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    Censore (Pd) “Servono contrasti alla ndrangheta a Vibo”

     

     

    Censore (Pd) “Servono contrasti alla ndrangheta a Vibo”

    12 giu 11 ''La speranza ha due figli bellissimi: lo sdegno e il coraggio. Il primo di fronte a come vanno le cose; il secondo per cambiarle. Mai come in questo frangente, occorrono rabbia, indignazione e coraggio per intraprendere un'irrinunciabile battaglia di civiltà rivolta ad affrancare la nostra terra da una criminalità che sta diventando sempre più asfissiante". Bruno Censore, consigliere regionale del Pd e vicepresidente della Commissione anti 'ndrangheta, e' scritto in una nota, cita Sant'Agostino per lanciare l'allarme sulla sicurezza nel Vibonese e per richiamare "le forze politiche, sociali, sindacali e datoriali del territorio ad una forte mobilitazione, a una battaglia di civiltà anche e soprattutto alla luce degli ultimi fatti di cronaca avvenuti in provincia di Vibo". "Non se ne può più - aggiunge -. La scia di atti delinquenziali pare non voglia attenuarsi e, con cadenza quasi quotidiana, siamo costretti a registrare una lunga serie d'intimidazioni che si susseguono con un'inquietante puntualità. L'elenco è lungo, approssimato in difetto. Solo nelle ultime settimane, abbiamo registrato oltre una dozzina di atti intimidatori, ultimo in ordine di tempo, l'ennesimo e inquietante attacco all'imprenditore Vincenzo Restuccia, preso di mira oltre cento volte dal racket delle estorsioni. Dunque appare evidente che nel Vibonese la situazione in termini di tranquillità va peggiorando. L'angoscia cagionata da una crescente e inquietante escalation criminale accentua sempre più il bisogno di sicurezza e ci ricorda che la problematica legata alla criminalità, sempre più imperante e sempre più asfissiante, è una questione che non può più essere minimizzata. Ma, se da un lato tale situazione richiede misure ferme da parte dello Stato, anche la politica, le forze sociali, sindacali e imprenditoriali non devono e non possono abdicare al proprio ruolo. Occorre fare quadrato, serve una grande mobilitazione e per questo sento di rivolgere un invito a tutta la politica vibonese, a tutte le forze sociali, sindacali e datoriali". "Assieme, senza nessuna distinzione politica - afferma Censore - dobbiamo avviare una battaglia di civiltà, che possa dar manforte alla Procura, alle forze dell'ordine e a tutto gli altri avamposti dello Stato che in questo territorio stanno profondendo un grande sforzo, con risultati apprezzabili. Nel rispetto dei ruoli e delle competenze di ciascuno, occorre aprire, quindi, una stagione nuova di stretta collaborazione nella lotta contro la criminalità. Assieme, attraverso una forte mobilitazione, dobbiamo attenzionare il 'Caso-Vibo' al Governo centrale. Bisogna rivendicare più uomini e mezzi in dotazione alle forze dell'ordine, chiedere e pretendere un ulteriore rafforzamento degli uffici inquirenti". "E ancora - aggiunge Censore rivolgendosi a tutte le forze politiche, sociali, sindacali e datoriali - dobbiamo aprire un tavolo di confronto: valutiamo assieme se sia il caso di rivendicare misure straordinarie. Un grande simbolo della lotta alla criminalità, qual è Paolo Borsellino, diceva che ognuno ha il diritto di avere paura ma il dovere di avere coraggio: noi non possiamo far finta di nulla, servono iniziative forti e tempestive"

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