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    Sindacati "Calabria penalizzata dalla manovra"

     

     

    Sindacati "Calabria penalizzata dalla manovra"

    09 dic 11 Anche in Calabria lunedì l'appuntamento è davanti le sedi delle Prefetture delle cinque province per protestare contro la manovra varata dal Governo Monti e per la quale Cgil, Cisl e Uil, considerato che si tratta di "un salasso senza precedenti", hanno proclamato uno sciopero di tre ore ad ogni fine turno proprio per il primo giorno della prossima settimana. In Calabria, però, la protesta assumerà anche una valenza regionale, come spiegato stamani nel corso di una conferenza stampa dai segretari generali calabresi di Cgil, Cisl e Uil, Sergio Genco, Paolo Tramonti e Roberto Castagna, che hanno anche annunciato che dal 12 dicembre prossimo saranno organizzati "vari presidi in tutta la regione, ma anche a Roma dove la Calabria - è stato detto - sarà presente, per garantire le specificità di questa regione", cui si aggiungerà anche lo sciopero della scuola e della pubblica amministrazione, programmato per il 19 dicembre prossimo. "I tagli che andranno ad incidere sempre più dal centro verso la periferia - ha sostenuto Tramonti - penalizzeranno sempre di più il Mezzogiorno. Le famiglie calabresi, poi, in questo periodo sono diventate, di fatto, gli ammortizzatori sociali e non possono più essere tassate. La Calabria, infatti, é la regione più povera ma è anche la più tassata e con meno servizi". Da qui la sottolineatura da parte della Cisl sul fatto che "con la Regione va sempre mantenuto un confronto soprattutto per il Bilancio, facendo in modo che vengano garantiti i salari". Sulla stessa lunghezza d'onda Genco, secondo il quale "bisogna trovare unità su questioni come il Tavolo Massicci o il Bilancio". Al riguardo ha sottolineato che "a giorni il governo regionale presenterà la bozza per il Bilancio e bisogna che si verifichi la destinazione delle risorse. Ecco perché - ha aggiunto Genco rivolgendosi a Tramonti e Castagna - dobbiamo avere delle proposte comuni su cui chiamare poi a verifica la Giunta regionale alla quale non dobbiamo dare l'alibi della crisi o del patto di stabilità". In Calabria, quindi, "bisogna stare attenti - come ha sottolineato Castagna - non solo perché si riapre tutta la vertenzialità che abbiamo con la Regione, ma anche perché non vogliamo che si creino questi alibi. Continueremo il confronto perché bisogna evitare che alla manovra nazionale si aggiunga un'altra manovra da parte di Comuni, Province e Regione. Dobbiamo stare attenti perché se riusciamo ad ottenere qualcosa a livello nazionale, come ad esempio la non indicizzazione delle pensioni fino a duemila euro, poi non ci deve essere una penalizzazione a livello locale. I nostri interlocutori regionali devono dimostrare di essere protagonisti e non spettatori".

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