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    Guccione (PD) “Libro ‘Terroni’ dovrebbe esser adottato nelle scuole del Sud”

     

     

    Guccione (PD) “Libro ‘Terroni’ dovrebbe esser adottato nelle scuole del Sud”

    10 mar 11 “Il libro di Pino Aprile “Terroni” dovrebbe essere adottato, come libro di testo, in tutte le scuole del Paese. O, quantomeno, in quelle meridionali e calabresi. In tal senso lancio un appello accorato all’assessore regionale alla Cultura, Mario Caligiuri, al Dirigente dell’Ufficio scolastico regionale e a tutti gli insegnanti di storia e di lettere di inserirlo, sin dal prossimo anno scolastico, tra i libri di testo per la scuola dell’obbligo”. E’ quanto ha affermato il Consigliere regionale del Pd, on. Carlo Guccione, nel corso della sua partecipazione al dibattito promosso dall’Asssociazione “Assud” presso un noto albergo cosentino per la presentazione del libro di Aprile. “I ragazzi e le ragazze del nostro Paese e, in particolare, quelli del Mezzogiorno e della Calabria –ha aggiunto Guccione- devono conoscere la vera storia dell’Unità d’Italia, che non è quella che riportano i libri di storia ufficiali. E che parla delle razzie dei briganti ma anche delle scorrerie dei piemontesi, che fecero terra bruciata (in alcuni casi letteralmente) di tutto ciò che di buono avevamo. Saccheggiarono le nostre città, stuprarono le nostre donne, rasero al suolo e bruciarono tanti paesi, praticarono la tortura più spietata, fucilarono senza processo e senza condanna tanti contadini, incarcerarono donne e bambini, aprirono al Nord campi di concentramento e di sterminio dove tormentarono e fecero morire tanti meridionali squagliandoli nella calce viva, inventarono leggi speciali e depredarono tutto l'oro del Regno (le lire-oro napoletane costituivano i due terzi della ricchezza di tutta l'Italia messa insieme), trafugarono le opere d'arte dei nostri musei. Devono conoscere anche queste pagine della nostra storia per riacquistare un orgoglio ed un’identità che, da troppo tempo, sembrano dimenticate, mortificate, messe da parte. Essi devono sapere che nel 1860 il Mezzogiorno era, dal punto di vista industriale, al terzo posto nel mondo dopo Gran Bretagna e Francia ed addirittura al primo in molte innovazioni tecniche e libertà civili e che il più ricco distretto minerario e siderurgico dell'Italia intera, era situato a Mongiana, in Calabria, dove lavoravano 1200 operai, c e fu smantellato e trasferito al nord perché l'industria italiana doveva essere settentrionale. Devono sapere, i nostri ragazzi, che l'impoverimento del Meridione per arricchire il Nord non fu la conseguenza, ma la ragione dell'Unità d'Italia e che con i soldi del Sud furono pagati i debiti del Nord. Devono conoscere la storia di una rapina infinita. Ieri operata dai piemontesi, oggi da un governo nazionale leghista ed antimeridionalista che ha letteralmente cancellato il Mezzogiorno e la Calabria dalla sua agenda, a cui ha sottratto ingenti risorse ed investimenti per dirottarli altrove e che, attraverso un federalismo squilibrato fatto soprattutto di tagli al Mezzogiorno, che rischia di moltiplicare il centralismo senza mai aprire la porta alla sussidiarietà e ai poteri decentrati sul territorio, punta ancora una volta a penalizzare il Sud e ad ingrassare il nord” . “I ragazzi e le ragazze calabresi e noi con loro –ha insistito Guccione- dobbiamo conoscere e diffondere queste verità per mettere definitivamente da parte quella sorta di “maledetta rassegnazione” che da troppo tempo è prevalsa in ognuno di noi e che deriva dal fatto che, in qualche modo, abbiamo interiorizzato i pregiudizi di cui per lungo tempo siamo stati oggetto. Per un processo di inversione della colpa -come dice lo stesso Pino Aprile nel suo libro- da vittime ci siamo addossati le colpe e le responsabilità del carnefice”. “Dobbiamo fare tutto ciò -ha concluso il Consigliere regionale del Pd- non per piangerci addosso o per fondare una Lega o un partito del Sud, ma per reagire con la fierezza della nostra storia, l’orgoglio della nostra identità e l’amore per la nostra cultura millenaria ed essere finalmente protagonisti ed artefici del nostro futuro”.

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