalle l’uscente amministrazione, con circa 13 milioni di euro di debiti, di cui 6 soltanto per anticipazioni di cassa, non ha eguali, nella storia di questa Città. Di questa situazione, e del complessivo indietreggiamento di Rossano in questi ultimi cinque anni, è consapevole la maggioranza dei rossanesi, inclusa la gente di sinistra, quella senza preconcetti ed intellettualmente onesta. Ripartire e rimettere in moto il percorso di crescita avviato nel 1993 ed interrotto nel 2006 non sarà cosa facile. Ma ci sentiamo pronti e determinati a rimetterci al servizio dei rossanesi, con quella capacità di fare e con quell’esperienza di governo che abbiamo già dimostrato e che ha contributo a fare grande Rossano negli anni passati. E’ quanto ha dichiarato l’On. Giuseppe CAPUTO, consigliere regionale del PDL, concludendo l’affollatissimo incontro elettorale con il candidato a Sindaco del centro destra Giuseppe ANTONIOTTI, organizzato, ancora una volta nel centro storico, questa volta presso il Ristorante “La Bizantina” e promosso dal candidato consigliere del PDL Giovanni CIANCIARUSO. – Oltre ad ANTONIOTTI, sono intervenuti, anche Piero NOLA, il coordinatore del PDL Leonardo CALAROTA, lo stesso CIANCIARUSO e il consigliere provinciale Ernesto RAPANI. – Presentando la candidatura di CIANCIARUSO, verso il cui impegno storico e fedele di militante al servizio costante del partito ha detto di avvertire un personale obbligo morale, CAPUTO ha annunciato di non candidarsi alla carica di consigliere. L’aver deciso per tempo il nostro candidato a Sindaco – ha detto CAPUTO – rappresenta un ulteriore momento di correttezza verso la Città, se solo si considera cosa sta succedendo nell’ex maggioranza. Quella che si respira oggi – ha proseguito – sembra la stessa atmosfera del 1993, quando partì quella stagione di buon governo che, fino all’incidente di percorso del 2006, ha prodotto azione importanti per Rossano, con segni indelebili nel centro storico. In 13 anni abbiamo fatto più grande questa Città. Due erano e restano le caratteristiche della nostra classe dirigente: 1) al di là delle simpatie o delle antipatie che eventualmente suscitiamo, concepiamo la Politica come servizio e 2) il nostro obiettivo è quello di far crescere. Purtroppo – ha continuato CAPUTO – dal 2006 ad oggi, non soltanto Rossano non è cresciuta, ma è andata indietro di 15 anni! Ed in questo contesto dimostratosi fallimentare sin dall’inizio, il Sindaco ha sempre tentato di capovolgere la storia e la realtà, scaricando su chi lo aveva preceduto inesistenti responsabilità. E’ stato questo suo atteggiamento, ribadito fino all’ultimo che, pur considerando sacro il principio dell’alternanza democratica, ci ha impedito di porci in maniera diversa rispetto all’esecutivo uscente. Il dato grave, tuttavia, è l’ingente debito prodotto. Ad oggi circa 6 milioni di euro di anticipazione di cassa. Detto diversamente – prosegue – stanno dilapidando il debito contratto con la banca, trattando le casse comunali alla stregua di un personale libretto degli assegni! Nessuna sobrietà rispetto alla esiguità delle risorse disponibili. Nessuna selezione nella spesa. Nessun controllo, ma addirittura – da quanto trapela – nuovi ed ultimi grandi acquisti, tra cui un’altra macchina. Possiamo dirlo a testa alta: noi abbiamo lavorato in modo diverso. Con umiltà, determinazione e visione del futuro. Ed oggi siamo pronti a ridare a Rossano un governo serio, lungimirante e responsabile. Giuseppe ANTONIOTTI, il nostro candidato a Sindaco, ha maturato in questi anni grande esperienza, sia attraverso le diverse deleghe di assessore ricoperte, sia in questi cinque anni di opposizione seria e affidabile. In questi anni di malgoverno, si è purtroppo assistito, sia alla politica dei dispetti (fra i tanti esempi, si veda quanto accaduto per la menomazione del progetto originario di un anfiteatro di 6 mila posti nel centro storico!), sia al metodo rimasto comunista (al di là delle sigle e dei nomi mutati), del non rispetto della libertà altrui con la caccia al dipendente comunale simpatizzante del centro destra al quale destinare minacce, ricatti o punizioni. Mentre nel 2006 – ha concluso CAPUTO – lasciavamo grandi progetti avviati ed una macchina comunale perfettamente funzionante, oggi troveremo debiti ed un apparato depotenziato.

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