Caputo e Orsomarso su centrale del Mercure “Frenare cultura del no” - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

Caputo e Orsomarso su centrale del Mercure “Frenare cultura del no”

18 gen 11 La Commissione Ambiente ed il Consiglio Regionale dovranno confrontarsi sulla necessaria rivisitazione del piano energetico regionale, in parte datato. La Calabria è stanca di subire diktat e prese di posizione, spesso esasperazioni, di quella cultura del "no" a tutti i costi ed a qualsiasi progetto. E' quanto hanno dichiarato i Consiglieri Regionali del PDL Giuseppe CAPUTO e Fausto ORSOMARSO, membri della IV Commissione Ambiente, intervenendo nel corso delle audizioni previste sul punto relativo alla centrale elettrica Enel del Mercure nel Comune di Laino Borgo. «Sulla tutela della salute non possono esserci divisioni. Gli enti locali a qualsiasi livello devono confrontarsi, in questo caso con l'ENEL, ai suoi massimi livelli, a muso duro, senza subalternità. Soprattutto ai piccoli comuni, in questo sforzo, gli enti sovraordinati, Regione in primis, devono poter offrire strumenti ed ausilio. Allo stesso tempo bisogna assolutamente uscire dal ginepraio nel quale spinge un certo ambientalismo di maniera, ispirato e affascinato da inesistenti società bucoliche. Tra le emergenze quotidiane alle quali la politica regionale deve far fronte, in concreto e senza fantasticare, vi è la fame di lavoro di tanti giovani che vengono sistematicamente condannati ad emigrare. Sulle politiche energetiche di questa regione dobbiamo poter confrontarci seriamente, senza scartare aprioristicamente nessuna possibilità e con senso di responsabilità. A partire dall'esigenza di considerare ancora più dannoso per la salute e per l'ambiente, oltre che per l'economia ed il lavoro, la permanenza in stato di inattività di siti energetici, nati comunque nel rispetto dei previsti iter autorizzativi. Contrapporre fumosamente visioni ancestrali della società, dello stesso turismo e dello sviluppo dei territori, a progetti di riconversione, produce più danni di quelli che si vorrebbero evitare».