Resa dei conti nel PD, la replica di Bova "Loiero mi denigra"

07 mag 10 "Dove vai? Porto pesci. Così, almeno a mio parere, risponde Loiero alla questione del gruppo unico del Pd in Consiglio regionale, anche per quanto riguarda gli eletti nella lista del presidente, ovvero 'Autonomia e Diritti'". Lo afferma Giuseppe Bova, già presidente del Consiglio regionale nella XIII legislatura. "Ma siccome ho avuto l'ardire di porla, come ritengo l'avesse già fatto la direzione regionale del Pd, in termini perentori - prosegue Bova - leggo che Loiero non ha trovato di meglio che ricorrere alla via più sbrigativa della denigrazione, chiamandomi in causa per mie presunte passate e recenti velleità e miei disegni disdicevoli di candidatura. Che tristezza. Ma sulla questione del gruppo unico si sfila e ricorre a mille contorsioni per concludere che non si può fare. Sempre, è ovvio, a suo dire, per il bene del Pd". "Ma insomma, se il rovescio elettorale è stato, com'é stato, così grave - sostiene ancora Bova - ritiene davvero l'on. Loiero che tornare in Consiglio con due gruppi, invece che con uno, come prima delle elezioni, sia un bene per il Pd? Che ciò renda questo partito più forte? Più in grado di ripartire nell'assai difficile situazione di oggi? Non sente alcuna responsabilità, da candidato a presidente del Pd, che le liste da lui ispirate e formate si mettano in proprio? Nulla, anche dopo l'esperienza del Pdm? E agli amici eletti nelle liste di 'Autonomia e Diritti', per carità, sono liberi di decidere quello che vogliono, domando: ma perché hanno taciuto quando in campagna elettorale si sosteneva pubblicamente che votare Pd o 'Autonomia e Diritti' fosse la stessa cosa? Perché hanno ricercato, anche in ragione di ciò, candidature del Pd, che poi sono state quasi esclusivamente portatrici d'acqua? Non sentono di dover nulla almeno a quei candidati?". "E un Partito Democratico - sostiene ancora l'ex presidente Bova - che accetta, senza colpo ferire, questo stato di cose, che partito è? Cosa tiene assieme, a questo punto, il suo gruppo dirigente? Forse il posizionamento per le elezioni politiche del 2013 o che altro? A fronte di questo stato di cose sostenere, come fanno alcuni, che un ciclo è compiuto, non significa nulla. Per quanto mi riguarda non ho mai avuto né ho grilli per la testa, ma voglio essere giudicato solo per quello che ho fatto e per come l'ho fatto. Nei cinque anni trascorsi ho diretto l'Assemblea regionale e di quello rispondo. Non ho né i meriti, né i demeriti di chi ha presieduto o ha fatto parte dell'Esecutivo. Ho sostenuto lealmente l'esperienza di governo e mi sono esposto pubblicamente quando ho visto che andavamo a sbattere malamente. Purtroppo era vero". "Le mie presunte velleità e i miei disegni personali in quello che è accaduto - sostiene ancora Bova - non hanno avuto alcun peso. Ora di vero ed attuale c'é solo la drammatica discussione in atto, i due gruppi in Consiglio e chi ritiene, anche in questa situazione, di poter continuare ad essere più uguale degli altri. Potete aggiungere, se volete, che un quidam de populo come me non sta zitto e lo dice. Chissà, questa volta, per quali nuove inconfessabili velleità".