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    Giovani Udc “Tagli Province nuova farsa Governo Berlusconi”

     

     

    Giovani Udc “Tagli Province nuova farsa Governo Berlusconi”

    08 gen 10 La crisi economica che sta attanagliando il globo ha i suoi risvolti anche in Italia: era prevedibile ed ipotizzabile, tenendo soprattutto in considerazione che il fattore “crisi”, bene o male, ha sempre perseguitato la nostra Penisola, o almeno una parte di essa. Le regioni del Meridione, da anni ormai – è quanto sottolinea il responsabile della Comunicazione dei Giovani Udc Calabria, Giovanni Folino - soffrono un’economia che stenta a decollare ed uno sviluppo che tarda a divenire realtà. Ma tutto ciò, purtroppo, sembra non bastare e la politica economica portata avanti dal governo Berlusconi, come una scure si lancia anche sulla testa dei calabresi. Ed accade, così, che negli ultimi giorni ci tocca assistere, impotenti, alla “farsa” del taglio delle Province inferiori ai 220mila abitanti. Una vera e propria commedia inscenata dal Consiglio dei Ministri, sotto l’attenta e spietata regia della Lega nord di Umberto Bossi. Una presa in giro magistralmente ideata, che le regioni del sud, e soprattutto la Calabria, dovranno sopportare e subire. Un dato è comunque certo: “Dobbiamo avere il coraggio di tagliare a partire dalle Province e dai comuni inutili, dando segnali ai giovani e colpendo le speculazioni finanziarie”. Sulle parole pronunciate dal nostro leader, Pier Ferdinando Casini, ci troviamo in perfetta sintonia e le facciamo altresì nostre. Restano da comprendere, a questo punto – aggiunge sempre Folino - le reali intenzioni del Governo. Nel 2008, lo ricordiamo a noi stessi, una delle campagne di comunicazione su cui puntò l’allora candidato Premier, Silvio Berlusconi, fu quella riguardante, appunto, il taglio delle Province. Dai grandi proclami delle piazze “azzurre” al grande bluff dei palazzi “azzurri”, ci verrebbe da affermare. Già, perché in fondo sono passati “soli” due anni e di tagli, alle Province italiane, nemmeno l’ombra. Sarà sicuramente colpa della crisi finanziaria, della cattiva informazione o di qualsiasi altra scusa stile Cavaliere, va bene. Ci sta! Ma quel che proprio non riusciamo a giustificare è il doppiopesismo nelle scelte di un Governo che con un mano dà e con l’altra toglie. Si sta decidendo, infatti, come già sopra anticipato, di eliminare gli Enti provinciali con popolazione inferiore ai 220mila abitanti (o 200mila in base alla nuova versione del provvedimento). Province come Verbania, Sondrio, Rieti e le nostre Crotone e Vibo Valentina potrebbero, dunque, essere cancellate. Peccato non sia così, o meglio: peccato che nel disegno di legge sulla Carta delle Autonomie non si sia potuto registrare quel taglio organico e deciso che anche l’Udc chiedeva. Ma oltre al danno, ecco la beffa: dalla soppressione sono salvate le Province care alla Lega Nord. I parametri per determinare le Province da abolire – prosegue Giovanni Folino - sono stati fissati in modo tale da preservare quelle con il 50% del territorio montuoso; e guarda caso, con questa interpretazione, scamperanno al pericolo gli Enti provinciali con al governo esponenti del Partito di Bossi. Ci pare di essere di fronte ad un modo di legiferare che tiene conto di un doppiopesismo e di valutazioni di parte che tende a salvaguardare parti di territorio a discapito di altre ed è il sud, ancora una volta, a svolgere il ruolo di vittima sacrificale. L’ennesimo scippo che si commenta da solo. Auspichiamo un maggiore senso di responsabilità, soprattutto allorquando si vanno a compiere scelte importanti, che potrebbe incidere, in maniera determinante, sul futuro e sul rilancio dei territorio interessati. Si evitino discriminazioni e si avvii un confronto sereno e costruttivo. Si indirizzino tagli drastici di quegli Enti che sprecano risorse e che sono visti esclusivamente come carrozzoni politici e si preservino gli Enti virtuosi che garantiscono servizi ed efficienza. Il valore meritocratico e della buona gestione, insomma – le conclusioni di Giovanni Folino - sia sempre ed in qualunque circostanza il principale criterio di scelta.

     

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