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    Proto “Protocollo contro infiltrazioni passo importante”

     

     

    Proto “Protocollo contro infiltrazioni passo importante”

    12 mag 10 “Il protocollo d’intesa per la prevenzione dei tentativi d infiltrazione della criminalità organizzata in relazione agli interventi di bonifica nel sito di interesse nazionale di Crotone-Cassano-Cerchiara stipulato in prefettura a Crotone è un passo rilevantissimo e che proprio per questo, sono certo, troverà largo consenso e nuove adesioni”. Così Il presidente del Consiglio provinciale di Crotone Benedetto Proto in una dichiarazione. “E’ sicuramente la criminalità organizzata –spiega-, i suoi appetiti illeciti sugli appalti e sui fondi destinati al miglioramento delle condizioni di vita della nostra comunità il male orribile da combattere. Seppure, purtroppo, non è l’unico. Oggi, all’avvio delle azioni di ripristino ambientale del territorio cittadino compreso nel sito di interesse nazionale, abbiamo un’altra sfida da portare a vittoria certa e questo mette in allarme tutte le istituzioni locali, quanto le sigle sindacali. Ho particolarmente apprezzato, in tal senso, gli interventi del Presidente Zurlo e dei segretari Cgil, Cisl e Uil che hanno chiesto che la bonifica sia il primo passo verso una nuova stagione di ripresa economica, che la stessa crei possibilità occupazionali tra i crotonesi, per le aziende e per le maestranze locali. Tenendo conto degli accordi stipulati nel 2001 presso il Ministero del lavoro e qualora gli stessi non fossero più validi, rinnovarli. Perché la regola dell’esclusione da questo ciclo economico, non è razionale e potrebbe scatenare un danno sociale rilevantissimo. La soluzione potrebbe essere quella di inserire nei bandi di gara una clausola che imponga alle aziende di munirsi della collaborazione delle maestranze locali, le quali potrebbero essere formate attraverso corsi organizzati dalle istituzioni locali appositamente per il conseguimento di questo obiettivo. Crotone non può permettersi di non essere parte attiva nella bonifica, che tanto profondamente la riguarda. La nostra gente, vive ormai da oltre un decennio la piaga del sottosviluppo causato dalla mancata produttività economica, al momento della dismissione delle grandi fabbriche, la città ed i suoi cittadini si sono ritrovati improvvisamente poveri e essenza alcun progetto alternativo che li conducesse a nuove opportunità. Dalla fine degli anni 90, nulla è cambiato. Anzi, il passare invano del tempo ha cronicizzato i problemi e continuerà, se non sapremo reagire, a piegarci fino a limiti che sfioreranno l’indigenza coinvolgendo non soltanto i ceti sociali più deboli, ma trascinando anche la classe media e la classe imprenditoriale e privando inoltre soprattutto le ultime generazioni della speranza di un rilancio economico. Vien da sé che se lo stesso venisse a mancare, ne risentirebbe ogni ambito della vita, sia essa sociale, sia essa culturale e assisteremo, nostro malgrado, ad una nuova stagione di migranti. Diversa da tutte le precedenti, il rischio è che i nostri giovani, i migliori che acquisiscono gradi di scolarizzazione e di specializzazione superiori, saranno costretti a non tornare e a non costruire il loro futuro nella loro terra. Non sarà una scelta, ma una costrizione e questo non dobbiamo più permetterlo, a perdere saremmo tutti. Corre l’obbligo, dunque, che vi siano posizioni ferme e congiunte in tal senso della Regione Calabria, della provincia di Crotone e del Comune capoluogo. Un fronte istituzionale comune a baluardo dei nostri diritti.

     

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