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Notizie di Politica

 

Callipo “Fondi comunitari gestiti male”

26 feb 10 “Facciamo attenzione a non cadere, ingenerando equivoci immorali e accreditando pessime abitudini civiche, nell’illusione della spesa come panacea per i mali della Calabria. Purtroppo la spesa pubblica in Calabria non ha quasi mai aiutato lo sviluppo produttivo, anzi ha spesso agevolato business fallimentari con cui una parte della politica è andata a braccetto. E’ stata una spesa pubblica male utilizzata che ha arricchito pochi e lasciato la Calabria al punto di partenza: la regione più povera d’Italia e d’Europa”. Così Pippo Callipo in una nota. “Questo della spesa per la spesa –spiega Callipo- è l’errore macroscopico contestato per decenni dai sindacati, dalla Confindustria e dall’opposizione, alla partitocrazia della prima Repubblica che costruiva le sue fortune manipolando a suo piacimento i soldi dei cittadini. Possibile che ora all’improvviso non ce lo ricordiamo più? E non sarà anche per queste smemoratezze che i vizi della prima Repubblica riemergono nuovamente? Compiacersi oggi, come fa il presidente Loiero, per il fatto che la Regione Calabria abbia migliorato la capacità di utilizzare i fondi europei, nonostante i ritardi e le inefficienze che hanno caratterizzato la gestione dei fondi stessi negli ultimi anni, è nella migliore delle ipotesi un errore politico. Noi dobbiamo cambiare radicalmente approccio nella gestione della spesa pubblica! Altrimenti avrebbe ragione la Lega a definire il Sud sprecone, corrotto e privo di una forte reazione civica. Io sono del parere che una spesa pubblica non produttiva generi soltanto diseconomie, demotivi l’iniziativa privata e i talenti, induca all’assistenzialismo come modello di vita che non aiuta la Calabria a mettere al centro del suo riscatto l’etica pubblica, il rispetto delle leggi. Non ci si può esimere, inoltre, dal ricordare al presidente Loiero che il regolare utilizzo dei fondi strutturali rientra tra i compiti delle Regioni e che, quindi, non costituisce un titolo di merito particolare. Più che sugli impegni di spesa, infatti, sarebbe opportuno che Loiero, ma anche quanti hanno amministrato prima di lui, rendessero conto ai calabresi dei risultati ottenuti finora in termini di occupazione, di sviluppo economico e qualità della vita. Negli ultimi sei anni, la Regione Calabria ha gestito fondi europei per oltre quattro miliardi di euro. Non sembra che questi ingenti risorse abbiano prodotto i risultati che i cittadini si attendevano e che lo stesso POR, tanto decantato dal presidente Loiero, prevedeva. La situazione delle infrastrutture è sotto gli occhi di tutti, così come sono evidenti gli sprechi e lo sperpero di denaro pubblico che hanno caratterizzato le politiche di incentivo alle imprese. Piuttosto che creare occupazione stabile e opportunità per i giovani, molto spesso i fondi hanno, invece, sostenuto la crescita del precariato e delle clientele che danno fiato e sostegno alla peggiore politica. Dunque, più che degli impegni, il presidente Loiero parli dei risultati prodotti, non dicendo quanto si è speso, ma quanto la Regione ha saputo realizzare con i fondi concessi dall’Europa. Soltanto su questo terreno il confronto delle idee ha senso, il resto è mera propaganda.”

Botta e risposta sui dati della Regione tra Scopelliti e Loiero

26 feb 10 “Verrebbe da chiedersi se Loiero trascorra i suoi giorni in Calabria o se viva a Kitzbuhel, visto che presenta un bilancio di cose fatte che non si vedono e che i fondi di sviluppo regionale di cui parla non hanno prodotto alcuna coesione”. Lo afferma il candidato del centrodestra a Presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti. “Loiero afferma di avere portato la Calabria a livelli di spesa notevoli in un settore, quello del Fesr - dice Scopelliti - che finanzia le infrastrutture e i servizi tecnologici. Eppure - continua Scopelliti - gli indicatori sociali della Calabria sono i seguenti: prodotto interno lordo pro capite più basso d’Europa (-75% sulla media europea, -65,7% sulla media nazionale) 35% delle famiglie al di sotto della soglia di reddito di povertà, con un incremento di 16 mila unità solo nel 2009 ; Infrastrutturazione tecnologica e industriale : ultimo posto d’Europa con una incidenza del 2,3% sulle imprese Debito sanitario : 2,2 mld di euro accertati 65% di disoccupazione giovanile, a fronte del 47,9% nazionale, con 70 mila calabresi che hanno lasciato la Regione solo nel triennio 2005-2008. Aumento del 7,4% di disoccupazione femminile. Tassi bancari superiori del 2% di media nazionale e del 2.8% di quella europea. Si tratta di dati Svimez - dice Scopelliti - che inchiodano Loiero e la sua giunta al fallimento operativo registrato, che i calabresi vivono e respirano ogni giorno e che è perlomeno offensivo tentare di ammantare con dichiarazioni bellicose ed autoreferenziali rese in campagna elettorale per il solo fine di tentare di ammorbare una realtà sociale ed oggettiva che vedono la nostra Regione all’ultimo posto d’Europa. Sono considerazioni - conclude Scopelliti - che prima di noi hanno fatto saggiamente i senatori, i parlamentari, i consiglieri regionali ed i dirigenti del Partito Democratico che, non più tardi di tre settimane fa, hanno definito deludente, inconcludente e negativo il quinquennio di Loiero , raccogliendo oltre duemila firme contro la sua candidatura”. Immediata la replica di Loiero: “Il sindaco di Reggio che aspira a fare il presidente della Regione esclusivamente per il bene della sua città – lo ha detto lui – potrà pure amministrare organizzando ludi estivi con veline di regime ma dovrebbe capire almeno che non può citare dati che sono una frustata per la sua parte politica e il suo governo”. Replica così il presidente della Regione Calabria Agazio Loiero a una nota del candidato del centrodestra alla Regione Giuseppe Scopelliti. “Vorrei ricordare intanto al sindaco di Reggio – dice Loiero – che i dati Svimez, alla cui elaborazione la Regione da me guidata ha collaborato, sono già stati oggetto di analisi da mesi e lui li scopre oggi perché forse era distratto da altre incombenze festaiole. In ogni caso quelle cifre sono una bocciatura per il governo nazionale che ha scippato alla Calabria le risorse già destinate al suo sviluppo. Mi domando dove fossero Scopelliti e i suoi sostenitori quando il governo Berlusconi ha derubato la Calabria dei fondi Fintekna destinati a infrastrutture primarie in Calabria e Sicilia per finanziare l’abbattimento dell’Ici dei suoi amici del Nord. Mi domando dove fossero Scopelliti e i suoi adepti quando il loro governo ha bloccato i fondi Fas. Mi domando a nome dei calabresi se si sono mai opposti alla politica di spoliazione del Sud frutto di una sudditanza nei confronti del leghismo imperante”. “Se la Calabria, e lo sappiamo bene, naviga nei bassifondi delle classifiche del benessere – afferma ancora Loiero – è conseguenza di politiche dissennate che il centrodestra di Scopelliti in Calabria e a Roma ha portato avanti. La gestione di Scopelliti, quando era assessore regionale, si è caratterizzata per inerzia tanto che la Calabria, se non fossimo intervenuti noi, avrebbe perso centinaia di milioni di euro. E il governo nazionale di centrodestra è stato nemico del Sud e della Calabria, sottraendo risorse per miliardi. Ecco allora spiegati i dati Svimez”. “Capisco – conclude Loiero – che i giudizi dell’Unione Europea nei confronti di quella nuova Calabria fa noi rappresentata, per Scopelliti siano indigeribili perché certificano il loro fallimento e la nostra oculata amministrazione. Le battute servono a poco perché basterebbe fargli rilevare cosa c’entra la Regione con i tassi bancari (oltretutto ci siamo costituiti parte civile contro banche che avrebbero praticato tassi da usurai). Dubito che Scopelliti abbia dato uno sguardo al libro “Le cose fatte” perché si sarebbe reso conto che è meglio non avventurarsi in giudizi vuoti come quelli che ha fatto. Lì ci sono cifre, fatti, cose concrete che solo un cieco non vede. E la Calabria ha bisogno di governanti con gli occhi aperti”.

Amato “Gentile, a Roma muto come un pesce, ignora attività Regione”

26 feb 10 “L’aspirante presidente ombra (o aspirante presidente di fatto), il senatore Antonio Gentile, che a Roma sta muto come un pesce, è diventato loquace a mezzo comunicati con i quali si avventura a disquisire su tutto, promettendo che la Regione farà anche cose che, in verità, sono già oggetto di legislazione regionale e sono state fatte come il sostegno alle vittime del racket, voluto dal presidente Agazio Loiero”. Lo ha detto l’assessore regionale Piero Amato. “Comprendo che nel vuoto di idee progettuali che il centrodestra sta dimostrando, ci si aggrappa a qualsiasi ciambella, ma è patetico il tentativo di mostrare attenzione per un mondo che Gentile e Scopelliti hanno sempre trascurato. Gentile, infatti, ignora che esiste la legge regionale 11 gennaio 2006, n. 1, concernente il fondo regionale per la prevenzione dei fenomeni dell’usura e del racket, ed esiste anche un regolamento che disciplina le modalità di gestione del fondo. E ignora pure che la Giunta regionale, mediante fondi comunitari, ha finanziato in questi anni diversi progetti per sostenrre progetti per la legalità e sa bene che la sicurezza a cui tutti i calabresi aspirano è competenza esclusiva dello Stato, cioè del governo amico di Scopelliti candidato di facciata e di Gentile candidato ombra. Secondo me dovrebbero sfogliare un po’ il libro delle ‘cose fatte’ per sapere cos’è la Calabria per merito di questo governo regionale guidato da Agazio Loiero”.

Loiero “Tagli di Trenitalia, il Governo deve muoversi”

26 feb 10 “La Regione farà tutto quel che è nelle sue competenze e in tutte le sedi per fare rientrare le bizzarre decisioni di Trenitalia che ha soppresso, a partire da lunedì prossimo 1 marzo, sei coppie di treni sulle tratte Milano e Torino per Reggio Calabria e Palermo e viceversa, convogli considerati “Servizi di base”. Il governo deve muoversi, non può isolare Reggio Calabria dal resto del Paese”. Lo ha detto il presidente della Regione Calabria Agazio Loiero dopo la decisione presa dalla Divisione passeggeri nazionale-internazionale di Trenitalia che penalizza, inspiegabilmente la nostra regione e in modo particolare la città dello Stretto. “C’è di che essere sconcertati – ha detto ancora Loiero – per decisioni come questa. Il governo di centrodestra insiste con una impossibile opera faraonica come il Ponte sullo Stretto di cui nessuno avverte lontanamente la necessità, ma poi sta a guardare di fronte a decisioni come questa che fanno della Calabria una regione “altra”, insignificante, quasi da tenere a distanza. E’ un altro duro colpo a Reggio e alla Calabria che deve essere evitato a tutti i costi. Il governo di centrodestra non può stare a guardare”.

Ass. Resto in Calabria “La Regione non ha mai fatto inventario beni immobili”

26 feb 10 “Questa Regione non risponde mai! Crediamo sia sbagliato, a questo punto, chiedere a Loiero di confermare se il Patto di stabilità per il 2009 sia stato violato. La domanda va rivolta ai vertici della burocrazia che, su argomenti cosi vitali, non possono reggere il sacco al politico di turno”. Lo afferma l’associazione che sostiene la candidatura di Pippo Callipo, “Io resto in Calabria”. “Se –aggiungono- il loro stipendio non è pari a meno dei mille euro che guadagna un precario, ma si aggira sui 200, 250 mila euro, rispondere per loro non è un favore ma un dovere. Dicano anche perchè l'inventario dei beni immobili della Regione non è stato fatto e se per farlo la Regione ha pagato qualcuno. Una Regione che non sa neppure dove sono i suoi immobili, mentre paga fitti per milioni di euro è contro gli interessi della gente. Ancora non è stato pubblicato il Bilancio approvato settimane fa, come mai? Cosa nascondono nelle centinaia di emendamenti e quali diavolerie hanno combinato, magari per favorire, forse in mancanza dei presupposti di legge, queste o quelle categorie a scapito della collettività? Si faccia su questi temi una conferenza stampa, non per annunciare provvedimenti assistenziali assunti da una Giunta regionale che deve occuparsi ormai solo dell'ordinaria amministrazione.”

P. Gentile "Loiero risponda su patto stabilità"

26 feb 10 “Rinnoviamo l’invito e l’appello all’on. Loiero affinché dica pubblicamente se è vero che la Calabria non ha rispettato il piano di stabilità per il 2009 : in questo caso, infatti, la Regione rischierebbe la paralisi”. Lo dichiara il capogruppo regionale del Pdl Pino Gentile “Abbiamo rivolto una domanda al presidente Loiero - dice Gentile - con serietà e senza alcun pregiudizio, pur essendo in campagna elettorale, usando toni civili ed educati. Riteniamo che sia doveroso , però - continua Gentile - conoscere la verità sui fatti e conoscerla attraverso una risposta formale del Governatore: è vero che la Calabria non ha rispettato il patto di stabilità e che ha chiesto inutilmente agli istituti di credito di differire pagamenti ordinari di cassa proprio perchè ha sforato il bilancio”?

Sergi “Sinergie tra Callipo e Pdl”

26 feb 10 “Il Pdl parla, anzi, in verità, straparla. Ha chiesto informazioni sul patto di stabilità, ha ricevuto una risposta secca e rassicurante dall’assessore regionale al Bilancio Demetrio Naccari Carlizzi che giustamente ha messo in evidenza l’intento allarmistico, propagandistico e provocatorio. Forse distratti, i dirigenti del Pdl hanno reiterato la domanda. E fin qui passi, sebbene si confonda il patto di stabilità con le liquidità di cassa. Si sfiora però il senso del ridicolo, quando in soccorso del Pdl arrivano anche gli amici del candidato Callipo”. Lo ha detto in serata Pantaleone Sergi, portavoce del presidente della Regione Calabria Agazio Loiero. “Pensavamo a una sorta di incidente, leggendo stamattina un’altra strampalata richiesta di chiarimento da parte del Pdl – ha aggiunto Sergi – ma ora notiamo che le sinergie tra centrodestra e il candidato Callipo vengono sempre più a galla: una associazione che si chiama “Io resto in Calabria” (sono sostenitori di Callipo il quale aveva detto a Repubblica ‘abbandono la Calabria’, invitando gli altri imprenditori a farlo) ha rilanciato pari pari le tesi del Pdl. Qualsiasi commento appare inutile”.

Ass. Tripodi “No alla soppressione di 12 treni nel reggino”

26 feb 10 “Un fermo no alla decisione di Trenitalia di sopprimere ben dodici treni, a media e lunga percorrenza, che significa isolare la Calabria da resto d’Italia penalizzando come non mai l’intera fascia ionica e i collegamenti con la Sicilia”. A sostenerlo, in una nota, Michelangelo Tripodi, assessore regionale, nonché segretario regionale e responsabile del Dipartimento per il Sud del PdCI-Federazione della Sinistra, in merito alla decisione della Divisione passeggeri nazionale/internazionale di Trenitalia avrebbe deciso di sopprimere, a partire dal prossimo 1 marzo, sei coppie di treni considerati “Servizi di base” sulle tratte Milano e Torino per Reggio Calabria e Palermo e viceversa. “Una decisione scandalosa – sottolinea Tripodi – che si tradurrebbe in una gravissima violazione del sacro diritto alla mobilità dei cittadini calabresi e siciliani sancito dalla Costituzione e che, secondo quanto riferito da fonti sindacali, metterebbe a rischio nella sola Calabria ben 70 posti di lavoro. Una decisione frutto di una politica portata avanti da Trenitalia insieme al governo centrale che investe al Centro-nord, migliorando servizi e collegamenti, isolando invece sempre più il Sud dal resto di Italia e d’Europa”. “Come Comunisti Italiani – afferma ancora Tripodi – appoggiamo quindi la protesta di passeggeri e lavoratori gravemente danneggiati dai tagli e dagli aggravi anche economici che conseguono dalle scelte della direzione aziendale di Trenitalia. Scelte illogiche che limitano le potenzialità del trasporto pubblico su ferro e che necessitano di un immediato ripensamento da parte delle Ferrovie dello Stato”. “Le prese di posizione pubbliche da parte dei diversi livelli istituzionali, dei sindacati dei consumatori e degli utenti – aggiunge Tripodi - evidenziano un disagio profondo che non può rimanere inascoltato. Calabria e Sicilia non possono accettare di essere declassate da Trenitalia e dal governo Berlusconi con pesanti penalizzazioni per i cittadini e per l'intera economia del territorio, senza pensare poi a tutti quei cittadini calabresi e siciliani che sono stati costretti ad emigrare al nord per ragioni di studio e di lavoro e che si troverebbero dall’oggi al domani privati di un servizio essenziale”. “Serve quindi una mobilitazione forte e a tutti i livelli – sostiene Tripodi – contro questo iniquo trattamento. Bisogna essere uniti nel condividere ogni iniziativa utile a scongiurare questi tagli vergognosi. La linea di Trenitalia e del governo centrale non deve assolutamente passare. Calabria e Sicilia non possono accettare un simile trattamento da parte di chi mentre pensa alla realizzazione del Ponte sullo Stretto, opera inutile e dannosa, sperpero di ingenti risorse economiche pubbliche, azzera il diritto alla mobilità di migliaia e migliaia di utenti trattati come cittadini da terzo mondo”. “Siamo purtroppo consapevoli che al disastro che stanno compiendo le destre nei confronti del Mezzogiorno non c’è mai fine – precisa Tripodi – ma a tutto c’è un limite. In Calabria così come nelle altre regioni del Sud la situazione rischia di esplodere da un momento all’altro. C’è una tensione sociale ad ampio raggio che si tocca con mano perché quelli che vengono quotidianamente violati dalle scelte del governo Pdl-Lega Nord sono diritti fondamentali come il lavoro, l’istruzione e la mobilità. Diritti sanciti dalla Costituzione che non fa certo distinzione tra cittadini del Nord e del Sud”. “La risposta contro l’ennesimo affronto dei vertici filogovernativi di Trenitalia – conclude Tripodi - deve essere quindi immediata e deve coinvolgere tutti i livelli istituzionali, tutte le organizzazioni sindacali e la società civile. Noi come Comunisti Italiani come sempre saremo pronti a scendere in piazza e a fare la nostra parte”.

Le richieste della Acli ai candidati della Regione

26 feb 10 La presidenza regionale delle Acli, le storiche associazioni cristiane dei lavoratori italiani, che hanno in Calabria una radicata presenza, ha diffuso una nota sull’impegno socio-politico recependo anche le indicazioni del documento dei Vescovi sul Sud. “Il turno elettorale del 28-29 marzo costituisce, - si legge - per la Calabria un vero e proprio banco di prova. Per le Acli, da sempre fiere della propria autonomia e che amano definirsi “movimento schierato per il bene comune”, le priorità che stanno a cuore ai cittadini sono le risposte concrete che fanno riferimento ai bisogni sociali più diffusi”. Ad avviso delle Acli “si ripropone la necessità della formazione dei quadri dirigenti politici, finalizzata alle scelte di programma e non alla vergognosa prassi del trasformismo e che faccia, proprio del bene comune, il prioritario impegno della testimonianza ridando impulso alla speranza. Le Acli non hanno nessuna intenzione di sostituirsi alla politica: hanno invece l’ambizione, attraverso il Movimento, di creare solide collaborazioni tra società civile e ceto politico e di concorrere a determinare “l’ordine del giorno” della stessa: quali obiettivi, scelte e priorità. Di certo la Calabria esige una qualità della politica intesa come servizio ai cittadini, che incoraggi l’assunzione di responsabilità a cominciare proprio dall’espressione del voto”. “Pertanto, - si legge - nell’imminenza delle elezioni per il rinnovo del consiglio regionale le Acli calabresi chiedono alle formazioni politiche di: favorire l’effettivo rinnovamento scegliendo persone di provata onestà e competenti. Non presentare - chiedono le Acli - candidati appartenenti o vicini a cosche mafiose ed a lobby occulte. Proporre programmi concreti che mirino ad uno sviluppo socio-economico non clientelare né assistenzialistico e con scadenze certe di realizzazione. Le questioni sociali non sono solo economiche ma scaturiscono dalla concezione dell’uomo su cui deve fondarsi una società. Esperienza e logica razionale dimostrano come la tutela della famiglia sia il punto cardine delle politiche sociali. Per questo chiediamo l’adozione del “quoziente familiare”. Ai candidati di: ricordarsi che la politica è servizio e non arbitrio di potere. Ai cittadini: di esercitare responsabilmente il diritto di voto; non lasciarsi irretire dallo scambio voto-favore; scegliere candidati onesti, con programmi chiari. Ai fratelli in Cristo: di ricordarsi che la politica è “il campo più vasto della carità”, che esige, nel legittimo pluralismo e nella piena responsabilità personale, la partecipazione attiva anche se rischiosa e l’impegno per la costruzione di una società più giusta senza deleghe in bianco. Solo in questa prospettiva - si legge infine - sarà possibile costruire la casa comune dei calabresi e, una volta per tutte, la Politica sarà in grado di fare il salto di qualità, riassumendo un ruolo alto, non solo per risolvere i problemi che affliggono il nostro Sud ma anche quello dell’esercizio trasparente del potere guidato dai principi etici per il perseguimento del bene comune”.

Le richieste del Coisp ai candidati “Quali patti per la sicurezza?”

27 feb 10 “Ci sembra importante come Sindacato di Polizia ribadire, soprattutto alla luce di alcuni avvenimenti capitati nel nostro Paese e nella nostra regione in particolare, l'importanza della legalità intesa come fiducia in una società retta da regole e da valori” è scritto in una nota del Coisp, sindacato di polizia. Alle problematiche afferenti la sicurezza, difatti, si è tentato di porre rimedio troppo spesso attraverso soluzioni tampone che hanno sì aumentato il numero delle divise, ma non hanno contribuito ad accrescere neanche il senso di sicurezza di cui i cittadini hanno pur bisogno. Un senso di sicurezza che le stesse Forze dell’Ordine stentano a garantire vista la scarsità di mezzi e di uomini con cui ci si trova a dover fare i conti. Accade dunque che esistano zone ad altissima concentrazione malavitosa, come Lamezia Terme, dove è in servizio, e neanche costante, una sola Volante che può fare il turno di notte. Accade che le auto a volte debbano restare in garage perché non ci sono risorse sufficienti per acquistare il carburante, ed accade che ci siano uomini costretti a turni massacranti perché non è possibile usufruire dei riposi. Accade anche che ci siano colleghi costretti a subire le vessazioni e le aggressioni di gruppi organizzati, che se non ricoprono i connotati di vera e propria malavita organizzata ne hanno la struttura e come tale si muovono, così come accade, in questo contesto, che la politica, soprattutto quella locale, spesso ignori tali problematiche, ritenendole di non semplice soluzioni e preferendo abdicare al proprio ruolo di controllo a favore di una politica centrale che invece, in tema di sicurezza e legalità, ha saputo partorire solo interventi spot, che servono a gettare fumo negli occhi ma non a costruire un percorso di legalità. Perché la legalità, siamo convinti, non è un problema da risolvere quando si presenta, né tanto meno un’emergenza a cui far fronte, ma è un qualcosa da costruire ogni giorno, facendo rispettare le regole laddove non devono esserci le divise, ma funzionari e rappresentanti dello Stato che, al pari delle Forze dell’Ordine e con le Forze dell’Ordine stiano vicini ai cittadini. E’ necessario diffondere e, dove già presenti, rafforzare i Patti per la SICUREZZA e la LEGALITA’, come strumento di collaborazione, responsabilizzazione e partecipazione attiva di istituzioni, parti sociali, cittadini. E’ necessario che gli Enti pubblici preposti, innanzitutto, acquistino autorevolezza ed una effettiva capacità operativa per assicurare l’indispensabile funzione di garanzia per l’opinione pubblica e di supporto informativo alle politiche attive per la legalità ed alle azioni di bonifica e riqualificazione dell’intera società. Tutta la recente politica sulla sicurezza (che ricordiamo non è un problema di Polizia ma è il primo problema politico da affrontare per la tenuta dell’intero sistema sia quello regionale sia quello nazionale) è stata improntata al costante e crescente depotenziamento delle risorse nazionali disponibili per sposare, in armonia con una sotterranea e strisciante giustificazione federalista, idee e conseguenti azioni poco illuminate sotto il profilo attuativo. Se è vero che le ronde sono un vero e proprio fallimento e la partecipazione all’azione della sicurezza urbana delle Forze Armate (checché ne dicano i vertici della Difesa) appare più uno spot elettorale vuoto di contenuti che effettiva partecipazione alle vicende criminali metropolitane, ci sembra sia il caso di valutare la realizzazione effettiva della sicurezza partecipata, dove partecipazione istituzionale, in questo caso quella del futuro Capo dell’Esecutivo regionale calabrese, divenga una volta per tutte assunzione di responsabilità e di impegno nei confronti di coloro che si sobbarcano l’onere del mantenimento della convivenza civile ogni giorno e che lo fanno sul serio. Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza non ci risultano ancora disoccupate sul fronte criminale e mafioso-eversivo ma ci risultano essere, per fortuna o per disgrazia, le avanguardie reali alle forze devastanti, spesso vincenti del sistema criminale calabrese. Ecco perché l’appello alla politica è pressante, ed è un appello non rivolto con l’intento di far eccitare nuove formule alchemiche cui la recente politica nazionale ci ha abituato, che magari consentano ad un usciere di diventare agente di Polizia o a un ingegnere commissario investigativo, ma quello di programmare il futuro, ponendosi come fulcro centrale delle azioni future. Ci auguriamo, nella nostra ingenua speranza, che il nuovo Governatore della Calabria ponga al suo primo ordine del giorno il rifacimento strutturale e logistico dei nevralgici Uffici di Polizia, delle stazioni dell’Arma, dei Comandi della Guardia di Finanza, molti dei quali fatiscenti e degradati, ponga al secondo ordine del giorno la necessità della contribuzione fattiva per il rifacimento del parco auto delle Forze di Polizia, ponga al terzo ordine del giorno la programmazione delle politiche alloggiative del personale, sostenendo anche con mutui agevolati, la costruzione di una casa per chi, dopo svariati anni di trasferimenti e missioni, intenda mettere radici, ponga una serie numerosa di iniziative concrete che cominciano a significare, almeno per noi, sicurezza partecipata. Ponga infine un pò di coraggio sui grandi temi della sicurezza partecipata calabrese, che si traducono in costante lotta alla mafia, alle organizzazioni criminali che usano le armi e a quelle che usano le biro, alla immigrazione clandestina, al depuramento istituzionale dalle sollecitazioni corruttive, alle mancate integrazioni dei rom stanziali, alle pulizie degli sconci urbani che rendono la nostra splendida terra deturpata e macchiata dalla ricerca esasperata del profitto imprenditoriale. Carne al fuoco ce n’è parecchia, noi siamo sempre disposti a cuocerla ma abbiamo bisogno di qualcuno che porti il sale! Per tale motivo, forti della nostra INDIPENDENZA Sindacale, ci rivolgiamo a tutti i candidati, sia quelli presidenti che quelli consiglieri, per cercare di capire se sussiste nei loro programmi elettorali un minimo di interesse per tali tematiche e una fattiva vicinanza alla nostra categoria. Vorremo cercare di capire, quantomeno, se noi Poliziotti troveremo delle serie motivazioni per recarci tra un mese alle urne ed esprimere il nostro libero e motivato consenso.

Il Ministro Alfano l’1 marzo a Lamezia presenta il libro di Galati “Al sud come al nord”

26 feb 19 Sarà il Ministro Angelino Alfano a presentare il libro dell’on. Giuseppe Galati, “Al Sud come al Nord. Tra federalismo e responsabilità”, incentrato sul tema della riforma federale dello stato e sulle opportunità che questo modello più offrire per il futuro. “Un libro che lancia una serie di proposte innovative per rilanciare il Sud – spiega l’On. Galati. Tra le varie idee, una ‘green card’ per i giovani meridionali disposti a rientrare nel Mezzogiorno”. Secondo Galati “La green card sarebbe una sorta di ‘carta di credito’, caricata con un certo importo direttamente dallo Stato per un minimo di tre anni, messa a disposizione dei giovani di eccellenza che rientrino nel Mezzogiorno per sviluppare attività di ricerca, formazione, o progetti imprenditoriali”. “Il Sud dispone di un giacimento intellettuale – continua Galati - più significativo di quello del Nord, per lo meno sulla base dei titoli di studio posseduti dai giovani che è un capitale umano e professionale che deve essere messo a frutto con lungimiranza e rapidità. Il Mezzogiorno perciò, deve tornare ad essere anche luogo di formazione di classi dirigenti”. “Tra le altre idee – aggiunge ancora Galati - l’impresa che adotta l’impresa, un modo per rilanciare il sistema delle piccole e piccolissime aziende del Sud”. L’incontro, organizzato dalla Fondazione i Sud del Mondo onlus, in collaborazione con la Fondazione Magna Grecia, si svolgerà lunedì 1 marzo 2010 alle ore 17.00 a Lamezia Terme presso l’hotel Savant. Interverranno, oltre al Ministro della Giustizia, Giuseppe Galati, autore del libro, Antonino Foti, Presidente della Fondazione Magna Grecia, e Fortunato Amarelli, Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria. Modera Francesco Verderami, giornalista del Corriere della Sera.

Talarico (Idv) apre la campagna elettorale a Rende

28 feb 10 Domenica 28 febbraio, alle ore 11,00, presso il Cinema Teatro Garden di Rende, l’On. Mimmo Talarico aprirà la sua campagna elettorale, in vista delle prossime elezioni del 28 e 29 marzo. Nell’occasione interverrà, tra gli altri, l’On. Luigi De Magistris, eurodeputato di IDV. “ La mia candidatura al Consiglio regionale vorrei che fosse vissuta come un’opportunità dai tanti cittadini della provincia di Cosenza che, stanchi di un quadro politico logoro ed inadeguato alle sfide nuove della società calabrese, sperano in un cambiamento vero nella nostra regione. Da uomo di sinistra che, in questi anni, si è speso molto perché la politica in Calabria riacquistasse dignità e decoro, penso che la candidatura di Pippo Callipo alla presidenza della Giunta regionale, con il qualificante sostegno di Italia dei Valori, rappresenti un’occasione da non perdere per imprimere una svolta radicale al modo di fare politica nella nostra regione. Sto con Callipo e IDV perché voglio una Calabria libera dal condizionamento clientelare del voto; perché credo che nella sanità la politica non debba occuparsi di assunzioni e di progressioni di carriera dei medici, bensì debba limitarsi a programmare e a dare indirizzi; perché i fondi europei vengano impiegati correttamente per lo sviluppo della regione, per la tutela dell’ambiente e del territorio, per il turismo ed i beni culturali, non per foraggiare clientele e prenditori senza scrupoli; perché si spezzi il circolo vizioso tra politica e affari, tra famiglia, politica e interessi economici; perché la questione morale non sia un tema legato alle inchieste giudiziarie, ma una precondizione dell’impegno politico; perché i partiti non concedano più deroghe a chi occupa lo stesso posto nelle istituzioni da vent’anni. Per tutte queste ragioni sto, con la mia storia ed il mio patrimonio di idee e di valori, con Callipo e Italia dei Valori. Per le stesse ragioni vorrei che in tanti raccogliessero la sfida che abbiamo lanciato sostenendo il nostro progetto politico. Domenica agli amici ed ai compagni che verranno al Garden, che sono sicuro saranno tanti, chiederò un impegno straordinario non solo per la mia affermazione personale, ma, soprattutto, per dimostrare che c’è una Calabria migliore che non è preda del disincanto e della paura, che ha la schiena dritta e voglia di contare.”

Eva Catizone candidata alle regionali nella lista PSI-Vendola

26 feb 10 Eva Catizone, già assessore nella giunta comunale di Giacomo Mancini e già Sindaco di Cosenza, sarà candidata alle prossime Elezioni regionali nella lista che unisce le identità politiche del Partito Socialista Italiano e della Sinistra con Vendola, sotto il segno della “bella politica” di Nichi Vendola. “Orgogliosa e consapevole” – spiega la Catizone - “di portare con me, in questa campagna elettorale, l’esperienza di buongoverno a Cosenza, la tradizione riformista e la linea d’una politica differente: la Puglia migliore di Nichi Vendola”. Campagna elettorale che s’annuncia sotto il segno del colore viola e dello slogan “Eva Catizone. Voto d’Opinione”. “La mia candidatura – spiega ancora Eva Catizone annunciando la sua nuova scesa in campo – vuole essere un contributo a sostegno della vittoria del Centrosinistra per arginare la deriva delle peggiori destre possibili, incarnate dagli eredi dei Boia chi molla. La mia candidatura – aggiunge - vuole essere un segnale sulla strada della discontinuità e del rinnovamento del Consiglio regionale, per generazione, genere e pratiche politiche. Nella convinzione della necessità che la nuova assise regionale calabrese si colori di nuove presenze femminili”.

Rachele Grosso Ciponte presenta la sua candidatura a Belvedere

26 feb 10 “Il dado è tratto. Rachele Grosso Ciponte, già assessore al Bilancio della Provincia di Cosenza, domenica 28 febbraio, alle ore 11.00, presso l’hotel Belvedere (Belvedere M.mo), ufficializza la sua candidatura alle prossime elezioni regionali 2010, nella lista di Autonomia e Diritti. Loiero Presidente” . “In questo periodo delicato e fondamentale per la Calabria –è scritto in una nota-, credo sia necessario dare alla storia un cambio di direzione, un patto di responsabilità reciproca, puntando su un futuro aperto: se sarà più sostenibile e democratico dipenderà da noi, dalla nostra capacità di pensare, riflettere ed agire insieme. Ho accettato con entusiasmo l’invito del Presidente Loiero a candidarmi nella lista di Autonomia e Diritti, e in questa sfida sono certa di poter dare il mio contributo con impegno e determinazione. Mettere al primo posto le persone, i loro bisogni, ascoltare e recepire messaggi spesso ignorati: sono queste le chiavi di volta per una politica nuova, più vicina alla gente e scevra da stereotipi che hanno allontanato dalla gestione della cosa pubblica. Occorre programmare, incentivare, promuovere e concretizzare. La Calabria ha bisogno di scelte definitive, coraggiose che delineino un nuovo percorso da compiere insieme, toccando con mano le problematiche della nostra regione e dare speranza e concretezza ai sogni, alle aspettative e ai contenuti. Il dado è tratto: per tutti i giovani, per le tante donne e tanti uomini che credono in questo progetto e mi accompagnano in questa sfida, con convinzione”.

Esposto di Corbelli sulla legge elettorale regionale

26 feb 10 Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, così come preannunciato, ha presentato un ricorso-esposto urgente all’Ufficio elettorale centrale regionale della Corte di Appello di Catanzaro. Oggetto: la richiesta rigetto Liste regionali candidati Presidenza Regione( rinvio Elezioni Regionali 28-29 marzo 2010) per mancato chiarimento del meccanismo riparto nove seggi premio di maggioranza(ex Listino regionale bloccato). Il leader di Diritti Civili ha quindi incontrato la stampa davanti al Palazzo di Giustizia di Piazza Matteotti a Catanzaro. Ha consegnato ai giornalisti copia dell’istanza e spiegato perchè le elezioni regionali senza il chiarimento del meccanismo di riparto dei seggi del premio di maggioranza (grave omissione questa del Consiglio regionale della Calabria) sono destinate - a suo dire - ad esser rinviate o, nel caso, successivamente invalidate, dopo il 29 marzo. Corbelli ha fatto anche nuove rivelazioni informando di “aver ricevuto delle telefonate da diversi consiglieri regionali dei vari schieramenti che gli hanno chiesto chiarimenti su questa legge che “hanno votato senza sapere esattamente quali effetti avrebbe prodotto, o meglio convinti di aver abolito il listino non invece di averne partorito, in questo modo ingannevole, cinque (listini bloccati e camuffati) provinciali (uno per ogni circoscrizione)”. “Non so se il mancato chiarimento del meccanismo del riparto dei seggi del premio di maggioranza - ha spiegato - sia stato voluto per mantenere in vita il listino, anzi i listini (bloccati e camuffati) provinciali. Una cosa è certa: queste elezioni, senza questo chiarimento non possono svolgersi, né naturalmente possono essere accettate le liste regionali dei candidati alla Presidenza della Regione. È quello che ho chiesto con il mio ricorso-esposto alla Corte di Appello di Catanzaro. Vogliamo sapere - ha aggiunto - come saranno assegnati i nove seggi dell’ex listino. A chi saranno attribuiti dall’Ufficio regionale Elettorale di Catanzaro? Ai primi non eletti delle liste della coalizione vincente che hanno superato la soglia di sbarramento del 4% o a quelli che occupano i primi posti delle stesse liste collegate al presidente eletto? Sarà applicato, per questa ripartizione, il sistema maggioritario o quello proporzionale?” “Questi ha proseguito - seggi spettano ai primi non eletti (secondo il sistema proporzionale, logica conseguenza questa dopo l’abrogazione del listino regionale bloccato) delle diverse circoscrizioni provinciali o a coloro (come sembrerebbe per l’ambiguo ed equivoco riferimento, nella modifica della legge elettorale, al sistema maggioritario per il riparto di questi seggi) che occupano i primi posti nelle liste della coalizione vincente, che partecipano alla ripartizione del premio di maggioranza? La nostra battaglia di legalità, trasparenza e democrazia - ha annunciato - continua per garantire la regolarità delle elezioni ed evitare che le stesse vengano poi invalidate”.

Pizzini (Pdl) incontra il Prefetto "Clima pesante sul Tirreno cosentino"

26 feb. 10 Ieri il Consigliere Regionale Antonio Pizzini ha incontrato il Prefetto di Cosenza, Antonio Reppucci, per informarlo della grave situazione di malessere e tensione che vivono le popolazioni del tirreno cosentino. “In questi ultimi mesi si respira un clima pesante a causa delle continue intimidazioni e attentati che molti imprenditori e commercianti della zona subiscono e che sono costretti a sopportare quotidianamente. La paura che possa essere appiccato un incendio o esplodere una nuova bomba carta è forte, e la speranza di tutti i cittadini onesti è che l’incubo finisca presto. Mi consola molto e mi incita ad un maggiore impegno in loro difesa il fatto che tra i commercianti di Paola e del tirreno cosentino esista ed emerga con forza una grande voglia di riscatto, oltre ad un sentito bisogno di non finire nella trappola del pizzo”. È di questi giorni l’impressionante serie di atti intimidatori e minacce che vengono rivolti nei confronti di titolari di esercizi commerciali e di piccole imprese nell’intera provincia cosentina. “Come cittadino e come uomo delle istituzioni ho chiesto al signor Prefetto di attivare prontamente tutti gli strumenti necessari per una seria azione di contrasto a quanto sta accadendo da molti mesi con cadenza quasi giornaliera, affinché la popolazione e gli imprenditori del luogo possano realmente avvertire la presenza dello Stato e la vicinanza delle istituzioni locali. Attivandosi con gli strumenti investigativi in uso alle forze dell’ordine e con un serio contributo di sostegno da parte di tutti all’opera della magistratura, potremo reagire a questa barbarie e stabilire un punto di partenza fondamentale per costruire, insieme, una cultura diffusa di legalità e di solidarietà tra tutti, come unico mezzo di contrasto sociale e civile alla criminalità”. Nella nota dell’esponente paolano del centrodestra si fa esplicito riferimento alla solidarietà personale ed istituzionale rivolta dall’on. Pizzini ai tanti operatori dell’economia calabrese che, così come accade sul tirreno cosentino, vivono quotidianamente la sofferenza e la solitudine di chi si ritrova ad operare in un contesto difficile ed incancrenito dalla presenza opprimente della criminalità organizzata.

Accordo PD – Psdi per le regionali

26 feb 10 Le delegazioni regionali del PD e del PSDI, presenti i segretari regionali Carlo Guccione e Francesco Santoianni, nonché Mario Petrozza e Pietro Midaglia rispettivamente Coordinatori Provinciali del PSDI e presidente dell’Assemblea provinciale del PD, esaminata la situazione politica regionale, hanno concordato sull’esigenza che in Calabria si garantisca il prosieguo ed il rilancio del governo di centro-sinistra, che in questi anni, nonostante la fallimentare eredità delle precedenti giunte di centro-destra, ha avviato un positivo lavoro di rinnovamento e sviluppo della nostra Regione, che ha fatto guadagnare alla stessa il plauso delle autorità europee sulla capacità di utilizzo dei Fondi Strutturali e che si è caratterizzata altresì sulle misure di innovazione e moralizzazione quale, ad esempio, la stazione unica appaltante. Certo, molto resta da fare ed occorre un rinnovamento ancora più strutturale e radicale, ma la Calabria non può essere riconsegnata a coloro (Scopelliti e C.) che hanno dato prova di una fallimentare azione di governo. Solo un Centro-Sinistra forte e rinnovato può dar vita ad un secondo tempo che raggiunga traguardi ancor più ambiziosi e maggiormente corrispondenti ai bisogni della nostra Regione: • da uno strutturale riassetto forestale-idrogeologico allo sviluppo realmente produttivo ed eco-compatibile, in grado di valorizzare e non distruggere le nostre risorse ambientali ed in particolare i nostri centri storici; • da una vera equità sociale alla capacità di offrire pari opportunità per le giovani generazioni e la reale moralizzazione della vita pubblica in tutti i suoi aspetti. Entrambe le delegazioni hanno convenuto che per tale fase è certamente importante il ruolo di tutte le forze di centro sinistra che costituiscono un’organica alleanza a sostegno del Presidente Loiero, ma occorre altresì che il PD esprima al massimo quella responsabilità che compete alla forza maggiore della coalizione. Per queste motivazioni e obiettivi comuni, le due delegazioni socialdemocratiche concordano di avviare un processo di collaborazione che si caratterizzi non solo e non tanto come alleanza elettorale, ma come una vera intesa politico-strategica di prospettiva in grado di incidere sul rafforzamento dell’asse PD-PSDI e sulla capacità di governo del Centro-Sinistra. Con tale spirito e questa ambizione ritengono opportuno affrontare uniti questa importante e decisiva competizione, lavorando insieme alla costruzione ed al successo delle liste del PD, nonché all’elaborazione di un programma in grado di trasformare realmente la Calabria per come desiderato dalle popolazioni. Un programma che afferma lo spirito riformista che caratterizza la storia dei due partiti, che deve esprimersi soprattutto nella capacità di dare assoluta priorità ai problemi dell’istruzione e della formazione, della ricerca e della innovazione tecnologica, temi sui quali l’azione di governo di centro-sinistra hanno già portato avanti significative iniziative.

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