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    PD: "A rischio 7 mld di euro di fondi UE"

     

     

    PD: "A rischio 7 mld di euro di fondi UE"

    12 feb 11 I dati sull'utilizzo dei fondi strutturali Ue "presentano un quadro segnato da gravi ritardi in diversi Stati membri e segnalano una situazione particolarmente pesante per l'Italia". Lo stato di attuazione dei programmi nel nostro Paese, a quattro anni dall'inizio del periodo di programmazione 2007-2013, èßfermo al 9,5% delle risorse finanziarie e si rischia un disimpegno da parte dell'Ue delle risorse non spese pari a 7 miliardi di euro. La denuncia arriva dall'organismo di coordinamento dei gruppi parlamentari del Pd sulle politiche comunitarie, "Gruppo Lisbona", presieduto dal vicepresidente vicario del Parlamento europeo, Gianni Pittella. La sofferenza, spiegano i parlamentari in una nota, riguarda sia la scarsa capacità di spesa dimostrata dalle Regioni dell'obiettivo convergenza (Sud), sia dall'amministrazione dello Stato. Dalla 'virtuosa' Basilicata con un'attuazione al 17,12%, si arriva alla Campania con il 5,72%, passando per la Sicilia con il 7,66%, Puglia 8,83% e Calabria 8,93%. Ma anche le regioni dell'obiettivo competitività, che comprende il centro-nord, proseguono i parlamentari, segnano il passo: il Lazio ha speso solo l'8,54%. La situazione, secondo il Pd, è in parte imputabile alla congiuntura economica investita dalla crisi che ha messo in seria difficoltà le amministrazioni nel reperire le risorse per il cofinanziamento. Ma per quanto riguarda l'Italia si aggiunge, spiegano i parlamentari, anche "la irresponsabile sottrazione di 28 miliardi di fondi Fas per le aree sottoutilizzate, usato per tappare falle di bilancio aperte per operazioni di spesa corrente, come il pagamento delle multe per lo sforamento delle quote latte da parte di alcune stalle, il ripiano dei deficit di città come Roma e Catania, il rifinanziamento della Tirrenia e degli ammortizzatori sociali". Queste le percentuali di spesa del fondo Ue per lo sviluppo regionale al 31/12/2011: VALLE D'AOSTA 25,90% PIEMONTE 10,96% LIGURIA 9,05% LOMBARDIA 17,03% VENETO 8,65% BOLZANO 12,41% TRENTO 17,05% FVG 8,65% E-ROMAGNA 12,41% TOSCANA 15,07% UMBRIA 9,80% MARCHE 18,78% LAZIO 8,54% MOLISE 9,73% SARDEGNA 18,30% CAMPANIA 5,72% PUGLIA 8,83% CALABRIA 8,93% SICILIA 7,66% BASILICATA 17,12%.

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