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    Opposizione Regione: "A rischio assistenza sanitaria nel cosentino"

     

     

    Opposizione Regione: "A rischio assistenza sanitaria nel cosentino"

    23 feb 11 La provincia di Cosenza, ''che con i suoi oltre 800 mila abitanti e' la piu' grande e popolosa della Calabria, corre il rischio concreto di subire una vera e propria implosione del proprio sistema sanitario, al punto tale da non vedere garantiti nemmeno i Livelli essenziali di assistenza''. A sostenerlo sono i consiglieri regionali di opposizione Carlo Guccione, Mario Franchino, Bruno Censore, Ferdinando Aiello e Francesco Sulla in una interrogazione al presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti. I consiglieri chiedono di sapere ''quali iniziative immediate ed urgenti intende adottare, anche nella sua veste di Commissario della sanita', onde assicurare che, anche nella provincia di Cosenza, sia pienamente garantito il diritto alla salute e salvaguardato il valore e la centralita' del diritto alla cura nelle politiche di risanamento e riorganizzazione del sistema sanitario regionale''. Nell'interrogazione, i consiglieri di minoranza sostengono che allo stato, nel cosentino, sia ''il centro hub (Azienda ospedaliera di Cosenza) che i tre spoke (Castrovillari, Rossano-Corigliano, Paola-Cetraro) non solo non sono dotati di gran parte delle funzioni previste dal Piano di Rientro, ma vengono quotidianamente depotenziati attraverso l'accorpamento di reparti, la riduzione di posti-letto e la soppressione di servizi sanitari per mancanza di personale medico e paramedico''. ''Solo all'ospedale regionale Annunziata di Cosenza - e' scritto, tra l'altro, nell'interrogazione - mancano 150 medici su 570, 260 infermieri su 960, 50 tecnici-radiologi su 168, 125 operatori socio-sanitari su 240; interi reparti di grande importanza e unici nella provincia sono stati declassati; e' stato nominato un nuovo primario di terapia del dolore con solo due posti-letto in barba alla lotta agli sprechi; e' stato adottato dal commissario dell'Azienda ospedaliera Gangemi, un atto di riorganizzazione del dipartimento di Emergenza che, di fatto, riduce i posti-letto di medicina d'urgenza da 14 a 6 e da 10 a 6 quelli per osservazione breve in pronto soccorso, dimezzando da 24 a 12 il numero dei pazienti da tenere sotto osservazione''.

     

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