HOME, Torna alla pagina Indice
Citta' di Cosenza , Torna alla pagina Indice
Dir.resp. Pippo Gatto
Home . Cronaca . Università . Sport . Politica . Link . Cultura . Spettacoli . Calcio . Forum . Meteo .
Hinterland
 Rende
 Castrolibero
 Castiglione
 Servizi on Line
 Segnala i problemi 
 Famacie di Turno 
 Gare e Appalti 
 Bandi e Concorsi 
 Cinema 
 Scrivi alla Redazione 


 
 Turismo
 I Monumenti
 Mappa dell'Hinterland
 Centro Storico
 Notizie per i visitatori
 Rubriche
 Alimentazione
 Ambiente
 Attualità/Cronaca
 Consumatori
 Cronaca Rosa e Gossip
 Cultura
 Diritti del Cittadino
 Economia e Finanza
 Innovazione e Tecnologia
 Politica e Sociale
 Servizi Speciali e Dossier
 Sindacati
 Spettacoli
 Sport
 Partecipativi
 Chat
 Forum
 Scienza
 Informatica
 Innovazione
 Scienza
 Associazioni
 Salute
 Prevenzione
 Sanità e Salute
 Scuola e Giovani
 Scuola
 Musica
 Università




Previsioni: Epson Meteo

    Condividi su Facebook

Notizie di Politica

 

Loiero "La Calabria frana e lo Stato è latitante"

16 feb 10 “Con Maierato sta franando l’intera Calabria. Non è un’esagerazione e neppure una novità poiché sono recenti le lacrime per altri disastri naturali”: è allarmato il presidente della Regione Calabria Agazio Loiero per la nuova emergenza determinata dal maltempo. Loiero, con la task force della protezione civile e i dipartimenti dell’Ambiente e dei Lavori Pubblici interessati, sta seguendo, ora dopo ora, l’evolversi della situazione soprattutto nel Vibonese dove sono segnalati danni incalcolabili. Per questo pomeriggio Loiero ha convocato una riunione straordinaria della Giunta per dichiarare lo stato di calamità naturale e coinvolgere il governo nazionale negli interventi immediati a favore delle popolazioni evacuate e nei progetti di ricostruzione di cui lo Stato dovrà farsi carico. “Se non si mette mano alla salvaguardia del territorio con risorse adeguate – afferma Loiero – non si conteranno più le calamità a cui si dovrà fare fronte. La Regione ha varato un programma di 800 milioni di euro individuando una serie di priorità. E’ una cifra enorme che però non è sufficiente per la realtà del territorio”. “Lo Stato non può essere strabico – aggiunge Loiero – perché la Calabria è ancora Italia. Basterebbe occuparsi di queste catastrofi naturali piuttosto che del Ponte sullo Stretto, spendere i soldi destinati a un’opera che al territorio non serve per mettere in sicurezza interi paesi minacciati da frane e smottamenti. Proprio per non avallare tale politica siamo usciti dalla società Ponte sullo Stretto avviando le procedure di vendita delle azioni in possesso dalla Regione”. Secondo Loiero “le necessità della Calabria sono ben altre. Prima bisogna avere attenzione ai problemi reali. Il problema dei problemi è il territorio. Non possiamo assistere impotenti. Le montagne, per la pioggia, vengono giù. Le case sono minacciate. Piove e i torrenti travolgono strade e ponti. È una regione in ginocchio”. “Quello che è accaduto a Maierato – conclude il presidente – è un dramma collettivo. Bisogna dare risposte immediate ai bisogni e il governo deve cominciare a guardare alla Calabria con attenzione concreta, esattamente come ha guardato e guarda ad altri territori meridionali”.

Gentile (Pdl) "Il Governo dichiari lo stato di calamità in Calabria"

16 feb 10 “Chiedo al Governo di dichiarare lo stato di calamità per la Calabria: agli enti di prossimità chiedo di intervenire prontamente per ripristinare lunghi tratti di strada come la Rogliano-Parenti, che sono chiuse da due giorni”. Lo afferma il senatore Antonio Gentile, vice coordinatore regionale del Pdl. “Credo che il Governo interverrà prontamente ma intanto - aggiunge Gentile - la provincia e la protezione civile devono intervenire d’urgenza, insieme all’Anas, per il ripristino delle strade interrotte. In questa regione manca un vero e serio piano di prevenzione del rischio idrogeologico e ogni anno, puntualmente, ci si lamenta dei disastri che avvengono a causa del maltempo. Non è possibile pensare come sia mancata la programmazione in questo quinquennio su quello che doveva essere uno dei punti cardine, una priorità, atteso che abbiamo registrato smottamenti di intere valli, figlie delle condizioni di squilibrio geologico esistenti, chiaramente aggravate dal maltempo eccezionale”

WWF "Dallo stato risposte inadeguate"

16 feb 10 In Calabria 200 frane in una settimana, gravi episodi di smottamento in Sicilia per forti piogge e "incuria dell'uomo" ma "le risposte dello Stato ancora una volta appaiono inadeguate". Lo afferma il Wwf che giudica "inaccettabile" il piano casa Sicilia per il quale, nonostante i drammatici eventi e nonostante la Regione abbia appena decretato lo stato di calamità per la gran parte della provincia di Messina, sottolinea l'associazione, continuano i lavori per l'approvazione del piano. "Per il Wwf - spiega l'associazione in una nota - è assolutamente inaccettabile l'emendamento proposto che consentirà in Sicilia aumenti di cubatura. Secondo il disegno di legge in discussione sarà possibile aggirare l'ordinario iter legislativo e sostituirlo con la semplice 'dichiarazione inizio attivita'' corredata dalle sole relazioni tecniche, portando a un nuovo sacco edilizio in Sicilia". Intanto in Calabria la situazione "é particolarmente preoccupante". "Nell'ultima settimana - riferisce il Wwf - sono 200 le frane segnalate in Calabria e ammontano già ad alcune decine di milioni di euro i danni stimati. Nella sola provincia di Cosenza sono 25 le strade bloccate alle quali vanno sommate le 25 danneggiate".

Tassi (SeL) “In Calabria politica dissennata del territorio”

16 feb 10 “Ancora una volta la Calabria e il vibonese sono in piena emergenza ambientale”. Così Pino Tassi coordinatore provinciale Vibo di Sinistra Ecologia e libertà. “Le immagini impressionanti del movimento franoso che ha colpito l’abitato di Maierato –scrive Tassi- speriamo che servano ad aprire una riflessione seria da parte delle istituzioni e dell’intera collettività sui danni che stiamo apportando al nostro territorio. In questo tragico inverno il bollettino dei danni che la Calabria ha subito è spaventoso: coste devastate, litorali distrutti, smottamenti di costoni e terreni. E’ un bollettino da guerra, senza sosta, con costi materiali enormi. Già c’è chi sostiene che la pioggia di questi giorni è stato un evento eccezionale e imponderabile. Già c’è chi sostiene che non vi sono responsabilità, che di fronte all’inclemenza della natura bisogna solo sperare che tutto vada bene. La Calabria paga una politica dissennata del territorio. La vulnerabilità idrogeologica è conseguenza di una politica del territorio scellerata e della mancanza di una poltica della prevenzione. La cementificazione delle nostre coste, dell’entroterra, delle città e dei paesi è continuata indisturbata per decenni in un perverso impasto di soldi e consenso elettorale. Le responsabilità dei vari governi regionali succedutesi in questi decenni, accanto a quelle di numerosi sindaci, sono pesanti. Adesso è arrivato il tempo di dare priorità assoluta ad una politica di governo e di salvaguardia del territorio. Il governo Berlusconi, al quale sono da ascrivere ben due scellerati condoni edilizi durante i suoi passati governi, non può continuare a disinteressarsi della Calabria. Non possiamo essere considerati cittadini di terza categoria. Serve un intervento urgente da parte di tutti gli organi dello Stato. La regione Calabria non può pensare di delegare solo all’impegno e alle capacità di Silvio Greco, assessore all’ambiente, il compito di tamponare emergenze e disfunzioni derivanti da decenni di cattiva politica. La questione ambientale deve diventare prioritaria nell’azione della politica regionale. Non serve solo mettersi l’anima in pace con l’annuncio di investimenti finanziari. Ma a questi investimenti serve affiancare una nuova politica del territorio che dica basta alla cementificazione selvaggia di città, coste, montagne. Oggi tutti parliamo della difesa del territorio ma in questi anni nessuno, ad eccezione della Procura della Repubblica di Vibo, ha impedito la cementificazione selvaggia che sta avvenendo a Pizzo Calabro, le costruzioni hollyvoodiani di Joppolo, le costruzioni nelle aree a rischio di Bivona Questa è l’unica scelta seria e responsabile da compiere. Dire basta alla distruzione del territorio e mettere mano ad un piano di risanamento e di riqualificazione dei centri urbani e dei nostri territori. Per fare ciò è necessario un grande impegno politico e amministrativo che punti alla salvaguardia del territorio come l’unica occasione di sviluppo della nostra regione. Anche per questo serve promuovere una nuova classe dirigente sia a livello regionale e sia a livello locale”.

Bonelli (Verdi) "L'Italia frana e il Governo pensa al ponte"

16 feb 10 “Il comportamento del governo sull’Italia che frana è immorale. Non ci troviamo solo davanti a decisioni politiche ed economiche sbagliate come quella di buttare letteralmente a mare circa otto miliardi di euro mentre a San Fratello a Messina e a Maierato vengono evacuati interi paesi, ma al vero e proprio “menefreghismo” di chi non vuole dare nessuna risposta alle vere priorità del Paese”. Lo dichiara il Presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli che aggiunge: “Non sono bastati i 35 morti della frana del messinese, nello scorso ottobre, a far comprendere che il dissesto idrogeologico è una priorità dell’Italia e che serve un piano straordinario per la messa in sicurezza del territorio che utilizzi le risorse destinate al Ponte. Negli ultimi 10 anni sono state circa 400 le vittime a causa di frane e alluvioni, mentre negli ultimi 20 anni si sono registrate 1.600 sono le alluvioni e i danni provocati dal dissesto idrogeologico in Italia ammontano a 40 miliardi di euro - conclude Bonelli -. La vera modernizzazione del Paese passa da questo e non da opere come il Ponte sullo Stretto, che servirebbe solo alle lobby degli affari che intendono spartirsi la torta degli appalti”.

Bianchi (Udc) "Un disastro annunciato, ora difendere il territorio"

16 feb 10 "Non è la prima volta che si verificano situazioni di questo genere, oggi ci troviamo di fronte ad un disastro annunciato". È quanto sostiene in una nota Dorina Bianchi, vicepresidente dei senatori Udc, in riferimento all'ondata di maltempo in Calabria. "È vero che servono più risorse - osserva - ma è anche evidente che di quelle disponibili c'è stata una gestione scorretta da parte della Regione. Invece di cercare di mettere una toppa quando già tante famiglie sono costrette ad abbandonare le proprie case, si doveva investire di più nelle infrastrutture, contrastare l'abusivismo edilizio e, allo stesso tempo, puntare sul monitoraggio idrogeologico e sui presidi territoriali, valutando anche la creazione di moderni sistemi di raccolta delle acque. Inoltre - conclude la senatrice Udc - sarebbe stato necessario monitorare le lottizzazioni sul territorio, specie quelle su terreni argillosi, per evitare situazioni che - come in questo caso - possono determinare rischi per la collettività".

Callipo “La Calabria frana ed il Governo rimane inerme”

16 feb 10 “Non è sopportabile che mentre la Calabria frana sotto la pioggia alcuni esponenti dell’Esecutivo insistano sull’operazione mediatica del Ponte. Se si volesse davvero intervenire per dare risposte al Sud, occorrerebbe intervenire su ben altre priorità”. Lo afferma Pippo Callipo dopo essersi recato questa mattina a Maierato. “Anzitutto –prosegue- avviando un’opera di sistemazione capillare e di manutenzione straordinaria del territorio calabrese che si sgretola sotto la pioggia, provoca danni enormi e mette a rischio la vita delle persone. I danni causati dalle piogge intense di questi giorni, dimostrano che il Governo non ha alcuna strategia per il rilancio delle aree depresse del Mezzogiorno. Non c’è una politica contro il rischio idrogeologico di cui si parla solo dinanzi alle tragedie. Crolla la Calabria nell’indifferenza di tutti, forse perché “chi governa e chi comanda ha costruito fortune sulle catastrofi naturali e sulle disgrazie della gente”. Eppure, quanti miliardi e denunce nel corso dei decenni! Le risorse finanziarie, che pure non sono mancate, non riescono mai ad alimentare circuiti virtuosi e il territorio, anziché essere considerato bene pubblico da difendere è offeso, deturpato e occupato abusivamente in assenza di Autorità nazionali e regionali in grado di far rispettare le leggi e incentivare l’equilibrio urbanistico delle aree interne. Non c’è alcuna capacità, ancora, di dare corso a strategie di difesa della montagna e delle coste. Francamente, ma lo dico senza vena polemica, è osservando quanto accade in questi giorni che si coglie, assieme alla fragilità del territorio, l’irresponsabilità della politica che negli anni non ha mosso un dito per impedire la rapina dell’ambiente e ha lasciato fare per interessi diretti o clientelari. La Calabria è a rischio geologico e a forte rischio sismico, ma tra una catastrofe e l’altra, nulla è cambiato. La prevenzione è inesistente. Quando i soldi ci sono si è incapaci di spenderli e quando si spendono si ubbidisce a logiche localistiche e clientelari. Noi dobbiamo fare in modo di avere una Regione autorevole, che anzitutto chieda conto di come siano stati spesi i soldi avuti per la difesa del suolo, che fine abbiano fatto sussidi e fondi elargiti per le calamità nel corso degli anni. Una Regione che ficchi il naso, assieme alle altre autorità competenti, in tutte le aree della Calabria per sanzionare lo sventramento delle montagne, l’inquinamento dei fiumi, la chiusura delle vie naturali delle acque. Se lasciamo che il territorio sia in mano alla mafia, al malaffare, agli speculatori avidi, non ci sarà più speranza.”

Mancini (Pdl) “Loiero ha speso per consulenze e non per frane”

16 feb 10 “E’ inammissibile che mentre la Calabria frana, l’onorevole Loiero si limiti a piagnucolare un ipotetico disinteresse del Governo” – così Giacomo Mancini del PDL. La Regione poteva disporre di una cifra enorme superiore agli ottocento milioni di euro per prevenire i rischi del dissesto idrogeologico che tanti danni anche quest’anno sta provocando, eppure Loiero- ha continuato Mancini- ha preferito spendere queste risorse per distribuire una miriade di consulenze e di incarichi clientelari, senza niente realizzare e quasi niente programmare. Il risultato è sotto gli occhi di tutti. In più oggi i calabresi devono anche sorbirsi le lamentele di Loiero sulle poche risorse a disposizione, quando è invece evidente -ha concluso Mancini- che in Calabria le risorse ci sono e sono tante, quello che invece manca è un governatore che le sappia spendere e che, se non bastano, ne chieda e ne ottenga di più da Roma”.

Laratta (PD) "Il Governo disponga piano di interventi al Sud"

16 feb 10 “Davanti alle frane, agli smottamenti, ai disastri annunciati dopo ogni pioggia o temporale, il Governo non può pensare di stanziare ogni volta risorse modeste per affrontare le emergenze. Occorre un Piano straordinario di interventi, soprattutto nel Sud e in Calabria dove la situazione è ormai ai limiti del disastro idrogeologico, alla cancellazione di strade e ferrovie, alla distruzioni di interi quartieri, mentre sono diversi i paesi piccoli e grandi che rischiano il totale isolamento”. Lo afferma il parlamentare calabrese del Pd Franco Laratta. “Davanti ad un quadro così devastante - aggiunge - chiediamo ancora una volta al Governo di utilizzare una piccola parte delle ingenti risorse legate al ritorno dei capitali dai paradisi fiscali. Dal gettito dello scudo fiscale si possono prelevare i fondi necessari non solo e non tanto per affrontare le emergenze legate alle alluvioni e alle avversità meteorologiche sempre più gravi e frequenti, ma anche quelle necessarie per finanziare un piano serio ed un programma straordinario di difesa e di messa in sicurezza dell’intero territorio meridionale e calabrese in particolare. Senza un intervento straordinario, la Calabria rischia di finire a mare con danni terribili, sia in termini economici che di vite umane. Troppi anni sono passati e mai un piano serio è stato varato. Vi sono gravi responsabilità delle regioni e degli enti locali che nel passato non hanno mai inteso intervenire per difendere il territorio e le coste dai devastanti interventi umani, mentre le montagne sono ormai abbandonate a sé stesse. Ma ora - conclude il deputato del Pd - occorre un massiccio intervento del Governo nazionale, prima che la situazione precipiti”.

Pizzini (Pdl) “Disastro ambientale”.

16 feb 10 “Non bastavano le mareggiate a distruggere le spiagge e i litorali della maggior parte delle coste calabresi, adesso frana anche l’entroterra e tutto sembra irrimediabilmente pregiudicato. Questa non è solo la causa di un accanimento della natura contro la nostra regione. Questo è il risultato di una politica dissennata e disattenta ai tenti appelli di intervento che per anni le popolazioni ed i comuni di tutta la Calabria hanno chiesto alle istituzioni competenti. Mi viene sempre più voglia di parlare di “frane fatte” piuttosto che di “cose fatte”, come qualcuno, invece, ha pensato superficialmente di poter acclamare. In queste settimane non ho visto o letto nulla da parte dei nostri amministratori regionali e provinciali che potesse in qualche modo contrastare queste emergenze annunciate. Qui, piuttosto, mi sembra che ci si dedichi più alla propria campagna elettorale che al benessere e alla tutela dei beni della gente comune. Abbiamo tante zone disastrate che sono figlie di una politica ambientale e territoriale assente e inconcludente. Intere comunità abbandonate a se stesse, che vedono i propri sacrifici scomparire sotto cumuli di terra. Una vergogna che dovrebbe incitare le coscienze degli amministratori calabresi ad un maggiore impegno, più serio e risolutivo. Richiediamo l’intervento della Protezione Civile Nazionale e lo stato di calamità naturale ma, senza perdere altro tempo, è necessario che ci sia lo sforzo e l’impegno di tutti per una decisa azione d’intervento che restituisca, almeno in parte a chi ne è stato colpito, quella serenità e quella dignità che ogni cittadino che paga le tasse dovrebbe avere. Rivolgo il mio pensiero e tutta la mia solidarietà a quanti sono colpiti direttamente e indirettamente da questi eventi temporali. Spero che per loro passi in Parlamento l’iniziativa del Governo Berlusconi che prevede la sospensione dei tributi per sei mesi per tutti quei territori regionali, provinciali e comunali che si vedranno riconosciuto lo stato di calamità naturale. Ovviamente, ciò non basterà. Pertanto, richiamo ai loro doveri istituzionali la Regione e la Provincia di Cosenza perché diano risposte rapide ai cittadini colpiti dalle frane e dagli allagamenti, affinché al danno non si aggiunga la beffa di vedere chi ha la competenza e la responsabilità di intervenire nascondersi dietro la semplice risposta: “è una questione di soldi e di autorizzazioni che ci devono pervenire da non si sa dove..”. Questa Calabria ha bisogno anche di un atteggiamento istituzionale e sociale diverso, fatto di solidarietà e sussidiarietà tra istituzioni e forze politiche avverse. Sono certo che tutti saranno d’accordo nel dare il proprio contributo per risollevare le sorti ed il destino di questa terra. Ma ognuno di noi deve, con coscienza, ammettere i propri errori e comprendere i propri limiti nelle cose fatte”.

M. Tripodi (Pdci) “Il sud frana ed il Governo è latitante”

16 feb 10 “Quello che sta succedendo a Maierato nel vibonese e nelle zone di San Fratello nel messinese è qualcosa di spaventoso. Come è altrettanto incredibile la latitanza del governo centrale completamente assente da simili tragedie che ripropongono la necessità urgente di mettere in sicurezza il territorio con politiche di prevenzione dei rischi e con programmi e investimenti adeguati. Insomma tutto il contrario di quanto sta facendo il governo Berlusconi che continua con ostinazione a sperperare il denaro pubblico promuovendo interventi come il Ponte sullo Stretto, che sono faraoniche, inutili e devastanti dal punto di vista ambientale”. Ad affermarlo, in una nota, il segretario regionale dei Comunisti Italiani e responsabile nazionale del dipartimento Mezzogiorno Michelangelo Tripodi. “Siamo di fronte al disastro più totale – sottolinea Tripodi – metà Italia continua a franare. Calabria, Sicilia e Mezzogiorno sono letteralmente abbandonati a se stessi dal governo Berlusconi principale responsabile di quello che sta accadendo con le sue inutili e continue passerelle, false promesse, ma soprattutto scippi e gravi inadempienze riguardo alle reali esigenze del territorio”. “Così non si può più andare avanti – aggiunge Tripodi – e a nulla servono gli appelli di facciata al governo nazionale da parte del senatore calabrese del Pdl Antonio Gentile per dichiarare lo stato di calamità. Gentile è anche lui l’emblema dell’assenza totale di un governo latitante, insensibile e nemico della Calabria, della Sicilia e di tutto il Mezzogiorno, così come tutti gli altri parlamentari e esponenti locali del centrodestra complici e ugualmente colpevoli del disastro che è sotto gli occhi di tutti”. “Come giunta regionale e con il mio impegno personale – prosegue Tripodi – fin dall’inizio della legislatura abbiamo puntato sul recupero e lo sviluppo sostenibile del territorio ma siamo sempre stati contrastati dalle politiche del governo centrale targato Pdl-Lega Nord che come biglietto da visita ha scippato i fondi ex Fintecna stanziati dal governo Prodi per la riqualificazione delle due sponde dello Stretto per coprire gli ammanchi derivanti dall’abolizione dell’Ici ai Comuni e a favore delle classi sociali con un elevato reddito personale e proseguendo poi con i Fondi per le aree sottoutilizzate (Fas) e il Fondo sociale europeo (Fse) dirottate in gran parte delle regioni economicamente più forti del paese”. “Chi ha quindi il diritto di alzare la voce – afferma ancora Tripodi – non è certo il senatore Gentile e chiunque altro appartenga alla sua schiera politica, ma sono i cittadini calabresi e meridionali derisi e lasciati soli dalla politica vergognosamente lassista del governo centrale sulla messa in sicurezza del territorio, del suo sviluppo sostenibile e del rispetto e del recupero ambientale. Maierato, dopo lo sgombero ordinato dal sindaco, Sergio Rizzo, di tutti gli oltre duemila abitanti a causa della frana caduta ieri è un paese fantasma. Le strade, come ha fatto sapere il sindaco, sono deserte, le finestre delle case tutte serrate. In giro si vedono solo poliziotti e carabinieri che suonano casa per casa per accertarsi che tutti se ne siano andati, e gli ultimi ritardatari che con buste, valigie, trolley portano via le cose necessarie per affrontare un allontanamento che non si sa quanto dovrà durare. E tutto questo sta accadendo sotto il totale disinteresse di Berlusconi e dei suoi ministri mentre la protezione civile nazionale naufraga nello scandalo e nella corruzione”. “Il paese rischia di crollare e l’unica notizia che giunge da Roma è quella dell’arrivo della Commissione nazionale grandi rischi per verificare lo stato della frana. Siamo veramente al paradosso. Altro non mi sento di aggiungere se non tanta amarezza e solidarietà per gli abitanti di Maierato e delle zone di San Fratello colpite dallo smottamento”. “Tutto quello che sta succedendo – conclude Tripodi – dovrebbe necessariamente far riflettere tutti quanti hanno a cuore quelli che sono i veri problemi sul tappeto, il recupero del territorio e la cura dell’ambiente che ci circonda, non certo rappresentata da un’opera di regime come quella del Ponte sullo Stretto”.

Maritato (AeD) “La Calabria frana ma bisogna rialzarsi”

16 feb 10 “La Calabria sta franando, tutti rimangono attoniti davanti a questo continuo calvario della nostra terra. Bisogna,però, pensare a come rialzarsi”.Lo afferma in una dichiarazione il Consiglire provinciale di Autonomia e Diritti, Giorgio Maritato. “A mio avviso, spiega Maritato, il rilancio del settore forestale è condizione indispensabile per il raggiungimento di questo scopo.D'altronde prevenire o attenuare questi disastri quanto denaro consentirebbe di risparmiare all'erarario?E lo stesso non potrebbe essere reinvestito in nuovi posti di lavoro nel settore della forestazione pensando anche ad una riorganizzazione funzionale?"

Talarico (Idv) “Il 18 a Milano con i giovani calabresi”

18 feb 10 Giovedì 18 febbraio l’On. Mimmo Talarico parteciperà a Milano all’iniziativa “Conversazione sulla Calabria” con Luigi De Magistris, eurodeputato di IDV. L’incontro, organizzato da un gruppo di giovani calabresi che studiano o lavorano nel capoluogo lombardo, si terrà presso lo Starhotel di via Goggia. “Non si tratterà del solito incontro all’insegna della retorica e dell’esaltazione della calabresità, ma di una occasione per discutere e riflettere insieme, lucidamente, sulla situazione della nostra Regione, sui suoi ritardi e sulle sue risorse, sulle possibili vie d’uscita dalla crisi che l’attanaglia. Il fatto che un gruppo di giovani che vive fuori dalla Calabria, per motivi di studio o di lavoro, senta di dare il proprio contributo di idee, di riflessione critica, sulla sull’attuale fase politica della Regione, costituisce un segnale importante di cui tener conto nella battaglia di cambiamento che stiamo portando avanti. E’ il segno di come il bisogno di rinnovamento e l’ansia di partecipazione coinvolgano settori sempre più ampi della nostra società.”

Corbelli "Un grande inganno l'abolizione del listino"

18 feb 10 “La modifica alla legge elettorale, approvata dal Consiglio regionale della Calabria, che ha abolito il listino bloccato è un mostro giuridico e un inganno politico che ha, da una parte, abrogato il listino regionale e, dall’altra, partorito cinque listini provinciali”. La denuncia è stata fatta dal leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, nel corso di una conferenza stampa tenutasi questa mattina in un albergo di Rende. Corbelli ha svelato il “grande inganno con documenti e precisi riferimenti di legge”. Il leader di Diritti Civili da diversi giorni porta avanti, da solo, quella che definisce una “importante battaglia di legalità, trasparenza e democrazia”. Dopo il mancato chiarimento nel corso dell’ultima seduta del Consiglio regionale del meccanismo di ripartizione dei seggi dell’ex listino (cinque o nove seggi da assegnare alla coalizione vincente, in base ai voti e alla percentuale riportati), Corbelli aveva parlato di “atto di grave responsabilità dell’Assemblea di Palazzo Campanella che di fatto è destinato a portare all’annullamento delle Elezioni Regionali di marzo, visto che il Consiglio eletto il 28 e 29 marzo prossimi sarebbe imperfetto (40 consiglieri su 50, quelli eletti, con il sistema proporzionale, cioè nelle cinque circoscrizioni provinciali, secondo la vecchia ripartizione territoriale per il numero di abitanti, così come si evince dal decreto di indizione delle elezioni regionali calabresi firmato dal Prefetto di Catanzaro l’8 febbraio scorso: nessun riferimento viene invece fatto in questo decreto ai cinque o nove seggi dell’ex listino da eleggere con il sistema maggioritario)”. Corbelli ha fornito oggi prove inconfutabili. “La clamorosa gaffe del Consiglio regionale sta nel richiamare esplicitamente per l’assegnazione dei nove posti dell’ex listino, l’articolo 1, comma 3 della legge n. 43 del 23 febbraio 1995, che prevedeva l’elezione dei componenti della lista bloccata regionale, in Consiglio, secondo il sistema maggioritario, esclusivamente a scorrimento in base alla collocazione nella stessa lista. Con la modifica della legge elettorale regionale, votata il 6 febbraio scorso, il Consiglio regionale, per l’attribuzione del premio di maggioranza (ex listino) si richiama allo stesso articolo (1), stesso comma (3), della stessa legge (43 del 23 febbraio 1995), con il medesimo sistema maggioritario di attribuzione dei seggi”. “Con una sola clamorosa novità: che anziché un listino bloccato regionale (abrogato dopo la ribellione popolare), si vanno di fatto a creare cinque listini bloccati provinciali, in virtù dell’articolo 4 di modifica alla legge elettorale regionale n. 4 del 6 febbraio 2010 che al comma C recita testualmente?4) qualora il gruppo di liste o i gruppi di liste provinciali collegate alla lista regionale di cui al numero 2) abbiano conseguito un numero di seggi inferiore a 25, assegna al medesimo gruppo di liste i nove seggi da ripartire con sistema maggioritario di cui all’articolo 1, comma 3, della legge 23 febbraio 1995, n. 43, e li ripartisce fra le medesime liste e nelle circoscrizioni secondo quanto stabilito ai periodi terzo, quarto, quinto, sesto e settimo del numero 3)”; Significa che ad essere eletti, per l’attribuzione del premio di maggioranza (cinque o nove seggi) saranno i candidati che occuperanno i primi posti in lista e non invece i primi non eletti. Un autentico inganno, uno scandalo inaccettabile che permette ai partiti di raggirare l’abolizione del vecchio listino regionale e di decidere loro l’ordine dei nominati provincia per provincia! Un escamotage che Diritti Civili, dopo un attento studio, ha scoperto tra le righe della nuova legge elettorale regionale. Cosa succederà adesso dopo la nostra denuncia di questo grande inganno? Interverrà il Ministro degli Interni, per cancellare questo scandalo prima della presentazione delle liste? Sarà consentito di andare al voto con il listino camuffato, anzi con cinque listini provinciali camuffati? I primi non eletti delle liste della coalizione vincente giustamente rivendicheranno i seggi del premio di maggioranza. Ci saranno un’infinità di ricorsi. Come si regolerà, di fronte a questo mostro giuridico, l’Ufficio Centrale regionale di Catanzaro per l’attribuzione dei nove seggi (ex listino)? Gli elettori calabresi hanno il diritto di sapere che votando un candidato della lista prescelta di fatto eleggono un nominato di quella stessa lista collocato, dai vertici dei partiti, ai primi posti! I cinque listini camuffati sono uno scandalo e un inganno per tutto il popolo calabrese che Diritti Civili ha scoperto, denunciato e continuerà a combattere”.

Solidarietà di Pizzini (Pdl) a Piero Greco

16 feb 10 “La mia non vuole essere solo una nota di solidarietà nei confronti di un brav’uomo, impegnato e serio, ma anche una chiara denuncia verso quei tuttologi che pensano sempre di saperne di più di chi, con autorevolezza e precisi strumenti, dichiara una verità istituzionale incontrovertibile. Mai e poi mai mi sognerei di far bruciare un libro o una sola pagina scritta, ma posso certamente affermare, nonché consigliare a tutti, di non comprare mai un pessimo libro e di lasciarlo negli scaffali o restituirlo a chi partorisce certi capolavori. C’è un tale Gianni Lannes, a me totalmente sconosciuto, come immagino lo sia per la maggior parte dei calabresi, che si dice essere un famoso giornalista che, in questi giorni, è salito agli onori della cronaca più per le sue farneticazioni che per i meriti dei suoi scritti”. Colpisce duro e va direttamente al nocciolo della questione l’esponente paolano di centrodestra in Consiglio Regionale, Antonio Pizzini, circa la polemica che sta contrapponendo l’autore di un libro sulla cosiddetta “nave dei veleni” al presidente del gruppo subacqueo paolano, Piero Greco. “Definire Greco un uomo legato alla ‘ndrangheta e ai servizi segreti deviati dello Stato, come ha osato fare questo fantomatico scrittore, la dice lunga su cosa dovrebbe contenere questo libro immaginario. Non solo il paolano Greco è un uomo che merita profonda stima e riconoscimento da parte di tutti noi per l’opera sociale e l’attivismo ambientale con cui, quotidianamente, dimostra di amare la natura e la vita. Il calabrese Greco è un uomo dotato di grandi virtù umanitarie e di onestà intellettuale e caratteriale che lo rende tra le persone più in vista di questa terra e a cui tutti dobbiamo molto. Ognuno può raccontare ciò che vuole in una democrazia – prosegue la nota dell’on. Pizzini – ma tutti abbiamo l’obbligo di riconoscere la verità e il valore degli uomini, che per fortuna non è quasi mai omologato. Se questo inattendibile giornalista pensa di ottenere successo o di farsi conoscere attraverso le ingiurie o le facili offese contro gli uomini validi della Calabria, sappia che troverà dinanzi a sé un muro insormontabile ed una ferma risposta. Come quelle già date dal Ministro Prestigiacomo e dallo Stato Italiano, cui tutti dobbiamo rispetto e obbedienza”. È un appello ed un richiamo forte a riscattare con orgoglio le cose buone ed il valore degli uomini onesti di Calabria quello dell’on. Pizzini, che così conclude: “È giunto il momento di dire basta a tutti quei predicatori che ogni giorno sparlano di questa regione e dei suoi abitanti, come se tutti i calabresi fossero solo dei criminali o degli inetti pronti a ragionare esclusivamente in termini di assistenzialismo o di chissà cos’altro. Questa regione, prima di tutto attraverso i suoi rappresentanti, deve rivendicare con forza i giusti spazi e reclamare con coraggio e dignità l’attenzione che merita, perché i tanti lavoratori calabresi e la stragrande maggioranza dei cittadini onesti non ne può più di sentirsi il bersaglio di quanti vorrebbero soffocare le capacità e le opportunità di questa terra”.

Il Corecom incontra le emittenti Televisive calabresi

16 feb 10 Promosso dal Corecom, il Comitato regionale delle Comunicazioni, si è tenuto nell’aula “Giuditta Levato” di Palazzo Campanella, l’incontro tra i rappresentanti dell’organismo e 35 emittenti televisive locali, su un totale di 41 operanti nella regione. Per il Corecom, hanno partecipato il presidente, dott. Francesco Crifò Gasparro, il vicepresidente, dott. Luigi Maiorano, il dott. Francesco Diano, commissario segretario, il dirigente, avv. Rosario Carnevale. “L’incontro con le emittenti televisive calabresi – spiega Franco Crifò Gasparro – è servito ad illustrare le norme contenute nel recente accordo sottoscritto tra Corecom Calabria ed Agcom, l’Agenzia nazionale delle Comunicazioni. Devo anche dire che il risultato ottenuto dal nostro organismo è frutto di uno straordinario impegno del personale, tant’è che la Calabria, in questo settore, è stata assunta come riferimento, con altri nove organismi simili di altre regioni. Nel corso dell’incontro – prosegue Crifò Gasparro – sono stati posti all’attenzione delle emittenti locali i compiti di sorveglianza, in particolare alla programmazione dei palinsesti nel rispetto dell’utenza minorile”. Inoltre, si è posto l’accento sul rispetto della Par condicio in occasione delle elezioni 2010, norme a cui dovranno attenersi i mezzi di informazione, partiti politici, candidati. “Com’è noto – ricorda Crifò Gasparro – rientra nei compiti istituzionali del Corecom la garanzia di imparzialità e di pari accesso a tutti i soggetti interessati”. Tra gli altri argomenti dell’incontro, il digitale terrestre. Il Co.Re.Com si è impegnato ad aprire sul proprio sito una sezione ad hoc dedicata a raccogliere le criticità emerse che dovranno rappresentare la base per un convegno che generi proposte per consentire agli utenti il passaggio in modo non traumatico al digitale terrestre ed individuare i percorsi utili perché le Emittenti locali possano trovare strumenti finanziari promossi dalla Regione Calabria per il passaggio al digitale. “Con i rappresentanti delle emittenti il Comitato Regionale per le Comunicazioni – dice Crifò Gasparro - ha deciso di costituire un tavolo costante per una proficua collaborazione mettendo a disposizione le professionalità delle proprie risorse umane, che hanno supportato il Comitato in questo prezioso lavoro”. Infine, Crifò Gasparro ha voluto ricordare il sostegno del Presidente del Consiglio regionale Giuseppe Bova al Corecom Calabria, “fondamentale per la crescita di ruolo dell’organismo su scala nazionale”.

Gasparri e Scopelliti venerdì a Varapodio

16 feb 10 Venerdì 19 febbraio 2010 alle 17 presso l’ente fieristico del Comune di Varapodio si terrà un incontro-dibattito del Popolo della Libertà che vedrà la presenza del candidato governatore della Calabria per il PDL Giuseppe Scopelliti ed il Sindaco di Varapodio On. Gugliemo Rositani. Parteciperanno amministratori, dirigenti di partito e candidati consiglieri regionali. Concluderà i lavori l’On. Maurizio Gasparri, Presidente del gruppo parlamentare PDL al Senato della Repubblica.

Cerca con nell'intero giornale:

-- >Guarda l'indice delle notizie su: "Politica"

 

Home . Cronaca . Università . Sport . Politica . Link . Cultura . Spettacoli . Calcio . Forum . Meteo .

Copyright © dal 2004 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Reg. Trib. CS n.713 del 28/01/2004
Tutti i dati e le immagini presenti sul sito sono tutelati dalla legge sul copyright
Il loro uso e' consentito soltanto previa autorizzazione scritta dell'editore

Per una migliore visualizzazione del portale si consiglia uan risoluzione di 800x600 punti