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Notizie di Politica

 

Le regioni del Sud facciano rete per lo sviluppo dell’area

30 mar 10 Le Regioni meridionali devono fare ''rete'' e devono impegnarsi per ''mettere in campo un grande progetto per il Mediterraneo''. E' il progetto anticipato a Reggio Calabria, in un incontro con i giornalisti, da Giuseppe Scopelliti, presidente eletto della Regione Calabria. ''Chi poteva andare da Berlusconi - ha sostenuto Scopelliti - a perorare un progetto di respiro mediterraneo? Loiero, Bassolino o Vendola? A dire che? Faccio un esempio: quando Sarkozy realizza un grande ufficio, importante, a Marsiglia dell'Unione per il Mediterraneo e un altro viene istituito a Milano, io mi domando, ma che fanno i Governatori del Sud? Eppure, il meridione e la Calabria sono baricentrici rispetto al Mediterraneo''. ''Le Regioni del Mezzogiorno oggi - ha sostenuto ancora Scopelliti - devono andare a Roma a ritagliarsi uno spazio in prospettiva. Se siamo il Sud dell'Italia e contestualmente l'estremo Sud dell'Europa, siamo baricentrici in questo grande scenario. Dobbiamo lavorare in questa direzione; dobbiamo costruire e coltivare questo sogno che puo' offrire nuove occasioni per la nostra economia per il nostro sistema imprenditoriale. Dobbiamo fare rete, attuando l'ultimo comma dell'art. 117 della Costituzione dove e' riconosciuta alle Regioni la possibilita' di stringere accordi con Regioni o altri Stati''. ''La posizione baricentrica nel Mediterraneo - ha concluso Scopelliti - e' una grande forza per noi. Rappresenta uno strumento straordinario per veicolare un'azione nuova e fondamentale per lo sviluppo delle nostre terre'

Sanità terreno di sfida dei neopresidenti

30 mar 10 I presidenti delle regioni appena eletti, tra i molti impegni che li attendono, dovranno senz'altro confrontarsi con la sanita' e i suoi problemi. Tredici regioni sono in deficit per un totale di 3,4 miliardi di euro. I risultati complessivi danno una somma di bilancio complessivo per le 21 regioni di 3,256 miliardi di rosso nei conti sanitari. Ecco nel dettaglio la situazione regione per regione. - LOMBARDIA: E' una delle regioni virtuose e con una delle situazioni migliori. Roberto Formigoni, ora al suo quarto mandato, puo' contare infatti su un avanzo di 29,6 milioni. - PIEMONTE: Ha chiuso il 2009 con un avanzo di 17 milioni, attingendo alle proprie risorse per 399 milioni. Sulle liste d'attesa, ammette Mercedes Bresso, c'e' da lavorare, ma i conti sono migliorati. 'Il disavanzo e' passato dai 1260 milioni della prima giunta Ghigo ai 1430 della seconda - dice- ai 27 milioni del periodo 2005-2009'. - LIGURIA: Truffe, malagestione delle societa' partecipate, cattivo funzionamento del sistema sanitario per sprechi e mancanza di controlli sono i peggiori problemi secondo la Corte dei Conti ligure. Il Pdl lamenta che i costi del sistema sono continuati ad aumentare in media di 90 milioni all'anno tra 2004-2009 e con un disavanzo che potrebbe oscillare tra i 100 e i 170 milioni di euro. - EMILIA ROMAGNA: Un'altra delle regioni virtuose, che ha chiuso il 2009 con un avanzo di 41 milioni, attingendo alle proprie risorse per 155 milioni. Tuttavia il modello inizia a vacillare, lamentano alcuni, segnalando il deficit dell'Ausl di Forli' e un disavanzo stimato per Modena di 37 milioni. - VENETO: scricchiola anche il modello Veneto, da sempre considerato virtuoso. Il deficit del 2009 ammonta a 101 milioni. Mancano i fondi e alcune aziende sanitarie hanno mancato i pagamenti degli stipendi negli ultimi mesi. - TOSCANA: Il neo-presidente della regione Enrico Rossi, ex assessore alla sanita', lascia la sua carica con i conti in attivo di 14,3 milioni. - LAZIO: La Regione nel 2009 ha un risultato di gestione negativo di circa 1.400 milioni di euro, e un disavanzo di gestione 2009 di circa 420 milioni. Circa il Piano di rientro, la gestione commissariale ha messo in essere alcune iniziative con cui e' stato possibile erogare una quota di 70 milioni di euro. Da affrontare i nodi dei protocolli d'intesa con le universita', la mancata contrattualizzazione delle prestazioni e delle funzioni erogate dagli ospedali classificati e dagli Irccs privati, la riorganizzazione della rete ospedaliera, il ritardo nel processo di accreditamento definitivo. - CAMPANIA: Nel 2009 il risultato di gestione negativo e' di circa 500 milioni di euro, e il totale di disavanzo da coprire di circa 1.000 milioni. Nel Piano di rientro ci sono stati ritardi nel commissariare la Regione nella riorganizzazione della rete ospedaliera, laboratoristica, territoriale, e nei protocolli d'intesa con le universita'. - UMBRIA: i conti sono in attivo di 10,4 milioni. - MARCHE: i conti sono in attivo di 17,5 milioni. - BASILICATA: Qui il buco dei conti ammonta a -21 milioni. - PUGLIA: Le stime preliminari parlano di un disavanzo di -282 milioni di euro nel 2009 e un valore complessivo pari a -1.158.578.000 euro tra 2003 e 2008. Sott'accusa le truffe al servizio sanitario, che hanno portato a un danno erariale di 87.463.223 euro nel 2009. - CALABRIA - Una delle situazioni piu' difficili da gestire. Nel 2009 ha un risultato di gestione negativo di circa 120 milioni di euro che, tenendo conto del ribaltamento del 2006, 2007 e 2008, porta ad un complessivo disavanzo 2009 di circa 1.000 mln di euro. Il Piano di rientro e' in ritardo sulla riorganizzazione della rete ospedaliera e il controllo della spesa farmaceutica.

Approvato in Senato il DL sull’Agenzia dei beni confiscati

30 mar 10 L'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalita' organizzata, istituita con il decreto convertito definitivamente in legge dal Senato avra' sede a Reggio Calabria e operera' sotto la vigilanza del ministro dell'Interno. Così dopo l’approvazione del DL in Senato. L'Agenzia avra' anche una sede operativa a Palermo come stabilisce un ordine del giorno, caldeggiato dal presidente del Senato Schifani e accolto dal governo. Gli organi dell'Agenzia, che restano in carica per quattro anni e sono rinnovabili solo una volta nel mandato, sono il direttore (e' stato nominato il prefetto Alberto Di Pace), il consiglio direttivo ed il collegio dei revisori. Del collegio direttivo faranno parte: un rappresentante del ministero dell'Interno; un magistrato designato dal ministero della giustizia; un altro individuato dal Procuratore Nazionale Antimafia; il direttore dell'Agenzia del Demanio o un suo delegato. L'organizzazione dell'Agenzia sara' disposta con dei regolamenti, in base ai quali i rapporti tra l'Agenzia e l'Agenzia del demanio riguardo all'amministrazione ed alla custodia dei beni confiscati (per i quali l'organismo funzionera' da amministratore giudiziario) saranno regolati da un'apposita convenzione non onerosa. Sostanzialmente, la nuova Agenzia, che allo stato avra' una struttura di circa 30 dipendenti dovra' avvalersi, nel suo operato, anche della collaborazione dell'Agenzia del Demanio e delle prefetture territoriali. Il magistrato non verra' piu' esautorato da ogni potere subito dopo il momento della confisca, cosi' com'era previsto nel testo originario, ma continuera' ad avere un rapporto diretto con l'amministratore incaricato di gestire i beni. All'Agenzia verranno affidati vari compiti tra cui quello di coadiuvare l'autorita' giudiziaria nell'amministrazione e nella custodia dei beni sequestrati.

Alfano: L'Agenzia nazionale per l'amministrazione dei beni sequestrati alla criminalità organizzata "non è un carrozzone burocratico, ma un'istituzione molto snella che intende svolgere in modo efficace i suoi compiti". Lo ha detto il sottosegretario dell'Interno, Alfredo Mantovano, parlando in Aula al Senato nel corso sulla conversione in legge del decreto che istituisce l'Agenzia. L'istituzione di questo organismo, ha sottolineato Mantovano, "si inserisce in un percorso avviato ad inizio legislatura e che ha individuato come priorità del Governo l'aggressione ai beni mafiosi, come dimostrano alcune norme approvate nel pacchetto sicurezza"

Maroni: "E' importante il voto unanime del Senato sull'istituzione dell'Agenzia dei beni sequestrati alla criminalità organizzata. Il segnale che esce oggi dal Parlamento è fortissimo: tutte le forze politiche sono unite nel contrasto alla criminalità organizzata in uno sforzo che i nostri cittadini apprezzeranno". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, parlando in Aula al Senato sulla conversione in legge del decreto che istituisce l'Agenzia.

Mantovano. L'Agenzia nazionale per l'amministrazione dei beni sequestrati alla criminalità organizzata "non è un carrozzone burocratico, ma un'istituzione molto snella che intende svolgere in modo efficace i suoi compiti". Lo ha detto il sottosegretario dell'Interno, Alfredo Mantovano, parlando in Aula al Senato nel corso sulla conversione in legge del decreto che istituisce l'Agenzia.

Conferenza Governatori: centrodestra più forte pensa a presidenza

30 mar 10 La nuova mappa politica che esce dalle regionali, col rafforzamento del centrodestra, avra' a breve un impatto sulla Conferenza delle Regioni, che nel giro di un mese, una volta proclamati gli eletti, scegliera' il presidente e rinnovera' le cariche interne giunte a scadenza. Si vedra' in quell'occasione se Errani, appena rieletto in Emilia Romagna e attuale presidente della Conferenza, manterra' il timone o piuttosto passera' il testimone, come piacerebbe, secondo indiscrezioni, allo stesso premier. Tra le ipotesi che circolano, infatti, c'e' anche quella di una 'investitura' di Formigoni alla guida dei governatori. E sembra che la stessa Polverini non disdegnerebbe un ruolo di questo tipo. La Conferenza delle Regioni ha accresciuto negli anni il suo potere decisionale e di cerniera tra territorio ed Esecutivo ed e' ormai altissimo il numero di leggi che deve 'vidimare'. Quando si voto' cinque anni fa per il presidente, la bilancia pendeva a favore del centrosinistra. Stavolta Pdl e Lega contano su Lombardia, Piemonte, Veneto, Friuli, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna: 11 regioni per 44 milioni di persone. Sul fronte opposto, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Basilicata, Puglia. Bisognera' vedere se il Trentino Alto-Adige esprimera' due voti o tre, come la volta scorsa: uno per Trento, uno per Bolzano e uno per il consiglio regionale del Trentino. Sono comunque voti che vanno al centrosinistra. Quanto alla Val d'Aosta, l'Union Valdotaine, che guida la giunta, e' storicamente vicina al centrosinistra, ma a volte ultimamente ha votato con l'altro schieramento. Il conteggio a tavolino, quindi, descrive una situazione di quasi parita' (11-10 o 11-11, a seconda dei casi). Nei fatti, pero', il centrodestra andra' rafforzandosi perche' governa nelle regioni chiave del Nord e in Lazio. La strada migliore sarebbe arrivare, da qui a un mese, a un voto unanime, senza spaccature, sul nuovo presidente. A Errani viene riconosciuta la capacita' di svolgere un ruolo di garanzia e il centrodestra potrebbe ritenere utile avere in un esponente del Pd l'uomo giusto che ci mette la faccia quando si tratta di negoziare, lancia in resta, col governo. D'altra parte, le credenziali di Formigoni come elemento di mediazione e figura delle istituzioni sono altrettanto alte. Ma Formigoni ha dalla sua Berlusconi che preferirebbe voltare pagina e avere chi gli fa da sponda per condurre in porto le riforme in cantiere: piano casa, decreti attuativi del federalismo fiscale, codice delle autonomie. Tutti terreni su cui la Conferenza ha voce in capitolo.

Grillo ne di destra ne di sinistra

30 mar 10 Beppe Grillo esulta il giorno dopo le elezioni regionali che visto l'ottima performance del Movimento 5 stelle nelle altrettanti regioni dove era candidato con il picco massimo in Emilia Romagna: ''Il Movimento ora esiste, ha un programma, 60.000 iscritti, consiglieri regionali sicuramente in Piemonte e in Emilia Romagna. E' un Movimento di proposte, con un Programma, di giovani, di condivisione, di incensurati. Non e' di destra, ne' di sinistra: e' avanti. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene): Noi neppure''. ''Mezzo milione di italiani - dice Grillo dal suo blog - ha votato per il MoVimento 5 Stelle (in sole cinque regioni). Hanno votato molti giovani che erano disinteressati della gestione della cosa pubblica. E' l'inizio di un percorso. Il Movimento si e' inserito in una partita tra bari, in cui la combine elettorale era preparata a tavolino. Pdl e Pdmenoelle si spartiscono da 15 anni le zone di influenza del Paese e la gestione degli appalti. Il popolo sovrano non ha scelta, o vota uno, o vota l'altro, senza conoscere le logiche spartitorie sottostanti''. ''La prova provata dell'inciucio - secondo Grillo - e' nella scelta dei candidati regionali da parte di D'Alema (Bersani e' solo il suo portavoce, sempre piu' afono). Solo i nomi richiamano le sconfitte di Canne, Waterloo, della foresta di Teutoburgo e di Caporetto. Scegliere Loiero in Calabria, Megaloman De Luca in Campania, e l'ectoplasma Penati in Lombardia e' stato come salire su un ring con il braccio destro legato dietro alla schiena. Delle due l'una: o la direzione pdimenoellina e' costituita da tafazzi masochisti, o e' stato un voto di scambio a livello regionale. Il Pdmenoelle aveva gia' perso alla presentazione delle liste. La stessa scelta di Boccia in Puglia era un immenso favore al centrodestra, senza le primarie vinte da Vendola, il Pdmenoelle avrebbe perso anche quella regione. E' stato un negoziato, con il Piemonte assegnato al Pdmenoelle e l'unica incognita del Lazio in cui, senza la mancata presentazione delle liste del Pdl, la Polverini avrebbe stracciato la Bonino''. Grillo richiama le parole di Pierluigi Bersani:''L'inversione di tendenza c'e' tutta, si vede dalla conquista della maggioranza delle regioni''. ''Rimuovetelo al piu' presto da segretario - chiede - delira, come ha delirato sulla TAV, sugli inceneritori, sulla gestione pubblica dell'acqua. Il MoVimento non ha avuto nessuna copertura da parte dei telegiornali della RAI: Tg1, Tg2, Tg3 e Rainews24 (dati Agcom). Per la maggioranza degli italiani non e' esistito. Ora esiste''

 

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