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    Laganà"ritardo trasporti in Calabria colpa di Anas e FS"

     

     

    Laganà"ritardo trasporti in Calabria colpa di Anas e FS"

    06 ago 11 "Stupisce che nessuno abbia rilanciato la proposta del sindaco di Cosenza Occhiuto finalizzata a monitorare i lavori Anas di ammodernamento dell' autostrada A3". Lo afferma in una nota il segretario dell'Api di Reggio Calabria, Sergio Laganà. "Una questione - aggiunge - è ormai chiara a tutti: Anas e le società che gestiscono le ferrovie pubbliche sono responsabili in negativo del ritardato sviluppo della nostra Regione. Anas e il Ministro delle Infrastrutture, durante la campagna elettorale amministrativa, hanno continuato a rassicurare i calabresi sul fatto che i lavori autostradali sarebbero stati conclusi entro il 2013. Termine, questo, ribadito nell'ultima uscita calabrese dell'Ad di Anas e irresponsabilmente avallato dagli uomini politici calabresi inspiegabilmente plaudenti. Questo dato, però, appare assolutamente stridente con lo stato dei luoghi e dei cantieri, con la quantità di maestranze impegnate, con i lavori finora contabilizzati e quelli residui, con le risorse economiche realmente disponibili e non con quelle solo annunciate". "Infatti, tutti i tecnici, anche quelli Anas, sono a conoscenza - prosegue Laganà - del fatto che i lavori non termineranno prima del 2017, senza contare i 60 chilometri di tratte calabresi ancora da progettare e mettere a gara. Assistiamo da anni a impegni e promesse assunte nella dolosa consapevolezza della loro improbabilità. Se poi spostassimo l'attenzione sui lavori della ex statale 106 il quadro è ancora più imbarazzante e drammatico. Medesime considerazioni per RFI. Per la linea ionica è stato nel tempo modificato l'orario di percorrenza dei treni tanto da rendere sempre più difficile e non conveniente la fruizione delle linee per il trasporto passeggeri; si è potuto, così, tagliare le tratte adducendo la loro scarsa utilizzazione e il fatto che fossero in perdita. Sono stati soppressi treni a lunga percorrenza e quelli regionali". "Il problema che pone Occhiuto - conclude - è come evitare di farci scivolare addosso qualunque decisione senza alcuna concreta difesa dei nostri interessi. Si dovrebbe costituire - su base volontaria - magari coinvolgendo gli istituti di ricerca calabresi che ne avessero voglia, un comitato di controllo sulla qualità e quantità della spesa di queste società d'interesse pubblico in Calabria e, contestualmente, produrre una verifica generale in Parlamento sui loro bilanci, sui costi di mantenimento delle infrastrutture e sugli investimenti realizzati nel resto d'Italia".

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