Censore (PD) “Calabria non ha raggiunto obiettivi previsti da piano rientro sanitario” - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

Censore (PD) “Calabria non ha raggiunto obiettivi previsti da piano rientro sanitario”

24 giu 11 "Le riforme e le manovre strutturali non si fanno con gli slogan, con gli annunci e con le parole. Il Presidente Scopelliti dovrebbe sapere che la stagione della propaganda è ormai tramontata". E' quanto afferma in una nota il consigliere regionale del Pd, Bruno Censore. "Adesso - aggiunge - è soltanto il momento dei fatti, e i fatti dell'ultimo anno ci mettono davanti a una desolante realtà, che inchioda il Governatore alle sue responsabilità e al suo fallimento. Il Tavolo per la verifica degli adempimenti e il Comitato permanente per la verifica dell'erogazione dei livelli essenziali di assistenza hanno emesso un verdetto perentorio e inconfutabile: la Calabria non ha raggiunto gli obiettivi previsti dal piano di rientro. Le conseguenze? Molteplici e tutte gravose per i calabresi. Oltre ad una rete ospedaliera oltremodo penalizzante per molti territori, sopratutto per quelli di montagna, oltre alle misure sui ticket profondamente inique che colpiscono le fasce più deboli della popolazione, oltre all'istituzione dell'Irba, l'imposta sulla benzina per autotrazione, grazie ai 'successi' del Governatore-Commissario Scopelliti i calabresi adesso sono costretti a pagare la maggiorazione dell'aliquota Irap (+0,15%) e l'addizionale regionale Irpef (+0,30%). Perciò, per l'anno di imposta 2011, l'Imposta Regionale sulle Attività Produttive, in Calabria è un punto di percentuale superiore a quella delle altre regioni: il 4,97%, contro il 3,9%. Stessa cosa dicasi per l'Irpef, che in Calabria è all'1,75 contro l'1,4". "A conti fatti - conclude Censore - significa che un cittadino calabrese che ha un reddito di 20mila euro dovrà versare alla Regione 340 euro, circa 150 in più rispetto ai 198 che dovrà versare un cittadino lombardo o veneto con lo stesso reddito. Che dire: oltre al danno anche alla beffa".